Come preparare lo zaino perfetto per il backpacking

L’amico inseparabile di ogni backpacker è il suo zaino. Ecco qualche consiglio pratico per prepararlo e organizzarlo al meglio in modo che, durante il viaggio, non si trasformi nel vostro peggior nemico.
cosa portare nello zaino

Vi abbiamo spiegato in questo articolo che cos’è il backpacking e vi abbiamo raccontato qualcosa della storia eroica dei suoi esordi.
Scrivevamo che il viaggio del backpacker inizia sempre da uno zaino vuoto sdraiato sul letto di casa.
Già, lo zaino: vediamo ora come riempirlo al meglio, e nella maniera più razionale.
Ricordatevi che lui volerà con voi, salirà con voi su autobus e treni, dormirà al vostro fianco; vi toccherà portarlo sulle spalle per chilometri, si prenderà la pioggia e la polvere, dovrete aprirlo e chiuderlo più volte al giorno… e magari dentro ci dovrete infilare pure una tenda.
Insomma, ecco qualche consiglio utile.

Considerate ogni chiletto e ogni tasca

Un chiletto in più, magari pure un paio, cosa vuoi che sia?
Se vi sfiora questo pensiero, tenetelo a bada con quest’altro: quel chiletto (magari pure un paio) in più ve lo dovrete portare addosso (letteralmente) per due, tre, quattro, cinque settimane di seguito.
Se volete una soglia precisa di peso complessivo da non superare vi consigliamo i 12 chili… certo, molto dipende dal vostro fisico e dalla vostra meta: un trekking di un mese in Lapponia comporta un’attrezzatura diversa rispetto a un itinerario lungo le spiagge naturiste di Tenerife!

Un discorso a parte meritano le tasche: tutti gli zaini ne hanno molte, e potrebbero diventare le vostre alleate più preziose o le vostre peggiori nemiche, a seconda di come le utilizzate: la regola d’oro per riempirle è “l’immaginazione”… attenzione, niente di creativo: si tratta di immaginare come le userete in viaggio.
Documenti e soldi in una tasca “controllabile”, e sempre alla portata. Così come i meno preziosi (ma sempre utili) fazzoletti. Poi cavi, caricatori e prese. Creme solari, un k-way da sfoderare senza frugare nelle viscere dello zaino. Idem per una felpa pesante (… anche se andate al mare, sapete, il venticello).

Un consiglio poco pratico: tenete degli spazi vuoti per i vostri souvenir di viaggio.

Arrotolare… arrotolare tutto…

Spostiamoci all’interno del vostro zaino. La prima questione che sorge è: come dispongo i vestiti per fare in modo che occupino poco spazio? La risposta più diretta è: arrotolate tutto. Risparmierete spazio. Potrete estrarre e riporre in maniera più semplice e organizzata. E – ve lo assicuriamo – gli abiti si sciupano anche meno, in questo modo (provate).
Attenzione: arrotolare non significa creare delle palle di tela. Dunque: cilindri e non sfere.
I vestiti sporchi metteteli in una vecchia federa di un cuscino e arrotolate pure quelli, sempre seguendo il diktat assoluto della massima ottimizzazione degli spazi.

… e organizzare per compartimenti

Lo zaino è uno, ma va suddiviso (mentalmente) al suo interno.
Qualche indicazione di base: le cose più pesanti sul fondo, insieme a quelle che tirerete fuori meno di frequente (spesso le due caratteristiche vanno insieme). Quindi: equipaggiamento per il campeggio, sacco a pelo, cuscino.
Nel mezzo i “pesi medi”, con la cura di bilanciare il tutto non solo “in verticale”, ma anche “in orizzontale” (questo vi risparmierà carichi non equilibrati sulla schiena).
Pesi leggeri in alto, insieme a oggetti fragili.
E poi, in molti modelli, ci sono ganci, gancini, moschettoni, cordini: sfruttate anche quelli, ma senza esagerare. Tutto ciò che penzola e dondola è poco funzionale.

Regola aurea finale: memorizzate l’ordine iniziale del vostro zaino, e riproducetelo ogni volta. Insomma, infilate sempre le cose nello stesso posto, come se vi portaste il vostro armadio sulle spalle. L’avventura e l’ignoto lasciateli al viaggio stesso, agli angoli di mondo che andrete ad esplorare: non al mondo interno del bagaglio sulle vostre spalle!

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