Per la sua pronuncia morbida e melodica, l’accento irlandese o “brogue” è una varietà affascinante dell’inglese, piena di espressioni slang singolari e intonazioni musicali e vivaci. Ma che cos’è esattamente l’accento irlandese?
Nonostante le sue dimensioni modeste, l’Irlanda* offre una vera e propria cornucopia di dialetti locali, quindi sarebbe sbagliato parlare di un solo accento irlandese. Infatti, per riferirsi al vivace insieme di varianti di inglese irlandese parlate in tutta l’isola, i linguisti utilizzano il termine Hiberno-English (dal latino “Hibernia”, Irlanda). Anche se non possiamo elencarli tutti, in questo articolo troverete una breve descrizione dei diversi accenti irlandesi.
(*Il termine Irlanda viene usato qui in modo generale per indicare l’intero territorio dell’isola e i diversi accenti locali. Pertanto, i confini che dividono la Repubblica di Irlanda dall’Irlanda del Nord saranno temporaneamente ignorati.)
Brevissima storia dell’inglese irlandese e del suo accento
Gli invasori anglo-normanni si stanziarono lungo le coste orientali dell’Irlanda nel dodicesimo secolo, diffondendo l’uso dell’inglese antico (e del francese, per quel che vale). All’inizio, l’inglese era circoscritto esclusivamente alle enclavi urbane, ed era parlato soprattutto nella zona di Dublino, denominata “the Pale” (letteralmente: la pallida), mentre la lingua irlandese o irlandese gaelico, ossia la lingua celtica parlata dalla popolazione autoctona, continuava a essere parlata nelle zone rurali.
Fu solo a partire dal quindicesimo secolo che il panorama linguistico dell’isola iniziò a cambiare drasticamente. I sovrani del vicino Regno Unito, desiderosi di rafforzare il proprio dominio, lanciarono infatti una serie di sanguinose campagne militari per ottenere il controllo completo del territorio irlandese.
Le successive legislazioni, applicate con motivazioni di natura politica e religiosa, privarono gli irlandesi della loro terra, della loro fede, delle libertà civili e, com’era prevedibile, anche della loro lingua. La popolazione irlandese fu costretta a spostarsi sempre più a ovest, mentre gli inglesi si insediarono, espandendo gradualmente la propria dominazione, nelle regioni orientali.
In tutto il Paese l’uso dell’irlandese, stigmatizzato socialmente, subì un netto declino e, infine, la classe dirigente britannica riuscì a imporre la propria lingua come strumento di comunicazione principale in tutta l’isola, con la conseguente nascita e diffusione dell’inglese irlandese, che oggi è la seconda lingua nazionale.
L’accento irlandese in confronto agli altri accenti inglesi
L’inglese irlandese si distingue dalle altre varianti dell’inglese per una serie di aspetti. Sulla carta, condivide molte caratteristiche con il suo vicino, l’inglese britannico, ma la pronuncia è tutto un altro paio di maniche. Uno degli aspetti che distinguono l’inglese irlandese in particolare è la roticità, per cui, come per l’inglese americano, il suono del fonema /r/ va pronunciato senza eccezioni.
Anche la T ha una pronuncia diversa e suona come la CH di “chocolate”, per cui “two” si pronuncia “chew”.Allo stesso modo, a un orecchio non irlandese le D sembrano delle J, per cui idiot si pronuncia iijit. Infine, le vocali in genere vengono appiattite e pronunciate con la bocca semichiusa, così are si pronuncia piuttosto come l’inglese britannico air.
“Craic” e altre parole tipiche dell’inglese irlandese
L’inglese irlandese ha anche un lessico inconfondibile molto ricco.
Per esempio, oltre a indicare il tuorlo dell’uovo, il termine yoke viene utilizzato per riferirsi a qualunque cosa di cui non si conosce o non si ricorda il nome (ed è sicuramente meno strampalato dell’espressione “thingamabob”, usata invece per lo stesso scopo nell’inglese britannico).
L’aggettivo bold invece viene usato per indicare il comportamento scorretto di qualcuno piuttosto che il suo coraggio: infatti, il suo significato corrisponde più al termine cheeky dell’ inglese britannico, che significa “impertinente, impudente”. Infine, gli oggetti inanimati vengono indicati preferibilmente con il pronome “she” anziché con “it”.
Ma non pensate che ci siamo dimenticati di craic (pronunciato “crack”, con la a che assomiglia a una “e” molto aperta), il termine slang irlandese forse più usato e più famoso. In realtà, originariamente l’inglese irlandese ha preso in prestito il termine crack o crak (vantarsi a voce alta) dall’inglese medievale, quindi lo ha “gaelicizzato” e lo ha reintrodotto come “craic”. Ora, viene usato praticamente in qualsiasi contesto come espressione polivalente, ad esempio in “What’s the craic?” (l’inglese irlandese per “Whassup?” ossia come va; letteralmente “qual è lo spasso?”).
Se pensiamo allo stigma sociale di cui storicamente furono vittima sia il popolo irlandese che la sua lingua, non sorprende che l’inglese irlandese abbia pochi prestiti linguistici dal gaelico. Un retaggio è il suffisso diminutivo anglicizzato –een (originariamente –ín), come in poitín/poteen, che letteralmente significa “pentolino” ed è il nome di un distillato di patate tipico dell’isola.
