5 buone abitudini per chi vuole imparare le lingue (prese in prestito da intellettuali, scrittori e menti geniali)

Che cosa ci possono insegnare le abitudini delle grandi personalità del XX e XI secolo? Come potranno Ernest Hemingway e Agatha Christie aiutarci a imparare le lingue? Scopritelo con noi.

Nel corso della vostra lunghissima carriera scolastica vi sarà certamente capitato di sentir dire da qualcuno, probabilmente un professore, che per studiare con profitto è necessario spendere più tempo possibile sui libri, cercando di imparare tutto quello che c’è scritto sulle pagine, se necessario anche a memoria. “Anni di studio matto e disperatissimo”. Dopotutto lo diceva anche Giacomo Leopardi, uno che di studio e libri ne sapeva, come si suol dire, a pacchi.

Qui da Babbel la pensiamo diversamente. Lungi da noi sovvertire anni e anni di consolidata tradizione didattica… tuttavia crediamo che sia possibile imparare divertendosi e senza fare troppa fatica. Senza rancore, Giacomino.

Ebbene sì: è possibile imparare una lingua anche senza annullare la propria vita sociale o spaccarsi la testa (e la schiena) sui libri di grammatica e ortografia. I nostri poliglotti, del resto, lo hanno ben dimostrato nel corso della sfida in cui abbiamo chiesto loro di imparare il rumeno in appena un’ora. Vi state chiedendo come si fa? Certo, forse imparare una lingua in un’ora è una sfida un po’ estrema e nessuno vi sta chiedendo di farlo… Ma forse riusciamo almeno a convincervi ad adottare alcune abitudini che potrebbero aiutarvi a diventare studenti modello e a farvi parlare una lingua come avete sempre sognato!

Per raggiungere il nostro scopo, abbiamo analizzato attentamente le consuetudini di alcuni grandi pensatori applicandole allo studio delle lingue e, spoiler alert… le abitudini di questi uomini e donne geniali coincidono in modo quasi speculare con i consigli dei nostri poliglotti!

Ma cominciamo dall’inizio. Il primo passo, naturalmente, è quello di scaricare la app di Babbel sul vostro smartphone: da questo momento in poi, nella vostra tasca, avrete un maestro in miniatura a vostra totale disposizione quando, come e dove volete.

Il resto tocca a voi!

L’adattabilità di Agatha Christie

Lo sapevate che Agatha Christie non aveva bisogno di scrivere seduta alla scrivania? Anzi, per dire la verità, corre voce che non ce l’avesse proprio una scrivania! Vi sembra incredibile, considerando la sua impressionante produzione letteraria? Tutt’altro! La signora del giallo scriveva dove, come, quanto e quando le pareva: camere d’albergo, treni, tavolini di bar e così via. Inoltre, la famosa scrittrice non seguiva un ordine cronologico nella stesura dei suoi libri ma pare che scrivesse la fine prima di tutto il resto.

Trasversalmente, è proprio quello che stiamo chiedendo anche a voi, cari amici: fermatevi per un secondo a riflettere su voi stessi. Forse suonerà ovvio, ma non siamo tutti uguali: alcuni di noi sono attivi di mattina presto, altri di notte, altri ancora hanno un livello di concentrazione che diminuisce drasticamente dopo pochi minuti di studio. Alcuni imparano attraverso le immagini, altri attraverso i suoni. Alcuni amano sedersi alla scrivania per studiare, altri preferiscono farlo a letto, altri ancora mentre viaggiano in metropolitana…

La conclusione è molto chiara, no? Se queste persone così diverse frequentassero tutte assieme la stessa classe, alla stessa ora, con lo stesso professore e lo stesso metodo, molto probabilmente nessuna di loro trarrebbe il massimo beneficio dall’insegnamento. Non stiamo dicendo che non imparerebbero nulla, stiamo dicendo che non imparerebbero tutto quello che potrebbero potenzialmente imparare se le lezioni fossero pensate a seconda delle loro esigenze.

Ispiratevi ad Agatha Christie: imparate a conoscere voi stessi, prima di tutto, e chiedete alla vostra mente e al vostro corpo che tipo di studenti siete. In questo modo, e grazie alla app di Babbel, potrete studiare nel momento della giornata più proficuo per voi, per il tempo che vorrete e con il metodo che desiderate. È tutto nelle vostre mani.

Semplice, no?

