Imparare il tedesco non è una passeggiata, è vero. C’è un aspetto di questa lingua, però, che mi ha sempre affascinato così tanto da non farmi mai gettare la spugna mentre cercavo di capirci qualcosa su quelle maledette declinazioni. Durante i miei primi mesi in Germania mi ero imbattuto in ogni sorta di parole meravigliose che incapsulavano idee che non mi erano mai venute e concetti mai considerati, senza parlare di tutte quelle parole che semplicemente suonavano splendide. Il mio barbiere, una volta, mi chiese di fargli qualche esempio, perché gli sembrava impossibile che ci potessero essere delle parole belle in tedesco. Tollpatsching, dissi sottolineando il suono -atsch più che potevo. “E cosa vuol dire?”, mi chiese. Fu così che lo invitai a fare un viaggio con me in quelle che sono le mie parole tedesche preferite.
7 belle parole in tedesco e cosa significano
1. tollpatschig – goffo
Patsch significa qualcosa come lo “splash!” dei fumetti, il suono di un liquido viscoso che incontra una superficie dura. “Toll” invece vuol dire “grande” o anche “fantastico”: per esempio, potrebbe essere il responso sarcastico al fortunatissimo Patsch che un piccione ti lascia cadere sulla spalla mentre attraversi Trafalgar Square. E quindi con la mia limitatissima conoscenza dell’etimologia, tutta a sentimento, io immaginavo tollpatschig come un “fantastico splash” che, alla fin fine, è esattamente l’essenza di una persona goffa: a volte, con le parole tedesche, funziona così. Sebbene i linguisti arricceranno il naso e scapperanno inorriditi, da quando ho fatto questo piccolo calcolo lessicale questa parola mi si è fissata in testa e mi è rimasta nel cuore.
2. das Kopfkino – il film nella testa
Un aspetto davvero unico di questa lingua, poi, è la sua fantasia. Sì, avete letto: alcune belle parole in tedesco riflettono non solo genialità di questo popolo ma anche la loro fantasia. Prendete Kopfkino: un insieme di pitture animate che predicono con assoluta chiarezza, e spesso senza fondamento, i risultati più sfortunati di una situazione o di un evento importante. In italiano, se qualcuno si avventura in delle ipotesi strampalate e senza alcuna prova a sostegno, diciamo spesso: “Ma che film ti fai?!” I tedeschi non hanno bisogno di fare domande, perché hanno un sostantivo apposito. Non è fantastico?
3. die Naschkatze – il gatto goloso (di dolci)
Ricordo che quando ero piccolo mi davano sempre dei dolcetti dopo che mi avevi tagliato i capelli. Dopo averli mangiati scendevo goffamente dalla sedia da barbiere, atterravo con un Patsch sul pavimento di laminato e fissavo con desiderio il restante assortimento di dolcezze che avevi sullo scaffale. Questo succedeva perché da giovane ero un vorace Naschkatze, avendo ereditato la mia passione per i dolci da una lunga dinastia di golosi venuti prima di me.
4. der Ohrwurm – il verme nell’orecchio
Ecco una di quelle parole strane in tedesco che rendono questa lingua davvero unica. E infatti “Ohrwurm” è una parola così bella e utile che è riuscita a fasi adottare pari pari nell’inglese. Si tratta del motivetto orecchiabile che non riesci a toglierti dalla testa, il verme nell’orecchio appunto, quello che noi italiano chiamiamo in maniera meno fantasiosa “tormentone”. La prossima volta che la conversazione langue e tu ti ritrovi a canticchiare quella canzone che magari nemmeno ti piace però non riesci a scacciarla via, puoi dare la colpa all’Ohrwurm.
5. die Schnapsidee – l’idea-grappino
Per spiegare al mio barbiere cos’è una “Schnapsidee” gli ho detto: “Diciamo che ad un certo punto della tua vita hai raccolto il coraggio e hai aperto il tuo negozio da barbiere. Probabilmente avevi già un paio di clienti fedeli, ma non eri ancora sicuro di poter raggiungere il successo. Forse l’origine di tutto è stata una Schnapsidee, cioè un’idea eccentrica, un po’ pazza e un po’ geniale, che ti ha preso tutto d’un colpo, magari alimentata – o seguita – da un paio di bicchierini di grappa o altre bevande ad alta gradazione alcolica”. A quel punto l’avevo quasi convinto che esistessero davvero tante belle parole in tedesco, più di quante ne potesse immaginare visto che alcuni concetti non esistono proprio in altre lingue.
6. dickköpfig – con la testa dura
La ricetta per il successo, ossia das Erfolgsrezept, potrebbe includere una Schnapsidee e ein bisschen Dickköpfigkeit, che potremmo generosamente tradurre con ostinazione, anche se sarebbe più accurato chiamarla testa dura. “Immagino che tu abbia dovuto essere un po’ dickköpfig per riuscire a trasformare il tuo negozio in nella Erfolgsgeschichte, storia di successo, che è oggi”, ho detto al mio barbiere.
7. die Ahnungslosigkeit – il non avere la minima idea
Nessun set di parole belle in tedesco sarebbe completo senza un’avventura verbale multisillabica. La sorella inglese di questa parola è pure lei fatta a blocchi: ha un centro, ossia idea, clue in inglese, Ahnung in tedesco, e la sua assenza è espressa dalla particella -less, o -los, e infine viene trasformata in un sostantivo con -ness o -keit. Niente di speciale insomma. Quello che fanno i tedeschi lo sanno fare anche gli inglesi, giusto? Forse, ma mentre la pronuncia inglese ha trasformato la parola in un mazzetto di consonanti facile da ingoiare (cluelessness), la sua controparte tedesca rimane una sfida per la lingua e per le corde vocali, ed è semplicemente una delizia da pronunciare. Forza, provaci anche tu! Ahnungslosigkeit, ossia il non avere (losigkeit) la minima idea (Ahnung) di cosa sta succedendo.
Illustrazioni di Catherine Dousdebes