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Le 7 parole francesi del ciclismo

Appassionati di ciclismo di tutta Italia (e non solo), leggete qui: ecco la lista delle parole “ciclistiche” più belle per fare un figurone durante il Tour de France!
Le 7 parole francesi del ciclismo

Illustrazioni di Elena Lombardi

Con l’inizio del Tour de France signore e signori, iniziano anche le interminabili ore di diretta televisiva, i tifosi a bordo strada, le Alpi, i Pirenei, le rotonde e l’Arc de Triomphe.
Un pacchetto completo, insomma, che comprende anche qualche portata di gustosa varietà linguistica: nel ciclismo, infatti, non è raro trovare parole in francese che gli addetti ai lavori di tutte le nazionalità usano correntemente e con un pizzico di spocchia. Francese, appunto.

Ma io sono qui pronto a svelarvi il significato delle sette più importanti parole francesi nel ciclismo.

Le Peloton

Quello che in italiano si chiama gruppo e in inglese bunch, internazionalmente è conosciuto con l’espressione francese peloton. Si tratta del gruppo compatto, che può apparire allungato nella massima velocità o allargato in “bradipesca” lentezza. Non è raro, soprattutto durante le cosiddette tappe passerella, vedere all’interno del peloton corridori leggere il giornale o bere champagne. Responsabilmente, che sia chiaro.

peloton

La Grande Boucle

Il soprannome, anzi, il sinonimo ufficiale di Tour de France. Il grande boccolo… Che splendida suggestione chiamare la grande boucle quella corsa che contorna Parigi da nord a sud, per arrivarci, poi, solo a braccia alzate.

Musette

La musette non è altro che la borsa della dame, quella che nella vita di tutti i giorni si usa per andare a fare la spesa ma che nel ciclismo è l’essenza stessa del ristoro in corsa. Il soigneur (assistente di gara) a bordo strada regge la musette e il corridore la prende al volo, la mette al collo e ne recupera meravigliose leccornie: una lattina di Coca-Cola, qualche panino, barrette, gel e tanta cioccolata.

Grimpeur

Letteralmente scalatore. Ovvero quel corridore che si esalta nelle salite più lunghe e ripide. Il migliore grimpeur del Tour de France indosserà la maglia à pois sugli Champs Elysées.

Hors Catégorie

Le salite più difficili hanno l’etichetta di Hors Categorie: sono quelle che salgono fin sopra le nuvole, che ti portano verso territori innevati o paesaggi lunari. Mont Ventoux, Alpe d’Huez, Tourmalet, solo per citarne tre di quelle che fanno perdere il sonno a campioni e gregari.

grimpeur

Flamme Rouge

Dopo 218 km, magari alla fine di una salita estenuante, in solitaria, stanco, affamato e infreddolito, il corridore vede la Flamme Rouge a indicargli l’ultimo chilometro della sua tappa. Niente è più confortante di quella bandierina rossa che preannuncia la fine di una giornata in sella.

Bidon Collé

Il ciclismo è gloria, tecnica, stile, pioggia, sole, soddisfazione e sofferenza. Sofferenza che spreme le gambe fino all’ultima goccia di energia. Ma ogni corridore ha i suoi trucchi e il bidon collé è uno di questi, il più famoso, quello che si tramanda fin dagli albori delle due ruote a pedale. Il corridore si avvicina all’ammiraglia per farsi allungare una borraccia dal direttore sportivo: il ristoro non sta nell’alchimia di acqua e sali minerali, ma in quel passaggio di mano che dura qualche centinaio di metri, giusto il tempo di un respiro profondo.

Ma è ora di scendere dalla bici e accomodarsi sul divano a godersi le salite. La colonna sonora consigliata per la lettura di questo articolo è, naturalmente, “Tour de France” dei Kraftwerk.

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Stefano Nucera
Stefano sa fare molte cose – scrivere, parlare, inventare, sputare sentenze – e le fa tutte a modo suo, forse perché si nutre di finzione contemporanea, affreschi storici, chiacchiere da bar e polemica spicciola. O forse perché è duro come una campana. Per andare al lavoro usa la bici. Nel tempo libero, pure.
Stefano sa fare molte cose – scrivere, parlare, inventare, sputare sentenze – e le fa tutte a modo suo, forse perché si nutre di finzione contemporanea, affreschi storici, chiacchiere da bar e polemica spicciola. O forse perché è duro come una campana. Per andare al lavoro usa la bici. Nel tempo libero, pure.

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