Illustrazione di Gabriele Ghisalberti
Per noi, probabilmente, il bacio è il gesto più naturale e istintivo per manifestare un sentimento di amore o di affetto – ma è davvero un gesto universale? Molti sarebbero pronti a scommettere di sì, e gli antropologi concordano sul fatto che il bacio rientri nel patrimonio gestuale della quasi totalità della popolazione mondfiale; una minoranza si serve di gesti diversi, ma pur sempre equivalenti, benché forse non altrettanto espliciti, mentre alcuni gruppi etnici non riescono proprio a tradurne il senso – in fondo, un bacio porta con sé una densità incredibile di significati e simboli, rituali e religiosi, tradizioni letterarie, così come diversi aspetti giuridici e diplomatici. Oggi esiste persino una scienza che studia le funzioni e gli aspetti dei baci, si chiama filematologia.
Charles Darwin descrive il bacio nel 1872 (su labbra, viso e altre parti del corpo) come un comportamento che riflette un desiderio naturale di condivisione (dare e ricevere piacere) con la persona amata, ma è stato Kristoffer Nyrop, un filologo danese, a scrivere nel 1901 una breve, ma documentata Storia del bacio.
Non si può dire che l’uomo sia l’unico essere vivente capace di questo atto fisico e simbolico; in modo diverso, anche alcuni animali possono assumere comportamenti simili alle nostre effusioni per mostrare istintivamente prossimità e affetto attraverso il contatto fisico tra loro e persino nei confronti delle persone o di altre specie animali. Una cosa è certa, non tutti i baci si danno allo stesso modo, in ogni parte del mondo, né hanno un unico, esclusivo significato; sembra che solo per un terzo delle culture del mondo il bacio abbia una connotazione romantica o sessuale, anzi, alcuni etnologi hanno evidenziato quanto questa pretesa di universalismo, sia viziata da una visione etnocentrica tutta occidentale.
💋 Le origini del bacio 💋
Come è nato questo gesto così semplice? Le ipotesi sono diverse, ma fondamentalmente il rimando è connesso al bisogno primordiale di sussistenza: quello del bambino che sugge il latte dal seno materno durante l’allattamento, gesto che si sarebbe poi esteso al gesto per alimentarsi e, in un ulteriore passaggio dal morso al bacio, all’approccio sessuale per riprodursi.
Diamo un po’ i numeri:
Forse non vi stupirà, ma Italia e Francia sono in assoluto i due paesi in cui ci si bacia quotidianamente di più, con circa 7-8 baci al giorno. I tedeschi e i nordici, sono decisamente più riservati, solo 3-4 al dì. Per quanto riguarda il primo bacio, fancesi, italiani e – strano ma vero – tedeschi, sono (sempre più) precoci: dai 12 ai 15 anni; mentre in Giappone la questione si fa più seria, la media è dai 16 anni in poi… e non è raro aspettare fino ai 19! Dice il vero l’adagio: «non si scorda mai».
L’ars amandi indiana, illustra nel Kāmasūtra un catalogo di ben 30 tecniche differenti per baciare il partner. Il bacio perfetto, secondo un sondaggio ‘social’ della Virgin Atlantic Airways, dovrebbe durare 12 secondi. Con quante persone ci scambiamo baci romantici nell’arco di una vita? In media, una ventina. Sempre secondo gli antropologi, sono le società più stratificate e complesse quelle in cui ci si bacia più di frequente, e il numero di baci dati da una persona in una vita intera supera i 100.000. Avete idea di quanti muscoli vengano attivati per compiere questa piacevole attività? Circa 140, di cui 35 facciali e oltre 110 posturali. Inoltre, con un solo bacio appassionato, possiamo consumare fino a 5 calorie, baciandosi per un minuto, circa 25 e dopo un’ora di effusioni, potremmo anche saltare l’attività in palestra, perché il dispendio energetico arriverebbe a sfiorare le 1.500 kcal. Sembra poi che baciarsi di frequente possa allungare l’aspettativa di vita di un lustro!
Sapete già dell’esistenza del World Kiss Day, una giornata dedicata a celebrare questo gesto quotidiano? Non si festeggia il 14 febbraio, bensì il 6 luglio, perché così hanno deciso in Inghilterra nel 1990.
💋 Baci da record 💋
Proprio nel giorno di San Valentino del 2013, una coppia thailandese ha stabilito il record del bacio più lungo, durato 51 ore e 35 minuti. Per quanto tempo ci si può baciare in apnea? 3 minuti e 43 secondi, è il record di una coppia lombarda, raggiunto a una profondità di 30 metri sotto il livello del mare di Zoagli nel 2012.
