Vi abbiamo già segnalato gli errori da evitare nella stesura del curriculum. Ora vediamo di darvi qualche consiglio anche per la cosiddetta cover letter, la lettera di presentazione che spesso viene richiesta per accompagnare la candidatura.
Non c’è bisogno di dire che, qualora il CV venisse inviato via mail, non sarà necessario allegare una lettera, ma sarà utile redigere il testo che motiverà le vostre intenzioni di candidatura direttamente nel corpo della mail. Questa consuetudine è, per sua natura, decisamente funzionale. Perché? Ve lo dico tra pochissimo.
Ma prima, vi ricordo l’obiettivo: farsi notare, emergere fra una miriade dei candidati, soprattutto in tempi difficili come questi…
La lettera di accompagnamento: presentazione o motivazione?
Entrambe le cose! Si tratta solo di saper ben dosare gli ingredienti. Per farlo è necessario capire cosa viene esplicitamente richiesto. Una lettera (o una mail) di presentazione si invia in risposta ad un annuncio, per evidenziare l’idoneità della candidatura all’offerta di lavoro: in poche righe dovreste riuscire a far capire che il vostro profilo è davvero perfetto per la posizione cui ambite! Cercate di mettere in rilievo, in modo sintetico, le vostre esperienze pregresse in quel ruolo, se ve ne sono; altrimenti gli studi relativi all’ambito di attività e le competenze acquisite (capacità di scrittura, conoscenza delle lingue, familiarità nell’uso di sistemi informatici o particolari software…) – chiamate hard skills. Inserite anche le cosiddette soft skills: tutte quelle abilità trasversali che possono fare la differenza in un ambiente di lavoro (parliamo di comunicazione, empatia, organizzazione, capacità di collaborazione e confronto di gruppo…).
Una lettera di motivazione, invece, com’è facile immaginare – eppure è ancora facile confondersi – richiede espressamente di specificare i motivi d’interesse riguardo proprio quel posto di lavoro, proprio in quella azienda o società. È utile anche nel caso in cui si invii una candidatura spontanea.
Gli inglesi, più pragmatici di noi, la chiamano cover letter, espressione che si traduce in una combinazione di entrambe le tipologie. Iniziate con una breve presentazione e proseguite con le motivazioni che vi hanno portato a inviare il vostro curriculum… ma prima, dovrete sempre fare i compiti a casa!
Informatevi e approfondite
Prima di inviare curriculum e cover letter, però, è necessario informarsi sulla missione e sui valori dell’azienda, così come sulle competenze e i requisiti per guadagnarsi l’incarico. Indicate sempre le competenze in riferimento a quelle ricercate; non sempre si è in possesso di tutte le skill richieste, approfittate dunque della possibilità di sottolineare, tra le vostre abilità, quelle che potrebbero tornare più utili all’azienda o alla società: dimostrerete così di aver riflettuto in modo consapevole e propositivo sul contributo personale che potreste offrire, ma anche di avere solide motivazioni per entrare a far parte di un progetto di crescita condiviso, insomma, rendete esplicito il valore aggiunto della vostra persona
Attenzione ai dettagli, personalizzate la cover letter!
Naturalmente la lettera deve essere indirizzata a qualcuno. Se non sapete a chi vi state rivolgendo, sarebbe consigliato fare una ricerca online preliminare. Rivolgetevi, se possibile, direttamente al destinatario/selezionatore (in genere ha un titolo, un nome e un cognome), oppure, se proprio non riuscite a individuare un nominativo, al Responsabile della selezione del personale (o delle Human Resources, abbr. HR), mai a un generico “a chi di competenza”. La lettera di accompagnamento, proprio come il curriculum, va rivista sempre “ad hoc”: non usate formule standard o motivazioni troppo generiche, perché denotano spesso scarso impegno e poco interesse.
Non perdetevi nei particolari, sono già presenti nel curriculum: l’obiettivo è quello di rendere evidente quanto siate interessati al lavoro, ma anche che siete la persona ideale per svolgerlo, tanto da indurre il recruiter a leggere il curriculum che avete allegato. Qual è il modo migliore per mettere in pratica questo consiglio? Vediamolo subito!
Cercate il dialogo e raccontate una storia (vera)
Non sarete mai gli unici a possedere i requisiti di base richiesti, e con molte probabilità non li avrete nemmeno tutti. Vi ricordate Le mille e una notte? Esatto, quella raccolta di novelle orientali grazie alle quali Shahrazād si sottrae al furor vendicativo del re persiano Shahriyār che, dopo il tradimento di una delle sue mogli, uccide sistematicamente tutte le sue spose durante la prima notte di nozze. Astutamente, ogni notte, la bella e intelligente figlia del Gran Vizir s’ingegna a raccontargli una storia, rimandando al giorno dopo il finale, continuando ad libitum, infinitamente… finché il sovrano non si innamora di lei, salvandole la vita. Mutatis mutandis, cercate di fare lo stesso, dopo una preliminare e sintetica presentazione, raccontate, con tono informale, qualcosa di voi e della vostra personalità, del modo in cui siete arrivati a conoscere la realtà che vi interessa… ma, di nuovo, evitate di auto-elogiarvi, non scrivete la vostra biografia dalla culla all’altare, ma qualcosa di vero e interessante, che sappia creare empatia, suscitare curiosità e porre le basi per un dialogo ancora tutto da costruire. Insomma, quanto basta per essere ricontattati e per approfondire, magari proprio vis à vis.
Siate concisi e organizzati
Una lettera di accompagnamento non dovrebbe mai essere più lunga di una cartella (ovvero circa un foglio A4, in Times New Roman 12, interlinea 1.5/2). Il testo di una mail non è adatto a una scrittura prolissa: se potete, approfittatene. In ogni caso, sono assolutamente banditi errori ortografici e sciatteria generale. Andate dunque dritti al punto, evidenziate parole chiave in grassetto, per richiamare l’attenzione sugli aspetti più importanti. Ricordatevi infine di datare e indirizzare correttamente la lettera, dettaglio che spesso sfugge quando si riutilizza una vecchia bozza…