60 anni di Asterix e Obelix: per Toutatis! e altre curiosità linguistiche sul fumetto francese

Dall’origine dei nomi dei protagonisti all’esclamazione “per Toutatis”, passando per i nomi degli accampamenti romani e la sigla SPQR. Tutto ciò che c’è da sapere sulla lingua di Asterix e Obelix per celebrarne i 60 anni!
Asterix

Il 29 ottobre 1959 sulla rivista francese Pilote venne pubblicato il primo fumetto di “Astérix”, scritto da René Goscinny e disegnato da Albert Uderzo. Da allora, copie su copie sono state tradotte in innumerevoli lingue e vendute in altrettanti Paesi, per non parlare del successo di trasposizioni in film e cartoni animati. Insomma, ne è passata di acqua sotto i ponti… E noi non potevamo che celebrare i 60 anni di Asterix e Obelix “a modo nostro”. Amanti della bande dessinée e nerd delle lingue: preparatevi. Tra curiose etimologie, espressioni idiomatiche e antiche tradizioni celtiche, abbiamo del materiale per voi.

Asterix

Partiamo dall’inizio: i nomi dei “nostri eroi” Galli, immediatamente riconoscibili dal suffisso -ix, riferimento al celebre condottiero Vercingetorige (Vercingétorix in francese).

Il nome di Asterix, protagonista e quindi “star” della storia, deriva dal carattere tipografico dell’asterisco, termine che a sua volta viene dal greco “aster”, ovvero “stella”.

Obelix

Co-protagonista della storia, nonché grande amico e compagno d’avventure di Asterix, in onore alla sua attività di scultore e commerciante di menhir, il personaggio di Obelix porta un nome che deriva dal francese “obélisque”, ovvero “obelisco”.

Nel nome di Obelix troviamo anche un rimando al greco “obelias”, ovvero “cinghiale”, di cui il personaggio è ghiotto e che spesso consuma durante copiosi banchetti.

Idefix

Idefix significa “idea fissa“. Spesso infatti, il piccolo e fedele cagnolino di Obelix si dimostra piuttosto ostinato: segue sempre i suoi amici Galli, è un grande amante della natura e soprattutto degli alberi e gli ossicini da sgranocchiare sono per lui un vero e proprio chiodo fisso.

Fu lo stesso Goscinny a definire Idefix un “ecologista”; spesso infatti, lo vediamo ululare e “piangere” se degli alberi vengono maltrattati o sradicati.

Panoramix

Panoramix è il druido del villaggio, depositario di grande saggezza nonché unico e solo conoscitore della pozione magica in grado di dare temporanea ma estrema forza a chi la beve.

Il suo nome significa pertanto “colui che vede tutto”, dal greco “pan” (“tutto”) e “horama” (“vista”).

Abraracourcix

Il nome del capo del villaggio Abraracourcix deriva dal francese “à bras raccourcis”, espressione idiomatica che significa “con tutte le forze” e fa riferimento alla tipica posizione adottata dai pugili pronti a lottare.

Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum

Ovviamente, le curiose etimologie del fumetto non si limitano ai nomi dei protagonisti. Ad esempio, gli accampamenti fortificati dei romani che si trovano attorno al villaggio dei Galli hanno simpatici nomi “romanizzanti”:

  • Babaorum deriva da “baba au rhum”, una delle tante tradizioni gastronomiche la cui paternità è da sempre contesa tra Francia e Italia (ma questa è un’altra storia…😅).
  • Aquarium fa riferimento ai romani che spesso girano in cerchio per l’accampamento come pesci in un acquario.
  • Laudanum, oltre che il nome di un accampamento fortificato, è anche il nome di una miscela di oppio e alcol di cui i romani facevano spesso uso (nota in italiano come “laudano” o “tintura di oppio”).
  • Petibonum deriva invece dall’espressione francese “petit bonhomme”, che significa “piccino”, “ometto”.

SPQR: sono pazzi questi romani!

Sono tante anche le celebri frasi di Asterix e Obelix dalle origini bizzarre. Ne abbiamo selezionate alcune, in primis, una delle più famose e ricorrenti: sono pazzi questi romani!

Spesso pronunciata dai Galli, la frase rimanda inevitabilmente alla sigla SPQR (“Senatus PopulusQue Romanus”), che indica il potere dei Romani: quello del Senato e quello del popolo.

Il cielo ci cadrà in testa!

Il capo del villaggio, Abraracourcix, si dimostra spesso ossessionato dalla paura che il cielo gli cada in testa.

Questa paura deriverebbe da una leggenda secondo la quale Alessandro Magno, quando incontrò alcuni condottieri Celti, chiese loro cosa temessero maggiormente ed essi non risposero “tu, Alessandro Magno”, bensì “che il cielo ci cada in testa”, riferendosi al tanto temuto fenomeno della caduta dei meteoriti.

Anticamente infatti, i meteoriti non erano considerati altro che rocce mandate dagli dei come punizione.

Per Toutatis!

“Per Toutatis” è un’esclamazione di stupore inventata dagli autori del fumetto e spesso pronunciata dai personaggi Galli.

Anch’essa fa riferimento ad antichissime tradizioni; Toutatis era infatti un dio Celtico considerato il protettore delle tribù.

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