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I francesismi in italiano sono molti più di quanti pensate

Provate a dire quanti sono: ecco, non ci siete nemmeno andati vicino.
I francesismi in italiano sono molti più di quanti pensate

Nessuna lingua è un’isola e l’italiano non fa eccezione. È un fatto noto che le lingue tendono ad influenzarsi a vicenda sotto vari aspetti e il vocabolario è uno di quelli più rilevanti, se non il più importante, data la sua mobilità. Ci sono vari motivi per cui un vocabolo straniero può entrare a far parte del lessico di una lingua: il più ovvio è la vicinanza territoriale ma non vanno sottovalutati altri fattori, come il prestigio della lingua e l’importanza sociale, politica ed economica del paese da cui si prende in prestito una parola. Detto ciò, non è affatto sorprendente che il francese sia la lingua da cui l’italiano ha assorbito più parole: i francesismi in italiano secondo Luca Lorenzetti sono 3951 e costituiscono poco meno del 4% del lessico totale, contro il 2,8% degli anglismi. Insomma, vista la quantità di parole francesi che usiamo in italiano, chi parla italiano parla inevitabilmente anche un po’ di francese!

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Storia dei francesismi in italiano

A dire il vero, il francese ha cominciato a influenzare l’italiano… ancora prima che l’italiano esistesse. O meglio, prima ancora che si stabilisse uno standard sovraregionale. Le prime tracce di francese si trovano già a partire dall’ottavo secolo, con la dominazione carolingia. È a questo periodo che risalgono i termini dell’ambito feudale, da cavaliere a vassallo, da marchese a contea.

La data “ufficiale”, per così dire, è il 774: l’anno nel quale Carlo Magno si stabilisce in Italia. È a partire da quest’anno che gli elementi linguistici della lingua francese cominciano lentamente ad entrare nell’uso comune nel territorio italiano. La Francia, come nota Rosa Turco, a quell’epoca è una potenza economica e culturale molto rilevante ed è certo che questi fattori abbiano avuto una certa importanza.

Tuttavia, è solo a partire dal Duecento che il francese eserciterà una vera influenza sull’italiano. Tra Duecento e Trecento entrano nell’uso comune tantissime parole francesi che usiamo in italiano ancora oggi. Nei secoli successivi i ruoli si invertiranno perché l’Italia, tra quindicesimo e sedicesimo secolo, assumerà un ruolo culturalmente egemone, portando con sé un fenomeno identico, ma in direzione opposto: è in questo periodo, infatti, che tantissime parole italiane entreranno a far parte della lingua francese.

Nel diciassettesimo secolo, però, inizia la cosiddetta gallomania: il francese si espande in tutta Europa e diventa la lingua di corte. Il motivo è molto semplice da individuare: la potenza raggiunta dalla monarchia francese. In questo periodo i francesismi che entrano a far parte della lingua italiana non riguardano solo specifici ambiti come quello feudale e nobiliare ma anche sfere più prosaiche, dall’abbigliamento alla vita domestica.

Non va poi dimenticata l’importanza dell’Illuminismo e in generale della vivacissima vita culturale francese. La gallomania proseguirà fino al ventesimo secolo, quando sarà il regime fascista a imporre un divieto categorico per ogni tipo di forestierismo.

Come abbiamo detto, i francesismi rappresentano quasi il 4% del lessico italiano, è quindi impossibile elencarli tutti. Inoltre va fatta una distinzione importante: i francesismi possono essere “autentici” o adattati. Nel primo caso si tratta di parole francesi che usiamo in italiano nella stessa identica forma; nel secondo caso si tratta di parole francesi che sono state adattate secondo le regole fono-morfologiche italiane. Ci sono infine i calchi, ossia prestiti dal francese che sono stati adattati all’italiano, ma non solo dal punto fono-morfologico. Ecco la lista che elenca i francesismi più comuni!

Francesismi non adattati

Gaffe: figuraccia

Moquette: tappeto usato per la pavimentazione

Nonchalance: atteggiamento di distaccata indifferenza (da non chaloir = non importare)

Roulette: apparecchio per il gioco d’azzardo

Menu: l’insieme di cibi e bevande offerto da un ristorante

Toilette: bagno

Bricolage: lavoro manuale effettuato in casa senza l’aiuto di professionisti

Crêpe: crespella

Bidet: a volte italianizzato in bidè, apparecchio igienico

Pâté: impasto di carne o pesce tritati e grassi alimentari

Aplomb: comportamento disinvolto, sicuro

Entourage: l’insieme di persone che formano il seguito di qualcuno (ad esempio un politico)

Chef: cuoco

Toupet: parrucca

Carnet: taccuino, libretto

Vintage: antico, sorpassato ma di gusto

Parole francesi che usiamo in italiano, ma adattate

Secondo i conti di Lorenzetti, sono circa 3000 i francesismi adattati che si utilizzano attualmente in italiano, ovverosia tre quarti del totale. Eccone alcuni:

Cinema: dal francese cinéma, che è forma accorciata di cinématographe

Moda: da mode

Trucco: da truc

Ambulanza: da ambulance

Brigadiere: da brigadier, che deriva da brigade

Comitato: da comité

Ghigliottina: da guillotine

Baionetta: da baïonnette

Cravatta: da cravate

Calchi dal francese

Come abbiamo già accennato, i calchi dal francese sono dei francesismi particolari, perché si tratta sì di prestiti ma con una storia diversa dalle altre parole francesi che usiamo in italiano. I calchi possono essere di due tipi: calchi semantici, cioè parole preesistenti in italiano che cambiano significato su influsso di una parola straniera (ad esempio realizzare, cioè capire, dall’inglese to realize); oppure calchi di traduzione, quando una nuova parola viene creata traducendo (e adattando, se necessario) le parti che compongono una parola o una locuzione straniera (grattacielo dall’inglese skyscraper). Ecco alcuni esempi di calchi dal francese:

Falso amico: da faux ami

Ammazzare il tempo: da tuer le temps

Saggio: nel senso di produzione scritta di carattere specifico, da essai

Anteprima: da avant-première

Sorpresa: nel senso di fatto che suscita stupore, da surprise

Locuzioni francesi che si usano in italiano

Vis-a-vis: di fronte

Tête-à-tête: incontro tra due persone

Savoir-faire: l’insieme delle capacità che consentono di cavarsela in ogni situazione

Comme ci, comme ça: così così

La crème de la crème: il meglio del meglio

Ménage à trois: rapporto romantico o sessuale tra tre persone


Fonti:

R. Cella, Francesismi, Enciclopedia dell’italiano, 2010

I. Sadones, I forestierismi nella comunicazione digitale della moda. Un’analisi di Vogue Italia, Paris e Nederland, 2016

L. Corbolante, Prestiti e calchi in italiano, Terminologia etc, 2009

Migliora il tuo francese!
Daniele Vallotto
Daniele ha una laurea in Lettere, durante la quale ha approfondito la linguistica e la filologia, e una in Comunicazione, dove ha studiato i linguaggi dei nuovi media. Ha una passione smodata per i dialetti italiani e i modi di dire passati di moda. Il suo Graal è la ricetta per una cacio e pepe perfetta.
Daniele ha una laurea in Lettere, durante la quale ha approfondito la linguistica e la filologia, e una in Comunicazione, dove ha studiato i linguaggi dei nuovi media. Ha una passione smodata per i dialetti italiani e i modi di dire passati di moda. Il suo Graal è la ricetta per una cacio e pepe perfetta.

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