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Cos’è l’esperanto e chi lo parla?

Storia dell’esperanto, di come stesse per scomparire e di come è riuscito a rinascere.
Cos’è l’esperanto e chi lo parla?

Nel mondo si parlano moltissime lingue: secondo le stime più recenti, oggi il numero di lingue riconosciute ammonta addirittura a circa 7.000.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀤󠀧󠀳󠀰 Data questa enorme varietà, è sorprendente che qualcuno ne crei ancora di nuove. Quali sono le motivazioni che spingono una persona a farlo? Sicuramente, un primo motivo è legato all’intrigante possibilità di inventare nuove lingue che possano rispecchiare mondi e dimensioni immaginari, come nei celebri casi de Il Trono di Spade o la lingua klingon di Star Trek. Un secondo motivo, invece, è legato a un obiettivo più ambizioso: unire il mondo. Proprio questo sentimento di unità globale rappresenta la molla che ha dato vita all’esperanto, una lingua nata più di un secolo fa in Polonia.

Per quanto da molti sia considerato solo come un passatempo per linguisti anticonformisti, l’esperanto è una lingua che ha lasciato un importante segno nel corso della storia e, anche se oggi non è realmente parlato, vanta una popolarità maggiore rispetto a qualsiasi altra lingua artificiale. Scoprite la storia dell’esperanto e i motivi per cui sta attraversando un periodo di piena rinascita!

Perché è stato inventato l’esperanto?

Una lingua universale

L’esperanto nasce alla fine del diciannovesimo secolo grazie al medico e linguista ebreo polacco Ludwik Lejzer Zamenhof (1859 – 1917).󠀲󠀨󠀥󠀤󠀥󠀨󠀳 Zamenhof dedicò tutta la sua vita alla realizzazione di una lingua universale, che potesse abbattere le barriere che impedivano la comunicazione tra i popoli. Sebbene esercitasse la professione di medico, la sua conoscenza delle lingue era tutt’altro che superficiale.󠀲󠀨

Zamenhof stesso dichiarò che, nonostante il russo fosse la sua lingua madre (l’area della Polonia in cui viveva faceva allora parte dell’impero zarista) parlava principalmente il polacco.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀦󠀡󠀳󠀰 Inoltre, le fonti dimostrano che imparò lo yiddish dalla madre e che studiò il tedesco, l’inglese, lo spagnolo, il lituano, l’italiano e il francese.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀦󠀢󠀳󠀰 Non contento, si dilettò a scuola anche con il latino e con l’aramaico.

Addirittura, l’esperanto non fu nemmeno la prima lingua artificiale con cui ebbe a che fare! Quasi un decennio prima di dare vita all’esperanto, si cimentò nell’apprendimento del Volapük, una lingua artificiale nata in Germania.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀦󠀥󠀳󠀰 Naturalmente, la padronanza di così tante lingue – ben 13 – ebbe un impatto enorme sulla creazione dell’esperanto.

Una lingua per unire i popoli

Il medico linguista era animato da valide ragioni per voler ampliare ancora una volta il suo repertorio linguistico.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀦󠀧󠀳󠀰 In primo luogo, nel corso della sua vita era sempre stato affascinato dalla possibilità di creare un mondo tollerante e libero dagli orrori della guerra.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀦󠀨󠀳󠀰 Essere ebreo in Polonia all’epoca dei pogrom russi e in un momento in cui l’antisemitismo stava raggiungendo il suo apice, fu il motivo scatenante che lo spinse a porre le sue speranze in un futuro in cui le persone si sarebbero potute riunire e confrontare pacificamente.