💋 Baci da film 💋
Il primissimo bacio di coppia sul grande schermo risale al 1896: la scena del cortometraggio The Kiss, di soli 18 secondi, sembra rievocare la fine del musical teatrale The Widow Jones – e ai tempi fu un vero scandalo! Segnaliamo, solo come dato socio-culturale – che il 1927 è stato l’anno del primo bacio (velato) tra due uomini: il film è Wings, vincitore del premio Oscar sia per la produzione, sia per i migliori effetti tecnici. Per quanto riguarda invece uno dei primi baci saffici risaliamo a Lady of the Night, film muto del 1925, con Norma Shearer interprete di due ruoli e, pare, Joan Crawford come controfigura non accreditata. Più celebre, è quello in Morocco, film del 1930 con Marlene Dietrich (lo avete visto?), capace di sedurre tanto gli uomini (nientemeno che Gary Cooper), quanto le donne.
L’attrice descrive così la scena in una lettera al marito: «Sai cosa faccio, vestita con il frac? Mi avvicino a una bella donna seduta a un tavolo e la bacio – sulla bocca! […] Ti immagini le reazioni quando il film uscirà in Europa?» [cit. qui]. Resta solo da aggiungere che a Hollywood, tra gli anni ’50 e ’60, il bacio appassionato ha sublimato le immagini – ritenute oscene in senso etimologico, cioè (da tenere) fuori dalla scena – del rapporto sessuale.
💋 Gli effetti benèfici di un bacio 💋
Il bacio è dunque fondamentale alla conservazione e evoluzione della specie, nonché meccanismo primitivo per stabilire legami di tipo sociale. Quella sensazione di benessere e tranquillità che infondono i baci, non è solo un’indiscutibile sensazione individuale: alcuni studi scientifici hanno evidenziato i molti effetti benèfici che i baci hanno sulla salute fisica e psicologica delle persone.
Ne abbiamo visti un paio poco sopra: dispendio energetico e incremento dell’aspettativa di vita… ora, senza farne una questione meramente chimica, approfondiamo un po’.
Benessere… olistico
Baciarsi implica l’attivazione e il rilascio di neurotrasmettitori endogeni e ormoni, come l’ossitocina e la vasopressina, gli stessi che produce una madre durante l’allattamento del proprio bambino. Il cervello rilascia anche sostanze che hanno effetti simili agli oppiacei, come la dopamina (chiamato anche ‘ormone della felicità‘), capace di agire direttamente sull’umore: insomma, è quasi una garanzia di stabilità emotiva. Non dovremmo trascurare anche il rilascio di adrenalina, che ci rende più sensibili, attenti e ricettivi… incrementando i battiti cardiaci e riducendo la pressione arteriosa: ecco spiegato (se pur solo fisicamente) il batticuore! E non è tutto, perché questi ormoni e sostanze hanno, detto in parole povere, anche proprietà curative: riducono lo stress, agendo da regolatore sui livelli di cortisolo (conosciuto come ‘ormone dello stress‘) che affatica cuore e fegato, e dunque anche del colesterolo. Inoltre, attenuano il dolore (il mal di testa non è una scusa credibile) liberando endorfine; di conseguenza sarà più semplice riequilibrare la propria salute mentale e fisica, insomma, non solo yoga, anche il bacio è un perfetto rimedio olistico! Last but not least, aiuta a migliorare la qualità del sonno e la propria autostima… e l’esercizio muscolare del volto di cui abbiamo fatto cenno prima, è un ottimo anti-aging!
Dieci baci al giorno, nessun medico intorno
È risaputo che lo stress possa acutizzare alcune patologie, tra cui le allergie, come ad esempio certe forme di dermatite. Baciatevi di più, e anche la pelle vi ringrazierà. Vogliamo parlare del sistema immunitario? Attraverso lo scambio salivare, si trasmettono più o meno 300 diversi batteri (non preoccupatevi, il 90% di essi è innocuo) che possono persino rinforzarlo, esponendo il sistema dell’individuo a nuovi germi da combattere (ecco lo studio). Certo, il rischio di prendersi una mononucleosi, la cosiddetta «malattia del bacio», rimane – è di natura virale e si prende a ogni età, anche se è diffusa in particolare tra gli adolescenti. I sintomi: faringite o mal di gola, stanchezza persistente, febbre e linfonodi ingrossati. L’atto del bacio stimola inoltre le ghiandole salivari che producono così una maggiore quantità di saliva, facilitando la rimozione di residui di cibo nella cavità orale, prevenendo il rischio di carie: non sarà abbastanza per dire addio al proprio dentista, ma dovrebbe essere più gradevole di una gomma da masticare allo xilitolo!
