I progressi raramente seguono una linea retta, qualunque cosa si stia provando a fare. Se è un po’ di tempo che studiate una nuova lingua, è probabile che siate già stati distratti da qualcos’altro, abbiate raggiunto un plateau, o abbiate fatto un percorso di “due passi avanti, un passo indietro”.
In generale, ciò che è davvero difficile da capire è quando, effettivamente, si è raggiunta una vera padronanza. Anche i madrelingua fanno errori; certamente la perfezione non è l’obiettivo. E, quindi, come determinare quando si è davvero a buon punto?
La risposta accademica è che l’abilità linguistica viene raggiunta una volta che si passa dall’elaborazione controllata a quella automatica. Questo significa, in sostanza, che avrete bisogno di meno capacità intellettuali per parlare la nuova lingua: un po’ come quando si riesce a usare “a occhi chiusi” un programma al computer con cui si è a proprio agio.
E in pratica? Ecco alcuni indizi rivelatori.
Multitasking: potete fare altre cose mentre parlate, leggete o scrivete
Quando il nostro cervello sta imparando qualcosa di nuovo, generalmente richiede la nostra totale attenzione. Un segno evidente che vi siete mossi verso l’elaborazione automatica è che potete lavorare al computer, ascoltare una canzone e conversare nella nuova lingua, il tutto senza perdere un colpo. E, in realtà, funziona anche il contrario. Essere bilingue significa esercitare costantemente il sistema che controlla le funzioni esecutive nel cervello, che è ciò che rende possibili tutte le forme di multitasking.
Ecco perché le persone bilingui sono generalmente migliori, appunto, nel multitasking.
Potete auto-correggervi
L’obiettivo della padronanza di una lingua non è quello di non commettere errori. L’obiettivo è arrivare a un punto in cui ci si può facilmente far capire dagli altri, e si diventa i “correttori” di se stessi. Quando si comincia a studiare la lingua, spesso non si sa di aver fatto un errore a meno che qualcuno non ce lo faccia notare. Quando si raggiunge la padronanza, di solito si possono cogliere e correggere i propri errori, senza bisogno di suggerimenti esterni.
Potete disattivare i sottotitoli
Non sempre si può controllare la chiarezza e la velocità con cui parlano le persone intorno a noi. Ma quando, come studenti principianti, guardate film in lingua straniera, avete un vantaggio: quello di poter usare i sottotitoli per aiutarvi nella comprensione. Il momento in cui vi sentite a vostro agio nel disattivarli è quello in cui riuscirete a capire facilmente anche ciò che le persone vi diranno nella “vita reale”.
Potete scherzare ed esprimere la vostra personalità
Una cosa è presentarsi o chiedere il conto in un’altra lingua. Quasi tutti imparano a farlo nello stesso modo. Ma è completamente diverso avere una propria “personalità” in una lingua straniera, perché questo richiede di prendere ciò che si sa e aggiungerci un tocco personale. Quando vi sentite a vostro agio con lo slang, i riempitivi, il sarcasmo e l’umorismo e li adoperate come li usereste nella vostra lingua madre, è certo un buon segno nel percorso di apprendimento.
Vi accorgete che i madrelingua non rallentano o semplificano il loro modo di parlare per voi
L’apprendimento di una seconda o terza lingua comporta spesso un lungo periodo di transizione, durante il quale i madrelingua vi ricordano costantemente che non avete ancora una padronanza completa. Fate caso a come questi vi rispondono: passano alla vostra lingua madre? Rallentano il ritmo della loro parlata o usano termini molto semplici? In questi casi la strada è ancora lunga: basta non demordere!
Vi capita spesso di cambiare codice
Il cambio di codice è il fenomeno per cui le persone bilingui, quando parlano, passano senza sforzo da una lingua all’altra e spesso all’interno della stessa frase. Questo non è qualcosa che viene naturale, a meno che non siate abbastanza a vostro agio con entrambe le lingue. Di solito le persone cambiano il codice perché le parole hanno una diversa risonanza emotiva in un’altra lingua (in particolare se è quella nativa); oppure, in certi casi, perché alcuni concetti possono essere espressi in maniera più concisa ed incisiva. Essenzialmente avete un bagaglio linguistico più ampio da cui attingere e siete abili nel mescolare e abbinare a piacere. Questo va di pari passo con la possibilità di tradurre tra due lingue con relativa facilità.
Potete superare un test
Se volete veramente quantificare i vostri progressi, potete fare un test di competenza linguistica per vedere a che livello siete. Americani ed europei usano diverse scale per valutare la competenza linguistica. All’interno del “Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue” (QCER), ci si basa su sei livelli di competenza (A1, A2, B1, B2, C1, C2) e i tre livelli intermedi (A2+, B1+, B2+), e sui relativi esami di certificazione, come parametri per la valutazione delle conoscenze linguistiche.
Sognate nella nuova lingua
Un indizio sicuro che una lingua vi è davvero entrata nelle vene è che vi visita nei sogni. Attenzione: questo non è, di per se stesso, un indicatore di completa padronanza. Molte volte le persone raccontano di aver avuto nei loro sogni una perfetta padronanza dello spagnolo, anche se a malapena sono arrivate a un livello intermedio. Tuttavia, sognare in un’altra lingua è un segno che la vostra voce interna (o “voce pensante”) sta iniziando ad abbracciare il nuovo idioma. Dovrete solo seguire quella voce!