Molto più importante, però, è l’impatto che l’irlandese gaelico ha avuto sulla grammatica e sulla sintassi dell’inglese irlandese. Ad esempio, se foste irlandesi e voleste fare colpo sulla gente con le vostre doti linguistiche, direste “Look at all the languages I have!” anziché, per esempio, “Look how many languages I can speak/know!”.
Una miriade di accenti irlandesi
In ognuna delle 32 contee d’Irlanda si parla un dialetto locale particolare, un numero spropositato se pensate alle dimensioni modeste di quest’isola! Ma per quale motivo? Sebbene per percorrere l’intera isola da costa a costa in auto bastino circa 7 ore, l’Irlanda è un Paese rurale, storicamente povero e stratificato socialmente.
Fino a poco tempo fa, i suoi abitanti non godevano di molta libertà di movimento. Per questo motivo, molti dialetti locali sono rimasti isolati, poiché gli scambi erano limitati anche a brevi distanze, a tal punto che le persone erano in grado di indovinare con esattezza la via in cui una persona viveva dal suo modo di parlare! Ma diamo un’occhiata ad alcune categorie generali in cui è possibile suddividere i vari dialetti in base all’area geografica: nord, ovest/sud-ovest, est (alias Dublino) e irlandese sovraregionale.
L’accento irlandese del Nord e l’inglese dell’Ulster
Per iniziare, prenderemo in esame le regioni a nord e l’area dell’Ulster. Grazie alla sua prossimità con la vicina Scozia, questa zona dell’isola vanta un gruppo di dialetti che è decisamente distinto anche per un orecchio non allenato. Uno di questi dialetti è persino diventato una lingua a sé: l’ullans, ossia il dialetto scozzese parlato nell’Ulster.
In generale, quello che potete notare dei dialetti locali è la pronuncia nasale ricca di dittonghi più brevi (“round” ad esempio suona più come “raind”). Le G spariscono dalle parole con suffisso –ing, come in speakin’, mentre “now” potrebbe essere confuso con “no” (pronunciato nou).
Dialetti a ovest e sud-ovest
Spostandoci in senso antiorario, passiamo ora a descrivere i dialetti parlati a ovest/sud-ovest. Grazie alla distanza geografica di questa regione dalla Gran Bretagna e alla maggiore concentrazione di parlanti irlandesi nativi, l’influenza dell’irlandese gaelico sull’inglese qui è più evidente.
Sebbene sia un’area piuttosto vasta, è possibile notare alcune caratteristiche comuni: il suono TH ad esempio si perde per strada (What’s tuh craic?) e, se parlate con qualcuno della contea di Cork, potreste pensare che in realtà sia di “Kaerk”. In generale, l’intonazione del parlato tende a essere è più alta e, nella contea di Kerry, le persone tendono a parlare molto, ma molto velocemente.
Gli accenti di Dublino: una città divisa
Sebbene Dublino debba il suo nome alla lingua irlandese (Dubh Linn significa infatti “black pool”, ossia “stagno nero”), proprio in questa città la lingua inglese ha svolto un ruolo fondamentale negli ultimi 800 anni. Qui potrete ascoltare espressioni tipiche dell’inglese irlandese, come l’aggiunta del suono oy alla vocale I (per cui “Irish” viene pronunciato Oy-rish).
Tuttavia, è bene specificare che a Dublino sono presenti due gruppi di dialetti completamente distinti: il “Local Dublin”, ossia il dialetto locale di Dublino, e il “New Dublin English”, l’inglese nuovo di Dublino. Come fa notare il linguista di origini irlandesi Raymond Hickey, questi due dialetti hanno anche delle differenze sociolinguistiche notevoli.
Il dublinese locale, diffuso tra la classe lavoratrice, è parlato da secoli ed è spesso considerato come “l’autentico” accento di Dublino. Da notare che questo dialetto è molto meno rotico rispetto ad altre varianti di irlandese. Il nuovo dialetto di Dublino, parlato nei quartieri e nelle zone a sud della città, chiamato anche “D4” (distretto postale di Dublino) o “DART speak” (dove DART è l’acronimo di “Dublin Area Rapid Transit”, servizio ferroviario suburbano), rappresenta invece la lingua, considerata snob, diffusa nelle zone più di tendenza della città.
Il nuovo dublinese si è diffuso a partire dagli anni ’90, quando i parlanti hanno iniziato a distanziarsi dal dialetto dublinese locale, modificando il proprio modo di parlare per adattarsi alla rapida crescita finanziaria della città e alla sua trasformazione in un hub tecnologico internazionale. Questo dialetto ha molte caratteristiche in comune con altre varietà di inglese e si contraddistingue nettamente dagli altri dialetti irlandesi locali.
Un inglese irlandese sovraregionale?
Il nuovo dialetto dublinese si sta diffondendo a macchia d’olio e lo potete ascoltare sempre più spesso anche fuori dal centro urbano. A causa della connettività globale attuale e della forte influenza dei mezzi di comunicazione statunitensi, alcuni temono che i dialetti irlandesi siano destinati a uniformarsi.
Hickey definisce questo teoretico accento, appiattito e reso uniforme, con il termine “inglese irlandese sovraregionale”. Solo il tempo ci dirà quale sarà il futuro dell’inglese irlandese ma, nel frattempo, possiamo continuare a goderci i suoi innumerevoli accenti in tutte le loro forme e varietà.