Gli anglicismi più alla moda entrati nel dizionario della lingua italiana

Selfie, Brexit, influencer… Sono moltissimi gli anglicismi (ovvero le parole inglesi entrate nel vocabolario italiano) che usiamo ogni giorno.
Gli anglicismi nella lingua italiana

Tra le nuove parole che ogni anno fanno il loro ingresso nel dizionario italiano, molte provengono dall’inglese.
Le parole e le locuzioni inglesi che vengono adottate da altre lingue sono chiamate  “anglicismi”.
Pensate a quanto ormai ci siano familiari termini come audience, brand, budget, business, convention, copyright, fan, fashion, fitness, flop, gadget, gossip, look, manager, marketing, network, partner, show, trailer, workshop… Solo per citarne alcuni.

Negli ultimi trent’anni si è assistito a un aumento costante della frequenza d’uso di almeno i 2/3 degli anglicismi introdotti nella lingua italiana, con picchi rilevati in corrispondenza di situazioni contingenti che hanno portato all’impiego generalizzato di una particolare parola.

Nel 1989, quando nel Sistema Sanitario Nazionale fu introdotto il ticket sulle prestazioni mediche, si registrò, per esempio, una vera e propria impennata nella frequenza d’uso di questo anglicismo.
Interessante notare come il vocabolo fosse stato scelto proprio dai rappresentanti politici artefici della norma: il termine “ticket” fu preferito all’italiano “tassa”, perché si ipotizzò che, con una denominazione inglese, il provvedimento sarebbe stato meglio accolto dai contribuenti.
Potere delle parole.

L’introduzione di nuovi termini è spesso strettamente legata alla comparsa di nuovi fenomeni culturali e/o sociali.
Le parole, in fondo, sono specchio dei tempi: riflettono i cambiamenti e le grandi rivoluzioni in atto, nuovi fenomeni per cui urge un nuovo lessico.
Non a caso, molte delle parole entrate di recente nel dizionario provengono dal settore informatico e tecnologico.

Vediamo ora più nel dettaglio alcuni anglicismi che hanno fatto il loro ingresso nel vocabolario italiano:

Mobbing

La parola inglese mobbing deriva dal verbo to mob (“assalire”) ed era usata, in origine, solo in etologia, per definire un “assalto collettivo che in alcune specie di uccelli viene messo in atto come difesa dai predatori, per intimorirli e dissuaderli dall’attacco”.
Curiosamente, il termine è passato poi ad indicare il “comportamento persecutorio esercitato all’interno di un gruppo, di una comunità o di un ambiente di lavoro verso un individuo che si vuole isolare o allontanare”.
Le vittime di mobbing subiscono molestie psicologiche e mortificazioni che danneggiano la loro carriera e/o la loro vita professionale.
Il termine si è diffuso in Italia alla fine degli anni Novanta, soprattutto in ambito giornalistico.

Cosplay

Cosplay è un neologismo del 2008, composto dai sostantivi costume (“costume, maschera”) e play (“gioco”), che indica la moda di indossare i costumi di personaggi dei film, dei fumetti e dei cartoni animati.
I cosplayer sono, quindi, gli appassionati di animazione che amano calarsi nelle vesti dei propri eroi preferiti, realizzando da sé e con estrema cura, fin nei più piccoli particolari, i costumi da indossare.

Selfie

Neologismo del 2014, il termine selfie indica un “autoritratto fotografico generalmente realizzato con uno smartphone o una webcam e poi condiviso nei siti di relazione sociale”.
La parola nasce da self (“se stesso”) più il suffisso “-ie“, in genere utilizzato per formare vocaboli propri del linguaggio infantile o di registro informale, con una connotazione affettuosa.
Prima di spopolare sui social, i selfie hanno fatto la loro comparsa su siti come Flickr e MySpace, dove il termine fu coniato come parola chiave o hashtag di catalogazione.

Ghosting

Entrato nel dizionario italiano nel 2015, il termine deriva da ghost (“fantasma”) e indica il “comportamento di chi decide di interrompere bruscamente una relazione sentimentale e di scomparire dalla vita del partner, rendendosi irreperibile”.
Il fenomeno si è diffuso in particolar modo con l’avvento e l’uso sempre più massiccio dei social network.
In che cosa consiste il ghosting?
Semplice. La persona che amate d’un tratto non risponde più ai vostri messaggi, vi toglie l’amicizia su Facebook, smette di seguirvi su Instagram, vi blocca su WhatsApp: in pratica, scompare senza lasciare traccia.

Brexit

Il termine, nato nel 2016 e divenutoci ormai familiare, deriva dalla fusione delle parole british (“britannico”) o Britain (“Gran Bretagna”) ed exit (“uscita”).
La nuova parola definisce l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, proposta che ha ottenuto la maggioranza dei voti al referendum consultivo svoltosi il 23 giugno 2016.

Influencer

Nel 2017 entra nel nostro vocabolario la parola influencer, ovvero “personaggio popolare in rete, che ha la capacità di influenzare i comportamenti e le scelte di un determinato gruppo di utenti e, in particolare, di potenziali consumatori”.
In cima alla classifica degli influencer più pagati al mondo c’è Huda Kattan, beauty blogger che vanta 21 milioni di follower e che guadagna ben 18 mila dollari per ogni post pubblicitario pubblicato!

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