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Semi-comunicazione in Scandinavia

Elin Asklöv si occupa dei corsi di svedese e danese da Babbel. È originaria di Linköping, nella Svezia meridionale, ma vive ora a Berlino. In questo post ci dà la prospettiva svedese su come funziona (o meno…) la comunicazione tra gli abitanti di questi tre paesi scandinavi.
Semi-comunicazione in Scandinavia

Elin Asklöv si occupa dei corsi di svedese e danese da Babbel. È originaria di Linköping, nella Svezia meridionale, ma vive ora a Berlino. In questo post ci dà la prospettiva svedese su come funziona (o meno…) la comunicazione tra gli abitanti di questi tre paesi scandinavi.

“Il norvegese è il danese parlato in svedese”, usava dire il linguista americano Einar Haugen.

Sicuramente queste tre lingue hanno così tanto in comune che potrebbero essere considerate dialetti. Il danese e il norvegese sono molto simili se si guarda al vocabolario, ma il norvegese e lo svedese suonano molto più simili. È legittimo quindi pensare che imparando una di queste lingue si fa un affare del tipo: paghi uno, prendi tre? In un certo senso…

Semi-comunicazione

A prima vista sembra che qualcosa turbi l’idillio. Gli svedesi e i norvegesi tendono a pensare che i danesi parlino in modo inarticolato, e lo dimostrano le numerose barzellette sulla pronuncia danese, del tipo “un norvegese ubriaco parla un danese perfetto”. I norvegesi leggono il danese e riescono a parlare con gli svedesi senza problemi, ma il contrario è già più difficile. E gli svedesi? Si ritrovano nei bar di Copenhagen e non capiscono nemmeno dove finisce una parola e dove ne comincia un’altra. Di solito dopo un po’ perdono la pazienza e finiscono per passare all’inglese.

Ma non bisogna scoraggiarsi: con un po’ di pazienza e comprensione delle relative differenze, un abitante di un paese può sempre comunicare con un altro. Questo fenomeno è chiamato “semi-comunicazione” e non è tipico solo della Scandinavia, ma avviene anche tra cechi e slovacchi o ucraini e russi. Certo, per far sì che questa semi-comunicazione funzioni è necessario osservare alcune regole. Le lingue devono essere imparentate e simili grammaticalmente, non ci devono essere differenze troppo significative di vocabolario, e – fondamentale – gli interlocutori devono essere tolleranti, flessibili e disposti a capirsi. Devono inoltre fare attenzione ai cosiddetti “falsi amici”. Ad esempio, se uno svedese e un norvegese si sono messi d’accordo per fare qualcosa di “roligt”, il primo si aspetterà di fare qualcosa di divertente, l’altro spererà in un’attività di calma e relax.

Alcuni studi hanno dimostrato che i norvegesi risultano i vincitori se si tratta di capire le lingue dei loro vicini, essendo abituati a sentirle alla radio e in televisione. In parte dipende dal fatto che il norvegese è considerata una lingua “di mezzo” in Scandinavia – è scritta in maniera simile al danese ma suona come lo svedese. Un altro motivo è che il norvegese stesso ha una grande varietà di dialetti: i norvegesi devono quindi capirsi tra di loro anche se non parlano allo stesso modo, altrimenti non sarebbero nemmeno in grado di viaggiare all’interno del loro stesso paese.

E il danese?

Il danese e il norvegese sembrano esattamente uguali quando sono scritti, quindi capirsi dovrebbe essere facilissimo, no? Bene, prendiamo questo scioglilingua, in cui si parla delle pecore i cui piccoli non sono pecore ma agnelli:

danese: Far, får får får? Nej, får får ikke får, får får lam.
norvegese: Far, får får får? Nei, får får ikke får, får får lam.

E ora ascoltali:
danese:

https://blog.babbel.com/wp-content/uploads/2015/05/DAN_far_far_far484105.mp3
e norvegese:
https://blog.babbel.com/wp-content/uploads/2015/05/NOR_far_far_far_456306.mp3
Tutto chiaro, no?

La Norvegia ha fatto parte della Danimarca tra il XIV e il XIX secolo e durante questo periodo tutti i documenti ufficiali erano scritti in danese. Il danese, però, non è mai riuscito veramente ad imporsi nella lingua parlata, e la vicinanza geografica della Svezia ha avuto sicuramente un ruolo fondamentale. Una conversazione tra un norvegese e un danese è quindi spesso accompagnata da molti “hva?” ma se invece di parlare si scrivessero dei messaggi sul cellulare, si intenderebbero senza problemi.

In altre parole è la pronuncia che rende il danese la pecora nera della famiglia scandinava. C’è un’enorme differenza infatti tra il danese parlato e quello scritto: si troncano le parole, si ammorbidiscono le consonanti, a volte si “mangia” la fine delle parole. E come se non fosse abbastanza, c’è la ciliegina sulla torta: molte parole terminano nel caratteristico ” stød”, il modo tutto danese di “mangiarsi” la finale”. Per chi parla lo svedese e il norvegese potrebbe sembrare che le regole di pronuncia siano stabilite completamente a caso, ma è perché non hanno imparato le regole di base, come ad esempio che “eg” suona come “ay”, “af” come “ow” e “øg” come “oy”.

Cosa capiamo da tutto ciò? Per prima cosa che è importante esercitare le nostre qualità di ascolto! Prendete ispirazione dal norvegese e siate aperti nei confronti di altre lingue e dialetti. Dopotutto una lingua non è solo un testo scritto. Se lo fosse, il danese e il norvegese sarebbero praticamente uguali. Ma come sappiamo la prova più difficile da affrontare quando impariamo una nuova lingua è proprio parlare. Il miglior consiglio che possiamo dare, specialmente a voi, cari amici che volete imparare il danese, è quello di imitare i suoni fino a quando riuscirete a pronunciare le parole correttamente. E divertirvi facendolo con i corsi di Babbel!

Intanto eccovi alcuni scioglilingua in altre lingue di Babbel:

Se avete anche voi storie di semi-comunicazione (più o meno riuscita), fatecelo sapere!

Babbel
Siamo un team di oltre 750 persone provenienti da più di 50 nazioni accomunate dalla passione per le lingue. Dai nostri uffici di Berlino e New York, aiutiamo le persone a scoprire le gioie derivanti dall'apprendimento autodiretto delle lingue. Attualmente offriamo l'opportunità di scegliere tra 14 lingue diverse (dallo spagnolo all'indonesiano), che milioni di abbonati attivi decidono di imparare.
Siamo un team di oltre 750 persone provenienti da più di 50 nazioni accomunate dalla passione per le lingue. Dai nostri uffici di Berlino e New York, aiutiamo le persone a scoprire le gioie derivanti dall'apprendimento autodiretto delle lingue. Attualmente offriamo l'opportunità di scegliere tra 14 lingue diverse (dallo spagnolo all'indonesiano), che milioni di abbonati attivi decidono di imparare.

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