Grande Boucle e le altre 7 parole francesi sul Tour de France

Appassionati di ciclismo di tutta Italia (e non solo), leggete qui: ecco la lista delle parole “ciclistiche” più belle per fare un figurone durante il Tour de France!
Un gruppo di ciclisti al Tour de France 2018

Con l’inizio del Tour de France signore e signori, iniziano anche le interminabili ore di diretta televisiva, i tifosi a bordo strada, le Alpi, i Pirenei, le rotonde e l’Arc de Triomphe.

Un pacchetto completo, insomma, che comprende anche qualche portata di gustosa varietà linguistica: nel ciclismo, infatti, non è raro trovare parole in francese che gli addetti ai lavori di tutte le nazionalità usano correntemente e con un pizzico di spocchia.

Ma io sono qui pronto a svelarvi il significato delle otto più importanti parole francesi nel ciclismo. Allons?

8 parole francesi sul ciclismo da conoscere

Le Peloton

Quello che in italiano si chiama gruppo e in inglese bunch, internazionalmente è conosciuto con l’espressione francese peloton. Il “peloton”, che letteralmente significa “plotone” o “schieramento”, nel ciclismo è il gruppo compatto di ciclisti, che può apparire allungato nella massima velocità o allargato in “bradipesca” lentezza. Non è raro, soprattutto durante le cosiddette tappe passerella, vedere all’interno del peloton corridori leggere il giornale o bere champagne. Responsabilmente, che sia chiaro.

Illustrazione sul significato di peloton in francese

Illustrazioni di Elena Lombardi

Le Maillot Jaune

Il simbolo del Tour de France è la “maglia gialla”, ossia “le maillot jaune”, la maglia indossata dal ciclista in testa alla classifica generale. Ma perché la maglia del vincitore del Tour de France è gialla? Beh, il motivo è lo stesso per cui la maglia del vincitore del Giro d’Italia è rosa: siccome il giornale che sponsorizzava la corsa, L’Auto-Vélo, veniva stampato su carta gialla, il direttore della corsa Henri Desgrange decise nel 1919 che la maglia del migliore corridore sarebbe stata anch’essa gialla.

La Grande Boucle

Il soprannome, anzi, il sinonimo ufficiale di Tour de France. Ma che cosa significa Grande Boucle? “Il grande boccolo“: una splendida suggestione chiamare la grande boucle quella corsa che contorna Parigi da nord a sud, per arrivarci, poi, solo a braccia alzate, no?

Musette

La musette non è altro che la borsa della dame, quella che nella vita di tutti i giorni si usa per andare a fare la spesa ma che nel ciclismo è l’essenza stessa del ristoro in corsa. Il soigneur (assistente di gara) a bordo strada regge la musette e il corridore la prende al volo, la mette al collo e ne recupera meravigliose leccornie: una lattina di Coca-Cola, qualche panino, barrette, gel e tanta cioccolata.

Grimpeur

Letteralmente scalatore. Ovvero quel corridore che si esalta nelle salite più lunghe e ripide. Il migliore grimpeur del Tour de France indosserà la maglia à pois sugli Champs Elysées.

Hors Catégorie

Le salite più difficili hanno l’etichetta di Hors Categorie: sono quelle che salgono fin sopra le nuvole, che ti portano verso territori innevati o paesaggi lunari. Mont Ventoux, Alpe d’Huez, Tourmalet, solo per citarne tre di quelle che fanno perdere il sonno a campioni e gregari.

Illustrazione sul significato di hors catégorie in francese

Flamme Rouge

Dopo 218 km, magari alla fine di una salita estenuante, in solitaria, stanco, affamato e infreddolito, il corridore vede la Flamme Rouge a indicargli l’ultimo chilometro della sua tappa. Niente è più confortante di quella bandierina rossa che preannuncia la fine di una giornata in sella.

Bidon Collé

Il ciclismo è gloria, tecnica, stile, pioggia, sole, soddisfazione e sofferenza. Sofferenza che spreme le gambe fino all’ultima goccia di energia. Ma ogni corridore ha i suoi trucchi e il bidon collé è uno di questi, il più famoso, quello che si tramanda fin dagli albori delle due ruote a pedale. Ma cosa significa “bidon collé”? Letteralmente significa “latta incollata” ed è il momento durante il quale il corridore si avvicina all’ammiraglia per farsi allungare una borraccia dal direttore sportivo: il ristoro non sta nell’alchimia di acqua e sali minerali, ma in quel passaggio di mano che dura qualche centinaio di metri, giusto il tempo di un respiro profondo.

📸 Marco Verch | Flickr | CC BY 2.0

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