La curiosità di Steve Jobs

Ricordate il famoso discorso di Steve Jobs agli studenti della Stanford University? “Stay hungry, stay foolish!”. Continuate a essere curiosi, continuate a essere folli!

Qui da Babbel condividiamo pienamente questa massima: qual è la principale motivazione che ci spinge a studiare, imparare e migliorare noi stessi se non la curiosità? E qual è il modo per rimanere motivati e affamati, se non quello di spingersi sempre oltre?

Non è stupefacente anche solo l’idea di poter comunicare con persone che parlano una lingua diversa? O poter viaggiare, parlare con chi troverete sulla vostra strada e scoprire le diverse culture, senza confini e barriere?

Al di là delle motivazioni classiche (lavoro, amore, vacanze), perché avete iniziato questo corso di lingua se non per soddisfare una inestinguibile e intrinseca sete di conoscenza?

Pensateci, rifletteteci: ci darete ragione e la vostra voglia di sapere e conoscere aumenterà ancora di più. Meno male che avete in tasca il vostro smartphone e potete iniziare a studiare anche in questo preciso istante!

La perseveranza di William Faulkner

Allora, abbiamo capito che tipo di studenti siamo, ci siamo resi conto che dobbiamo farci motivare dalla curiosità e dalla voglia di imparare. E ora?

Adesso è arrivato il momento di fare sul serio. Nel momento in cui avete deciso di iniziare un corso di lingua sapevate che avreste dovuto lavorare e impegnarvi. Non possiamo raccontarvi bugie, un minimo di sacrificio ci vuole.

Se da un lato, però, non vi imponiamo di annullare tutti i vostri impegni mondani (ci mancherebbe), dall’altro vi chiediamo un po’ di costanza. Per essere sicuri di assimilare bene le conoscenze e per non rischiare che volino via dalla vostra testa al primo colpo di vento, bisogna proprio essere regolari e dedicare almeno 10-15 minuti al giorno alla lingua straniera. E indovinate un po’? Babbel sa adattarsi a quest’esigenza, perché le lezioni sono create su misura proprio con questo obiettivo in mente: quello di incastrarsi tra i vostri impegni, permettendovi di mantenere alto il livello di motivazione e di continuare a studiare senza grosse interruzioni e senza la classica scusa del “non ho tempo perché lavoro tutto il giorno”.

Come? Non abbiamo ancora nominato un pezzo grosso per convincervi? Presto fatto.

William Faulkner, che per mantenersi all’università aveva un lavoro notturno come spalatore di carbone in una centrale, scriveva nelle pause tra un turno e l’altro utilizzando la carriola come scrivania. Serve aggiungere altro?

La disciplina di Marina Abramović

Questa abitudine, che si collega strettamente a quella precedente, non deve spaventarvi. Quando parliamo di disciplina non vogliamo tornare ai “sette anni” di Leopardi ma vi stiamo semplicemente incitando a mantenere la vostra voglia di imparare e migliorarvi a un livello mediamente alto.

Un po’ come fa Marina Abramović prima di una performance importante, adottando una routine abbastanza rigida, fatta di regole severe e abitudini che rispetta religiosamente.

È più o meno quello che suggeriamo di fare anche a voi: non c’è bisogno di adottare una disciplina militare e di svegliarvi al canto del gallo, ma, se il vostro obiettivo è quello di imparare una lingua e volete avere successo (perché sappiamo che lo volete!), allora vi consigliamo di stabilire una piccola abitudine quotidiana e di mantenerla con rigore: svolgere una lezione con Babbel.

Il coraggio di Ernest Hemingway

“Il coraggio percorre una distanza breve; dal cuore alla testa, ma quando se ne va non si può sapere dove si ferma” diceva Ernest Hemingway.

Come si interpreta questa frase? Il coraggio percorre una distanza breve, nel senso che deve essere sfruttato nel momento in cui è a nostra disposizione, prima che si disperda.

Nel caso dell’apprendimento linguistico – e sappiamo che il buon vecchio Ernest sarebbe d’accordo con noi – pensiamo che significhi che non bisogna pensare troppo o farsi fermare dall’imbarazzo, anche se di quella lingua straniera conosciamo appena qualche frase. Buttatevi nella mischia, provate a parlare con dei madrelingua: acquisirete molta fiducia in voi stessi (perché ci riuscirete!) e vi sentirete sempre più sicuri.

E, da quel momento in poi, inizierà un circolo virtuoso inarrestabile.

“Il coraggio percorre una distanza breve”. Ben detto, Papa Hemingway!

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