Tutti i modi per salutare in svedese

Come si dice “Ciao” in svedese? Vi mostreremo come iniziare una conversazione in Svezia, sia che si tratti del vostro capo che di un buon amico.
Come salutare in svedese

I saluti sono una parte essenziale del linguaggio: ci salutiamo per entrare in relazione l’uno con l’altro, per dimostrare che siamo felici di rivedere qualcuno e di rimanere in contatto con le persone. Ovviamente, ci sono molti modi per salutare in ogni lingua, ma non sempre è chiaro quale tipo di saluto si dovrebbe usare, soprattutto quando si è ancora principianti. In svedese, ci sono molte espressioni per dire “Ciao”, e quella che si sceglie non dipende solo dal contesto, ma dirà anche qualcosa sulla vostra personalità!

Quindi, come si dice “Ciao” in Svedese? Il modo più semplice è usare hej.
Hej! Va sempre bene, non importa chi state salutando, dove siete o che ora del giorno è (a meno che non stiate salutando il Re, nel qual caso fareste meglio a dire qualcosa come: “God dag ers majestät“, che significa “buona giornata, maestà”). I saluti god dag (buona giornata) e god kväll (buona sera) sono più formali e non sono oggi comunemente usati, tranne che dalle generazioni più mature. God morgon (buongiorno), d’altra parte, è ancora ampiamente usato tra amici e colleghi per augurarsi un buon inizio di giornata. Se vi svegliate di umore particolarmente allegro, potete dichiarare “Morsning korsning!” (che equivale a “Vi auguro la migliore delle giornate!”) all’intera stanza. Ma attenzione: viene usato quasi esclusivamente da uomini sopra i 50 anni.

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Il che ci porta ai molti saluti creativi e personalizzati che gli svedesi hanno inventato come alternative allo standard hej. Invece di hej, potete dire hejsan, hej hej, hej på dig (ciao a te), hej igen (ciao di nuovo) o hej allihopa (ciao a tutti). Queste versioni di hej funzionano in molti contesti e aggiungono un po’ di varietà alla lingua: basta sceglierne una che si adatti al vostro umore. C’è anche tjena!, derivato dall’espressione “jag är eder ödmjuke tjänare” (Sono il tuo umile servitore). Nonostante la sua origine aristocratica, oggi il tjena è piuttosto colloquiale e usato principalmente dai giovani. Anche questo saluto ha alcune varianti creative: Tja! è spesso usato tra amici perché più informale, mentre potreste sentire tjabba!, tjenis o tjenixen dagli adolescenti che vanno in giro sui loro motorini (quindi probabilmente meglio non dire tjabba al vostro capo).

E poi, Hallå viene pronunciato con l’accento sulla “å” e sembra un “hello”, anche se in genere non è usato come saluto, ma piuttosto come domanda o esclamazione. Molti svedesi rispondono al telefono con Hallå? o urlano Hallååå! per attirare l’attenzione di qualcuno. Halloj, d’altra parte, è usato tra amici come forma di saluto. Risulta familiare e talvolta si rivela anche meglio nella forma scritta, quindi è un buon modo per iniziare, per esempio, un messaggio!

Se vedete per strada qualcuno che conoscete, ma non avete tempo per restare a chiacchierare, è meglio dire hej hej e sorridere annuendo prima di scappare via. Se foste stati un uomo 50 anni fa, vi sareste anche tolti il cappello. Per quanto riguarda il contatto fisico quando ci si saluta, gli svedesi sono in qualche modo riservati. Quando incontrate qualcuno per la prima volta, è normale stringergli la mano. I buoni amici si abbracciano quando si salutano, ma il bacio sulla guancia, come avviene nell’Europa meridionale e altrove, è qualcosa che molti svedesi trovano disorientante.

E come si dice “Arrivederci” in svedese? È piuttosto facile, solo un altro hej, o, in alternativa, Hej då!

Adesso provateci! Scegliete il saluto che preferite e sorprendete il prossimo svedese che incontrerete con un tjena, hej hej o halloj!

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Lena Koester

Lena Koester è nata a Colonia, in Germania, ma è cresciuta nelle idilliache campagne svedesi dello Småland, tra foreste, laghi e cottage rossi. Visto che Pippi Calzelunghe era il suo idolo, il suo sogno di bambina era diventare una circense. Da Babbel, invece, fa la giocoliera con le parole, esplorando la bellezza della lingua svedese. Sogna una giornata senza macchine a Berlino, per andare al lavoro con il suo monociclo.

Lena Koester è nata a Colonia, in Germania, ma è cresciuta nelle idilliache campagne svedesi dello Småland, tra foreste, laghi e cottage rossi. Visto che Pippi Calzelunghe era il suo idolo, il suo sogno di bambina era diventare una circense. Da Babbel, invece, fa la giocoliera con le parole, esplorando la bellezza della lingua svedese. Sogna una giornata senza macchine a Berlino, per andare al lavoro con il suo monociclo.