💋 Raccomandazioni (inutili, ma non troppo) 💋
Queste raccomandazioni potrebbero sembrare ovvie, ma il galateo impone alcune ‘piccole’ accortezze che non si possono in nessun caso aggirare: abbiate cura della vostra igiene orale, spazzolatevi denti (lingua) e usate il filo interdentale! Una mentina può esservi d’aiuto durante la giornata o in viaggio, per rinfrescare la bocca, ma non sostituisce acqua e dentifricio appena svegli, dopo ogni pasto e prima di andare a dormire! Andateci piano con rossetti e gloss per le labbra: il sapore e la consistenza pastosa, appiccicosa o scivolosa non sono per nulla gradevoli. Idratate le labbra, mattina e sera o quando è necessario, con una crema al burro di cacao, aloe o calendula. Rispettate sempre i tempi, lo spazio, la cultura e la privacy del partner. Basta, significa basta. No, significa no.
💋 24.000 baci 💋
Forse a ventiquattromila non ci arriveremo, ma vediamo alcuni tipi di baci che siamo soliti scambiarci!
Il bacio sulla guancia
Iniziamo da un semplice bacio di saluto informale, in alcuni casi di affetto o riconciliazione: il bacio sulla guancia, che ci si dà a vicenda offrendo alternativamente l’una e l’altra guancia; è spesso motivo di imbarazzo perché non si sa mai con certezza da che parte iniziare né quanti baci dare… sembra che il 65% delle persone voltino istintivamente la testa verso destra, per offrire per prima la guancia sinistra e che i baci possano variare da 1 a 5. Voi quanti ne date?
I francesi hanno tentato di definire la situazione una volta per tutte, attraverso una semplice infografica, che vi permette di visualizzare, regione per regione, quanti baci sono più appropriati: a Parigi, come in gran parte del territorio francese se ne danno due, ma può facilmente trasformarsi, alla frase d’ordinanza « On se fait la bise ? », in un lungo cerimoniale cui è impossibile sottrarsi, finché non ci si è baciati un po’ tutti reciprocamente: in alcune occasioni potrebbe diventare un’attività decisamente impegnativa.
In Italia, Grecia e Spagna sono più generosi, se ne danno tre. Sono tre anche nell’Europa dell’est (Serbia, Romania, Bulgaria), così come è diffusissimo in Medio Oriente – il triplo bacio di fratellanza è tipico della cultura ortodossa e orientale. Non è poi un caso che, ad esempio, nei Vangeli secondo Matteo e Marco, Giuda abbia scelto proprio questo gesto fraterno per tradire la fiducia di Gesù. In alcuni paesi arabi è abitudine scambiarsi pubblicamente baci ‘guancia a guancia’ o mimandoli ‘in aria’, senza necessariamente toccare la pelle dell’altro, tra individui maschili che appoggiano le mani sulle spalle dell’altro, come un abbraccio; mentre i baci tra un uomo e una donna sono considerati una questione privata, da proteggere entro le mura domestiche.
In Olanda, la cosa più importante è che siano sempre dispari, perché è uso iniziare e finire dalla stessa parte (anche qui, tre sono perfetti). Nella penisola scandinava, in Danimarca, Islanda, Groenlandia, isole Åland e Fær Øer, come anche nel Regno Unito, in Germania e negli Stati Uniti sono decisamente meno espansivi, non si usa, o non si fa, se non in contesti più rilassati e di confidenza (in questo caso ne basta uno), non destabilizzateli troppo! In altre parti del mondo, il bacio è addirittura considerato un tabou, come per alcune tribù dell’Africa (in Sudan, il bacio ruba l’anima), talvolta persino volgare e fastidioso, o imbarazzante come in Giappone; mentre in Cina è considerato poco igienico.
