E se la lingua italiana fosse soltanto un dialetto fortunato? Dopo tutto, la lingua ufficiale dell’Italia (anche se non viene riconosciuta come tale dalla Costituzione) non è nient’altro che la diffusione del volgare, una forma di antico toscano. Senza Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Boccaccio, il piemontese o il napoletano avrebbe potuto imporsi a livello nazionale? Magari. Difficile dirlo. Meno noto è il fatto che diverse lingue straniere coesistano con l’italiano sul territorio. Questo rende la situazione linguistica del Paese ancora più complessa… e gustosa. Scopriamo insieme 5 città italiane dove praticare le lingue straniere!
5 città italiane per praticare le lingue straniere
1. Il francese ad Aosta
Iniziamo con Aosta, una piccola città nella valle con lo stesso nome, alla frontiera con Alta Savoia. È proprio la posizione geografica a spiegare il bilinguismo della città e della regione. Dal 1948, la lingua francese vi è riconosciuta come lingua ufficiale allo stesso titolo dell’italiano. Viene insegnata a scuola, praticata in alcune aziende e anche difesa da un partito politico. In breve, viene utilizzata nella vita quotidiana. Quindi, se volete esercitarvi prima di attraversare la frontiera, è la destinazione ideale!
2. Il tedesco a Bolzano
Restiamo nelle montagne del nord del Paese. A Bolzano, nella provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige (Autonome Provinz Bozen – Südtirol), il tedesco è la lingua materna di un abitante su quattro. Al contrario, nel resto della regione, la tendenza s’inverte notevolmente e le persone italofone sono il 30%. Ma chi dice Süditrol, implica ovviamente l’esistenza di un “Tirolo del Nord”. Stiamo parlando della regione limitrofa in Austria, ben nota per le sue stazioni sciitische e lo jodel. Perché sì, in Austria si parla tedesco, anche se con qualche differenza linguistica. Nelle sue particolarità, il tedesco parlato a Bolzano tende ad avvicinarsi piuttosto alla variante austriaca, rispetto alla lingua standard (Hochdeutsch) parlata in Germania. In ogni caso, se avete deciso di cimentarvi con questa lingua, non possiamo che consigliarvi di esplorare le stradine di Bolzano e i suoi paesaggi da togliere il fiato.
3. Lo sloveno a Trieste
A Trieste, nella regione autonoma del Friuli-Venezia (Furlanija-Julijska Krajina), l’influenza della costa adriatica si fa sentire. Infatti, si parla anche lo sloveno. Ben lontano dall’essere la più diffusa e la più conosciuta delle lingue slave, lo sloveno presenta il vantaggio di usare l’alfabeto latino, contrariamente al russo, all’ucraino o al bulgaro, ad esempio. Chi ha uno spiccato senso della sfida e adora le lingue un po’ riservate e oscure di cui nessuno parla, sarà non solo conquistato dalla grandiosa bellezza della città, ma anche dalla comunità slovena che la abita. Questa minoranza linguistica viene attivamente protetta dal riconoscimento ufficiale della lingua a livello locale. Fino all’inizio della Prima Guerra mondiale anche il tedesco era anche solidamente presente in città. Le opere di Italo Svevo, nativo di Trieste, ne offrono una preziosa testimonianza, in particolare nel capolavoro letterario La coscienza di Zeno. Ancora riconosciuta come lingua minoritaria fino ai nostri giorni, non rimane però grossa traccia del tedesco parlato nella vita quotidiana.
4. Il catalano a Alghero
Ad Alghero (L’Alguer), in Sardegna, il dialetto algherese è una delle poche lingue regionali ad allontanarsi in modo sostanziale dall’italiano. Si tratta infatti di una variante del catalano, così com’è parlato a Barcellona. Ancora molta diffusa in questa città costiera murata e difesa dai suoi abitanti, la lingua è stata influenzata dal sardo. Rimane tuttavia molto simile al catalano della Costa Brava. In altre parole, se avete intenzione di lusingare i barcellonesi parlando il catalano piuttosto che lo spagnolo (e a maggior ragione l’inglese), Alghero si presta bene alla pratica. Una trentina di chilometri a sud, a Porto Torres, potrete poi prendere il traghetto per raggiungere Barcellona in una notte di viaggio! Oppure, potete soffermarvi in questa splendida città e godere della straordinaria bellezza della Sardegna. A voi la scelta!
5. Il greco in Calabria
Il nostro viaggio linguistico si conclude nello splendido sud dell’Italia. In Calabria e in Puglia, il termine di Κατωιταλιώτικα, o griko, designa un dialetto del greco moderno. Nel tacco e nella punta dello « stivale », viene attualmente parlato da appena qualche migliaia di persone. Se siete interessati alla storia e alla difesa delle le lingue in via di estinzione e che vi piace la melodia ellenica, non esitate a recarvi a Lecce o Reggio Calabria, dove risiedono gli ultimi parlanti griko. La gente del posto non vi negherà qualche chiacchiera se sarete disposti a confrontare il vostro livello di greco con questo dialetto unico.