Tutti i saluti in turco da sapere

Per salutare persone con cui avete confidenza o gente con cui non ne avete affatto.
Illustrazione sui saluti in turco

Merhaba (“ciao” in turco), tra i saluti in turco, è la forma più conosciuta, e per una buona ragione: in pratica è adatta a tutte le situazioni, quindi in genere è una buona scelta se non sapete quale formula utilizzare. Infatti, “merhaba” può essere usato in qualsiasi momento della giornata e in qualunque situazione, sia in un contesto formale sia in un contesto informale, ad esempio per salutare i vostri amici o il vostro capo.

Se state imparando il turco, merhaba è ceramente una delle prime parole che avete imparato. Tuttavia, oltre a questa, ci sono molti altri saluti turchi che dovreste imparare (e ovviamente le risposte appropriate a ognuna di esse): ecco quali sono.

Guida ai più comuni saluti in turco

Come salutare in turco: mattino, mezzogiorno e sera

Al mattino, le persone si salutano in turco dicendo Günaydın (buongiorno), che letteralmente si può tradurre come “la giornata è luminosa”. Questa formula viene usata fino a mezzogiorno, quando le persone passano a utilizzare Tünaydın. Il termine gün, adottato al posto di tün (che anticamente indicava la notte), letteralmente significa “la notte è luminosa”, quindi è un saluto piuttosto strano, se ci pensate.

In alternativa, esiste la formula più comune İyi günler (buona giornata), che può essere usata da mezzogiorno fino all’arrivo della sera. Dalle 5 o dalle 6 del pomeriggio (o subito dopo il tramonto), è invece possibile salutare le persone con İyi akşamlar, che significa “buonasera”.

Un piccolo aneddoto che può interessarvi: sia İyi günler che İyi akşamlar possono essere usati quando incontrate qualcuno, ma anche per congedarvi; un trucco che può risultare utile se non ricordate un altro modo per accomiatarvi.

Infine, quando volete dare la buonanotte, potete dire İyi geceler o utilizzare la forma Hayırlı geceler, che letteralmente significa “che le tue notti siano benedette”.

I saluti in turco con i vostri amici

Quando siete con persone della vostra età e con cui avete confidenza, Selam (salve) è la formula di gran lunga più utilizzata per dire ciao in turco. Questa è spesso seguita da Ne haber? (o, nella forma abbreviata, N’aber?), che letteralmente significa “ci sono novità?” e, come avrete già immaginato, è l’equivalente del nostro “come va?”.

A questa domanda potete rispondere İyilik, senden? (bene, e tu?) oppure, se non siete di buon umore, potete dire Ne olsun? (che cosa c’è?) o İyi diyelim iyi olalım, che letteralmente vuol dire “diciamo ‘bene’, perché le cose vadano bene”).

In alternativa, potete anche usare la formula poetica Aynı tas aynı hamam (letteralmente: “stessa ciotola, stesso hammam”), che deriva dalla tradizione dei bagni turchi o hammam (ossia i bagni pubblici tipici della Turchia), e dall’usanza di gettarsi acqua calda e fredda da una vasca in marmo utilizzando appunto un recipiente. Come si può immaginare, la frase Aynı tas aynı hamam equivale al nostro “come sempre”.

Nel mondo islamico

Tra le persone religiose è comune usare la formula Selâmün aleyküm, un adattamento dall’arabo as-salāmu alaykum (che la pace sia con te). È possibile trovare questo saluto di origine araba e le sue varianti in tutti i Paesi di religione musulmana.

La risposta in turco è (Ve) aleykümü’s-selam, che deriva anch’essa dall’arabo wa-alaikum us-salām (e che la pace sia con te). Che siate o meno religiosi, se vi salutano in questo modo, è buona cortesia rispondere con la formula corrispondente. In generale, i turchi usano molte parole ed espressioni con connotazioni religiose, come Inşallah (magari), nelle conversazioni di tutti i giorni senza collegarle in modo consapevole alle loro origini.

Per ospiti e visitatori

Sia a casa che al lavoro, in Turchia gli ospiti sono sempre graditi e accolti con benevolenza. Per questa ragione, è importante sapere quale saluto utilizzare in queste occasioni speciali. Se è una persona con cui avete familiarità, potete dire Hoş geldin, mentre se vi sono più ospiti oppure solo uno con cui avete un rapporto formale, allora potete usare Hoş geldiniz. Entrambe le formule equivalgono a “benvenuto/a” in italiano.

Tanto importante quanto il saluto è la risposta, che è Hoş bulduk. Non esiste un equivalente a questa frase in italiano, quindi è consigliabile impararla a memoria. Letteralmente, significa all’incirca “abbiamo trovato piacevole l’accoglienza”.

I saluti in turco al lavoro

Un’altra peculiarità del turco è il saluto Kolay gelsin! (che sia facile), che si usa ogni volta che si incontra una persona che lavora, ad esempio l’incaricato alla reception di un ufficio o il cassiere di un negozio. Potete anche combinare questa formula con altri saluti e dire: Günyadın. Kolay gelsin!”.

Qualsiasi formula decidiate di utilizzare, ricordatevi sempre di augurare a queste persone che il lavoro sia facile. Inoltre, kolay gelsin si usa comunemente anche per congedarsi.

Per ripassare

ItalianoTurco
CiaoMerhaba
BuongiornoGünaydın (fino a mezzogiorno)
BuongiornoTünaydın (dopo mezzogiorno)
Buona giornataİyi günler
Buonaseraİyi akşamlar
Buonanotteİyi geceler
CiaoSelam
Come va?Ne haber?
Bene, e tu?İyilik, senden?
Che la pace sia con teSelâmün aleyküm
(Risposta) Che la pace sia con te(Ve) aleykümü’s-selam
Benvenuto/a (informale)Hoş geldin
Benvenuto/a (formale), benvenuti/eHoş geldiniz
(Formula per rispondere al “benvenuto”)Hoş bulduk
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Fidi

Fidi, nata e cresciuta vicino ad Amburgo, in Germania: ama le navi, il mare e il porto, ma odia il brutto tempo! Per questo motivo si è spostata prima in Spagna per studiare Comunicazione e traduzione internazionale e poi in Turchia dove ha lavorato come traduttrice, sempre con una bella vista sul Mediterraneo. Dopo aver completato gli studi in Second Language acquisition, ha lavorato per Babbel a Berlino.

Fidi, nata e cresciuta vicino ad Amburgo, in Germania: ama le navi, il mare e il porto, ma odia il brutto tempo! Per questo motivo si è spostata prima in Spagna per studiare Comunicazione e traduzione internazionale e poi in Turchia dove ha lavorato come traduttrice, sempre con una bella vista sul Mediterraneo. Dopo aver completato gli studi in Second Language acquisition, ha lavorato per Babbel a Berlino.