Esiste un’età più adatta per l’apprendimento di una lingua? La risposta è no. Di fatto, gli esperti nell’apprendimento delle lingue pensano che l’età sia soprattutto un ostacolo di natura psicologica. In altri termini, l’età è semplicemente una scusa per non lanciarsi: con il giusto spirito, non è mai troppo tardi per imparare una lingua!
Siete curiosi, pieni di energia e aperti a nuove esperienze? Allora abbiamo buone notizie per voi: avete tutte le qualità necessarie per imparare una lingua. Non importa quanti anni avete. Bebè, giovani adulti o pensionati: ogni età ha i suoi vantaggi!
Da 0 a 3 anni : l’età della spontaneità
Perché è più facile imparare le lingue nel periodo compreso tra la culla e la scuola materna? I bambini piccoli sono geni delle lingue, perché sono molto bravi a osservare e a imitare. Il modo in cui imparano la loro lingua madre ne è una prova.
Tedesco, spagnolo o polacco: non fa differenza, ogni bambino impara la propria lingua alla stessa velocità. I bimbi piccoli non hanno un dono particolare per le lingue.
Piuttosto, possiedono una forma di curiosità naturale: toccano tutto, sgambettano ovunque e hanno voglia di scoprire questo nuovo mondo che li circonda.
C’è inoltre una cosa che fanno davvero bene: avere il coraggio di uscire dalla propria comfort zone. Non stupisce, dunque, che riescano ad eccellere nell’arte delle lingue straniere. È quindi necessario iniziare a imparare il tedesco all’asilo per riuscire a pronunciare la parola “Eichhörnchen” alla perfezione? Fortunatamente no!
Dai 3 ai 10 anni: l’età dell’innocenza
A partire dai 3 anni, i bambini hanno nuove risorse a cui attingere. Innanzitutto la loro ambizione! Ponete ai più piccoli questa semplice domanda: “Cosa vuoi fare da grande?”. È molto probabile che la risposta sia l’archeologo, la spia o il cosmonauta e che l’impiegato in banca o il ragioniere siano professioni meno gettonate.
Il mondo dei bambini si fonda sull’immaginazione. Non conoscono ancora gli obblighi della vita reale e possono abbandonarsi a ogni tipo di fantasia. Un bambino di età superiore ai 3 anni impara di certo più lentamente rispetto a uno più piccolo. Ma continua senz’altro ad imparare! Superati i 5 anni, un bambino conosce la propria lingua madre a sufficienza per poter imparare altre lingue. A quest’età ha dunque un reale vantaggio rispetto a un bebè, che è invece troppo piccolo per aver acquisito queste conoscenze.
Alle scuole elementari, un giovane studente può quindi imparare l’inglese passo dopo passo e fare proprie capacità di apprendimento che potrà utilizzare per il resto della vita. Non è una grande notizia: dopo i 10 anni, non si smette di imparare cose nuove e l’ambito delle lingue non costituisce un’eccezione.
Dagli 11 ai 16 anni: l’età della ribellione
Una volta lasciati alle spalle l’età del biberon e il periodo dell’infanzia, arriva la fase un po’ più spinosa dell’adolescenza. Alle scuole superiori vostro figlio conquista maggiore libertà e inizia il periodo della ribellione.
Nonostante ciò, il periodo dell’adolescenza non ha solo aspetti negativi. È in quest’arco di tempo che vostro figlio potrebbe scegliere di imparare una seconda lingua straniera: si tratta di una scelta importante per il suo futuro.
Dopo aver acquisito la propria lingua madre e una prima lingua straniera (solitamente l’inglese), gli adolescenti, rispetto ai bambini, sono meglio equipaggiati per l’apprendimento di una seconda lingua straniera. Mentre frequentano le scuole superiori, i ragazzi hanno spesso occasione di fare i primi viaggi all’estero o di cimentarsi in vacanze studio per l’apprendimento delle lingue: si tratta di occasioni uniche per esercitarsi direttamente nel paese di riferimento. Infine, non va dimenticato che, per un adolescente, non vi è niente di peggio che essere considerato fuori moda.
Dunque, come si fa ad invogliare un ragazzo a imparare una lingua straniera? Basta fargli ascoltare la band americana del momento, giocare ad un nuovo video gioco o guardare la serie di culto di cui parlano tutti: saranno ottimi espedienti per permettergli di progredire nell’apprendimento.
Dai 20 ai 30 anni: l’età del dinamismo
Una volta terminati gli studi, i giovani laureati si trovano in una situazione favorevole all’apprendimento. È un po’ come fosse l’inizio di una nuova vita: la vita professionale.
A 25 anni, siete ancora pieni di risorse e il cervello non è ancora saturo di informazioni. Imparate in modo diverso. Potete lasciarvi alle spalle le liste di vocaboli e di verbi irregolari: infatti si chiude l’era della teoria e inizia quella della pratica!
Riuscite a comprendere meglio l’importanza delle lingue, perché ormai le potete usare nella vita quotidiana. Se vi si presenta l’opportunità, potete seguire una conferenza in inglese o visitare un cliente all’estero. In questo modo la fiducia in voi stessi e nelle vostre abilità linguistiche aumenterà.
Dopo i 40 anni: la forza dell’età
40 anni: si tratta di un’età di bilanci? Quel che è certo è che ormai avete imparato davvero molte cose. Perché dovreste fermarvi proprio ora? Certo, tra il lavoro, i figli e le faccende domestiche… Chi ha il tempo di riprendere in mano lo spagnolo?
In realtà, le difficoltà che vi ostacolano non hanno nulla a che vedere con l’età. È piuttosto una questione di organizzazione. Per rimettervi in pista, bastano un po’ di costanza e di motivazione. I 40 sono il momento perfetto per imparare una lingua con Babbel!
Ritagliatevi 15 minuti al giorno per imparare una lingua e dimostrate a voi stessi che siete ancora in grado di farlo. Può essere un modo di dare nuovo slancio alla vostra carriera e un supporto che vi permetterà di aiutare i vostri figli a svolgere i compiti di inglese.
Dopo i 60 anni: l’età felice
Andare in pensione significa avere molto più tempo libero. La domanda è: come mantenersi impegnati? Imparare una lingua? Non è una battaglia persa in partenza? Tutto il contrario. Si tratta di un progetto fantastico! Oltre a dare un ritmo alla vostra vita quotidiana, l’apprendimento di una lingua vi permette di recuperare il tempo perso e di viaggiare liberi dalla paura di incappare in barriere linguistiche.
In molti non vedono l’ora che arrivi, ma l’età della pensione porta con sé anche una dose di preoccupazioni. In particolare, quella di ritrovarsi da soli o di sentirsi inutili. In questo caso imparare una lingua vi aiuterà ad allargare i vostri orizzonti, a incontrare persone nuove e a impegnarvi in progetti di associazionismo. Ma il vantaggio più grande rimane sicuramente questo: mantenere la mente allenata!
Certo, ci sono anche il sudoku e le parole crociate. La scienza, però, ha provato che l’apprendimento delle lingue ricopre un ruolo nel contrastare la comparsa del morbo di Alzheimer. Come afferma questo articolo di Sciences et Avenir, “non importa l’età a cui si comincia”.
L’apprendimento di una nuova lingua non è dunque una questione anagrafica. È piuttosto una questione di motivazione! Dimenticate i vostri complessi e le scuse poco credibili: tuffatevi con coraggio nell’affascinante mondo delle lingue. Mary Hobson può essere un buon esempio da seguire. Ha infatti cominciato a studiare il russo all’età di 56 anni e, in seguito, ha brillantemente tradotto in francese il poeta Puškin.