💋 Il bacio sulle labbra 💋
È il bacio romantico per eccellenza, nell’immaginario che probabilmente condividiamo, simbolo di attrazione fisica; avvicinandoci alla bocca dell’altro, possiamo sentirne l’odore, tanto da attivare una «modalità-intimità», che permette, addirittura, di valutare istintivamente l’altro come potenziale partner. Dal momento che «un bacio tira l’altro», andiamo avanti…
💋 Il french kiss 💋
Il french kiss altrimenti detto in italiano bacio alla francese (o alla fiorentina per i puristi della lingua italiana). È il bacio con la lingua, ma cosa ve lo dico a fare! Sapevate, però, che questo termine è entrato nell’uso comune della lingua inglese nel 1923 per ridicolizzare la cultura francese? I francesi, comunque, dicono galocher.
Un bacio intimo e coinvolgente, non di rado preliminare di una promessa (possibilmente da mantenere) e soprattutto espressione di desiderio. Lo racconta anche Apuleio nelle Metamorfosi, riferendosi al bacio di Venere, promesso all’uomo meritevole: «da Venere in persona [riceverà] sette meravigliosi baci, e uno addolcito di molto dal tocco della sua lingua carezzevole» (libro XI, VI, 8).
In italiano usiamo due modi gergali per definirlo, che rendono immediatamente idea di cosa stiamo dicendo: limone (da limonare, d’uso nelle regioni del nord) o pomicio (da pomiciare, più usato al centro-sud). L’origine dell’espressione limonare può risalire a ben tre teorie diverse: la più semplice e immediata, rimanda alla somiglianza di questo atto con il movimento rotatorio della mano che spreme un limone, così come al succo che se ne ricava. Sembra però che in Lombardia il termine venisse ricondotto alle allusioni dei futtivendoli maliziosi che, un tempo, vendevano i limoni sempre in coppia: «Cinq ghei due, i limonitt» (lett. cinque centesimi due, i limoni). Infine, l’espressione potrebbe derivare da un’antica tradizione, secondo la quale per chiedere in sposa una ragazza si usava regalarle un limone: se morso, la proposta matrimoniale veniva accettata e il fidanzamento sancito. Per quanto riguarda pomiciare, termine romanesco, rimanda figurativamente alla (pietra) pòmice, e alla sua funzione di pulitura, strofinatura e lisciatura… insomma, ci siamo capiti.
💋 Il bacio sulla fronte 💋
È un bacio di affetto incondizionato, considerato in alcune culture molto potente, perché, sostanzialmente viene dato sul ‘terzo occhio‘, ritenuto, nell’antichità, sede dell’anima e fonte della melatonina, una sostanza fondamentale per la regolazione del ritmo cicardiano (lett.: intorno al giorno; ergo, periodo di circa 24 ore). Infonde sicurezza e incrementa le facoltà percettive perché stimola la ghiandola pineale. Forse per questo, il bacio che le madri danno ai propri figli, anche – avete presente? – per rilevare la temperatura corporea, o meglio, per ‘misurare la febbre‘, attraverso la pressione sulla fronte delle labbra, ricchissime di terminazioni nervose e dunque molto sensibili anche alle variazioni termiche.
Ne esiste un altro tipo particolare, che consiste nell’appoggiare una fonte a quella di un’altra persona e in uno strofinamento leggero di nasi e labbra, a occhi chiusi: esatto, è proprio quello tra gli eschimesi! In Thailandia, l’hom gäm è uno scambio affettivo e olfattivo: senza mai esagerare, si avvicina il proprio naso alle labbra del partner, inspirando profondamente. Tra la popolazione delle Isole Trobriand, al largo di Papua Nuova Guinea, è ancora il morso a sostituire il bacio: a scelta, il sopracciglio dell’amat*, o un ciuffo dei suoi capelli. Sempre in Oceania, anche l’hongi dei Maori descrive l’incontro e il saluto tra due persone che si premono reciprocamente naso e fronte, ma equivale a una semplice stretta di mano.
💋 Il baciamano 💋
In Austria, pensate, si usa ancora il baciamano; un gesto – sempre più raro – di cortesia, rispetto e galanteria di una persona nei confronti di un’altra; solitamente, di un uomo verso una donna. Il bon ton stabilisce che può essere fatto solo alle signore, ma non alle ragazze e che dev’essere comunque molto rapido. È la donna a porgere il dorso della mano, l’uomo deve solo raccogliere la mano e avvicinarsi ad essa, simulando il bacio, senza però appoggiare mai le labbra. Oggi, per lo più, è un gesto d’uso in ambito religioso o diplomatico, mentre è molto comune in paesi orientali come Turchia e Brunei, e dell’Asia come Malaysia e Indonesia anche tra persone dello stesso genere, parenti stretti e insegnanti.
Su come ci si saluta, ci sarebbe molto da dire… ma ne scriveremo un’altra volta!