Per poter realizzare questo desiderio, decise che la cosa migliore da fare era creare una lingua ausiliaria internazionale (LAI).󠀲󠀨󠀥󠀤󠀧󠀠󠀳󠀰 Il termine “ausiliario” definisce un tipo di lingua addizionale proposta come seconda lingua a tutte le persone del mondo, piuttosto che una sostituzione delle loro lingue native. Lo scopo è quello di facilitare la comunicazione tra le persone di diverse nazioni che non hanno una lingua in comune. L’esperanto non è una lingua pensata per sostituire le altre lingue, ma solo per integrarle.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀧󠀢󠀳󠀰

Forse vi starete chiedendo perché non si possa usare una lingua già esistente come la LAI, la Lingua ausiliaria internazionale, in fondo basterebbe imparare l’inglese – o una qualsiasi altra lingua – in aggiunta alla propria lingua madre e la questione sarebbe risolta nel giro di poco, no? La domanda è al centro di molti dibattiti, a maggior ragione se si considera che l’inglese è, già di per sé, una LAI, essendo spesso usata come lingua franca dalle organizzazioni internazionali.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀧󠀥󠀳󠀰

Il problema relativo all’impiego dell’inglese in questa veste sta nel fatto che dà un enorme vantaggio a quelle persone e a quei territori in cui è già parlato come prima lingua.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀧󠀦󠀳󠀰 Rivestendo il ruolo di lingua neutrale, l’esperanto si pone l’obiettivo di aggirare questi problemi politici e culturali.

Come è stato sviluppato l’esperanto?

La nascita della lingua esperanto

Dopo anni di lavoro sulla sua nuova lingua, Zamenhof, sotto lo pseudonimo di Doktoro Esperanto, che significa “Dottore Speranzoso”, pubblicò Unua Libro (Primo Libro) a Varsavia il 26 luglio 1887.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀧󠀩 La pubblicazione gettò le basi della lingua fornendo 920 radici di parole che, combinate alle 16 semplici regole grammaticali, permettevano di formare decine di migliaia di parole.

Le radici dell’esperanto si basavano in gran parte sul latino, con influenze provenienti dal russo, dal polacco, dall’inglese e dal tedesco.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀨󠀢󠀳󠀰 In questo modo, le persone che parlavano già una lingua derivante dal latino avrebbero potuto imparare l’esperanto con estrema facilità.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀨󠀣󠀳󠀰 Molti esperantisti sostengono che grazie a una grammatica semplice, a un vocabolario latino familiare e a una trascrizione fonetica, si possa imparare l’esperanto molto più velocemente di qualsiasi altra lingua.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀨

Una lingua “open source”

Zamenhof lasciò libero il controllo dell’esperanto subito dopo la pubblicazione dei princìpi elementari per imparare la lingua, accogliendo consigli da esperti e incoraggiando l’evoluzione della lingua, per evitare che questa venisse limitata dai suoi princìpi di base.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀨󠀦󠀳󠀰 Per il resto della sua vita, Zamenhof si impegnò a diffondere i princìpi dell’esperanto, in modo che potesse sopravvivere anche dopo la sua morte.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀨󠀧󠀳󠀰 Essendo una lingua artificiale, l’esperanto non è esente da imperfezioni.

Se vi dovesse capitare di sentir parlare esperanto (tipo in questo video), potete notare che l’esperanto presenta dei suoni che ricordano vagamente lo spagnolo e l’italiano. Un caso? Non esattamente, il fatto che l’esperanto sia stato creato in Europa può rappresentare un ostacolo in diverse situazioni. Infatti, a causa delle forti influenze europee, le persone che parlano lingue asiatiche sono decisamente svantaggiate nell’imparare e nel parlare questa lingua.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀩󠀡󠀳󠀰

Ad ogni modo, per una persona asiatica l’esperanto è comunque più veloce da apprendere rispetto ad altre lingue grazie alla sua struttura intuitiva, ma perde un po’ della sua “neutralità” a causa della sua natura occidentale.

Come è stato usato l’esperanto nella storia?

La diffusione dell’esperanto

Poco dopo la pubblicazione di Unua Libro, l’esperanto si diffuse rapidamente in Europa e in Nord America. Cominciarono a formarsi delle associazioni esperantiste e vennero condotti nuovi studi sui vari aspetti della lingua.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀩󠀧󠀳󠀰 La cosa più entusiasmante è che il microstato neutrale Moresnet, un piccolo principato tra il Belgio e la Germania esistito dal 1816 al 1919, riconobbe l’esperanto come lingua ufficiale.󠀲󠀨󠀥󠀤󠀩󠀨󠀳󠀰 Il principato cambiò persino il suo nome in Amikejo, che in esperanto significa “amicizia”.

Per almeno qualche decennio dalla sua nascita sembrò che l’esperanto stesse per realizzare i sogni del suo fautore, finché non sopraggiunse la prima guerra mondiale e la lingua ebbe la sua prima battuta d’arresto e molti smisero di impararla.

Quando l’Amikejo venne annesso dal Belgio, si dissolse l’unico stato che avesse mai adottato l’esperanto come lingua ufficiale. Inoltre, nel 1917, proprio al culmine della guerra, Zamenhof morì.󠀲󠀨󠀥󠀥󠀠󠀤󠀳󠀰 Nel primo dopoguerra si tentò perfino di rilanciare la lingua, che fu addirittura presa in considerazione dalla Società delle Nazioni come lingua ufficiale di comunicazione.

Una lingua avversa ai totalitarismi

Purtroppo, però, l’esperanto subì un altro duro colpo con lo scoppio della seconda guerra mondiale, che lo costrinse a fare i conti con avversari agguerriti come Adolf Hitler, Josif Stalin e Benito Mussolini. Nel trattato “Mein Kampf”, ad esempio, Hitler affermò che l’esperanto era una lingua usata dagli ebrei come metodo di dominazione del mondo, accusa che portò alla sua scomparsa ovunque regnasse la Germania nazista.

Lo stesso fato toccò alla lingua nella Russia sovietica, dove Stalin, nonostante avesse inizialmente studiato e promosso la lingua, mandò coloro che la praticavano nei gulag.󠀲󠀨󠀥󠀥󠀠󠀨󠀳󠀰

La seconda guerra mondiale, inoltre, ebbe un impatto tragico sulla vita dell’inventore dell’esperanto, dato che i tre figli di Zamenhof vennero uccisi durante l’Olocausto a causa della loro origine ebraica. Alla fine della seconda guerra mondiale, dunque, l’esperanto era ormai quasi scomparso e sopravvivere tra pochi solo grazie al fatto che veniva insegnato nei campi di concentramento e parlato dagli emarginati.󠀲󠀨󠀥󠀥󠀡󠀠󠀳󠀰

In poche parole, l’esperanto è sopravvissuto al ventesimo secolo solo grazie a piccoli gruppi di appassionati.󠀲󠀨󠀥󠀥󠀡󠀢󠀳󠀰 La lingua era ormai in uno stato di emarginazione e non veniva più presa sul serio, ma, nonostante tutto, non si è estinta.󠀲󠀨

Quanto è parlato l’esperanto oggi?

A󠀰d oggi è difficile stabilire con certezza quante persone parlino l’esperanto, ma secondo alcune stime i suoi parlanti nel mondo sono almeno 2 milioni. Anche se la lingua è nata per essere parlata come lingua ausiliaria, per circa 1.000 persone l’esperanto è la loro lingua madre. Il madrelingua più famoso è il miliardario ungherese-americano George Soros, il cui padre era un devoto della lingua.

Nonostante tutti gli ostacoli attraversati da questa lingua, attualmente sta attraversando una forte fase di rinascita. L’esperanto non ha ancora guadagnato lo status di lingua ufficiale in nessun paese, ma questo è da ritenersi solo come un fattore positivo viste le premesse dietro la sua creazione. Inoltre, sono stati pubblicati libri, canzoni e altri tipi di intrattenimento in esperanto.

L’evento più importante tenuto in esperanto è l’Universala Kongreso (congresso universale). Il congresso, iniziato come un modo per discutere e regolare la lingua, è stato fondato da Zamenhof nel 1905, e si tiene ogni anno in una città diversa, celebrando le persone che parlano la lingua.

Perché le persone parlano l’esperanto? 󠀲󠀨󠀥󠀥󠀢󠀣󠀳󠀰

Alcuni la considerano una sfida, altri aderiscono all’idea di pace nel mondo di Zamenhof, ma il motivo più citato che spinge le persone a imparare l’esperanto è legato principalmente alla presenza di una comunità di parlanti.󠀲󠀨󠀥󠀥󠀢󠀤󠀳󠀰 Oltre al congresso annuale, gli esperantisti rimangano in contatto tra loro in diversi modi, sia online che nella vita reale.

Internet ha giocato un ruolo di punta nello sviluppo della lingua e, grazie alle varie piattaforme online, i parlanti di esperanto di tutto il mondo possono restare in contatto e mantenere salda la propria comunità.󠀲󠀨󠀥󠀥󠀢󠀦󠀳󠀰 Sul sito Pasporta Servo si possono trovare gli esperantisti di tutto il mondo, i quali offrono ai parlanti della lingua di trascorrere le vacanze nelle loro case ad un prezzo conveniente o, addirittura, gratuitamente.

C’è anche una stazione radio, un subreddit attivo, gruppi locali e molte altre iniziative per promuovere attivamente la lingua.󠀲󠀨󠀥󠀥󠀢󠀨󠀳󠀰 I parlanti di esperanto sono devoti al sogno di Zamenhof di creare una lingua che permetta alle persone di qualsiasi parte del mondo di connettersi tra loro.󠀲󠀨󠀥󠀥󠀢󠀩󠀳󠀰 Insomma, anche se solo una piccola parte della popolazione mondiale parla attualmente l’esperanto, si può dire che Zamenhof abbia realizzato il suo sogno e la lingua, che porta il nome di “speranzoso”, è ancora oggi fonte di ispirazione per milioni di persone.

Alcune parole e frasi utili in esperanto

ItalianoEsperanto
CiaoSaluton
Come stai?Kiel vi fartas?
Bene, grazie!Bone, Dankon!
Mi chiamo…Mia nomo estas …
Di dove sei?De kie vi estas?
Buongiorno (al mattino)Bonan matenon
Buongiorno (al pomeriggio)Bonan posttagmezon
BuonaseraBonan vesperon
Buona notteBonan nokton
Buona giornata!Bonan tagon al vi!
Per favore, parla più lentamenteBonvolu parolu malpli rapide
Puoi ripetere?Ĉu vi povus ripeti?
ScusaPardonu
A dopoĜis poste!
Quanto costa?Kiom kostas tio?
Piacere di conoscerti!Mi ĝojas konatiĝi!
Dove vivi?Kie vi loĝas?
Vivo a/in…Mi loĝas en…
Quanti anni hai?Kiomaĝa vi estas?
Buon compleannoFeliĉan naskiĝtagon
Buon anno nuovoFeliĉan Novan Jaron
Buon NataleFeliĉan Kristnaskon
Ti amoMi amas vin

I numeri in esperanto

  • uno: unu
  • due: du
  • tre: tri
  • quattro: kvar
  • cinque: kvin
  • sei: ses
  • sette: sep
  • otto: ok
  • nove: naŭ
  • dieci: dek
Allora, che ne dici di imparare una nuova lingua?
Thomas Moore Devlin
Thomas è il responsabile editoriale e lavora per Babbel da oltre cinque anni. Ha studiato linguistica all'università e ha anche una formazione in letteratura inglese. Da 10 anni vive a New York, dove trascorre la maggior parte del suo tempo libero passeggiando per Brooklyn e leggendo un numero spropositato di libri.
Thomas è il responsabile editoriale e lavora per Babbel da oltre cinque anni. Ha studiato linguistica all'università e ha anche una formazione in letteratura inglese. Da 10 anni vive a New York, dove trascorre la maggior parte del suo tempo libero passeggiando per Brooklyn e leggendo un numero spropositato di libri.

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