Ah, la Scandinavia! Un paradiso naturale incontaminato, ricco di meraviglie da esplorare, con un ‘profumino’, a detta di alcuni, di pesce sott’olio in ogni angolo. Mentre esploriamo questa terra, la nostra immaginazione ci trasporta in situazioni straordinarie, ricche di incontri sorprendenti o momenti magici. Scene così affascinanti che sembrano quasi uscite da un film, con persone che parlano una lingua così melodiosa. Ma di quale lingua stiamo parlando? O meglio, di quali lingue? Qual è, esattamente, la differenza tra svedese, danese e norvegese? Conoscendo solo una delle lingue scandinave, è possibile comunicare coi parlanti delle altre due? Partiamo alla scoperta della Scandinavia e delle intriganti lingue nord-germaniche!
Quali sono le lingue scandinave?
È innegabile che le tre lingue scandinave condividano così tante somiglianze che potrebbero essere considerate quasi delle sfumature dialettali l’una dell’altra. Chi parla una di queste lingue è in grado, almeno in parte, di comprendere i parlanti delle altre due.
Infatti, queste lingue affondano le loro radici nell’Antico Norreno, noto ai non-scandinavi come “la lingua dei Vichinghi”. Si collocano nel ramo nord-orientale dell’albero genealogico delle lingue germaniche, a differenza di islandese e faroese che appartengono al ramo nord-occidentale (a proposito, il finlandese è imparentato con l’ungherese, il sami e l’estone, e non rientra nemmeno tra le lingue indoeuropee).
Lo svedese è la lingua con la comunità di parlanti più numerosa delle tre, con 10 milioni di parlanti, mentre le altre due lingue, danese e norvegese, ne contano ciascuna circa 5 milioni ciascuna.
Studiarne una per parlarle tutte?
Il danese e il norvegese condividono un vocabolario molto simile, ma presentano notevoli differenze nella pronuncia, un po’ come italiano e francese. Il norvegese e lo svedese, invece, sono più simili nella pronuncia ma divergono sul piano lessicale.
Un’utile metafora per queste lingue scandinave potrebbe essere considerarle come tre sorelle: la svedese, la più anziana, si erge come la più alta ma potrebbe non essere così essenziale per le altre due come crede. La lingua norvegese, la sorella di mezzo, funge da mediatrice cercando di mantenere l’equilibrio tra le altre due. La danese, la giovane ribelle, ha un approccio unico e spesso risulta più enigmatica per le altre due.
Questa metafora non è poi così distante dalla realtà, poiché uno studio condotto da Delsing e Åkesson nel 2005 ha dimostrato che i danesi hanno maggiori difficoltà a comprendere i loro vicini, e viceversa, rendendo le conversazioni tra svedesi e danesi, in particolare, spesso impegnative e talvolta imbarazzanti.
Differenze nella pronuncia delle lingue scandinave
Danese: la sorella minore incompresa
Numerosi cliché circolano riguardo ai danesi: “Sembra che siano ubriachi tutto il tempo!”, “Sembra abbiano una patata in gola!”, “I norvegesi ubriachi furiosi parlano perfettamente danese!” o “Perché non articolano le parole?”. Sì, gli scandinavi amano prendersi in giro a vicenda, ma questi detti presentano molti fraintendimenti.
Il danese, in realtà, non è una lingua “trasandata” o poco articolata; è semplicemente concepita in un modo peculiare! Ma facciamo un po’ di chiarezza: il danese si differenzia dalle altre due lingue scandinave principalmente per via di una notevole discrepanza tra la lingua scritta e quella parlata. Le parole vengono accorciate, le consonanti addolcite e le finali quasi inghiottite.
A complicare ulteriormente il quadro, molte parole presentano il caratteristico stød, un fenomeno fonetico tipico del danese relativo alla chiusura della glottide. Per chi parla svedese e norvegese, molte delle modalità di pronuncia danese sembrano del tutto casuali. Ad esempio, uno svedese direbbe: “Hej, vad heter du?” (Ciao, come ti chiami?), mentre un danese chiederebbe: “Hej, hvad hedder du?” – apparentemente simile, ma agli orecchi degli svedesi suona come “Hai, vel he-ugh du?”.
Le conversazioni su argomenti più complessi, come sentimenti, politica o astrofisica, possono diventare intricate, portando spesso a passare all’inglese, lingua franca comune. In realtà, la chiave sta semplicemente nell’abituarsi e comprendere le differenze di pronuncia. In genere, gli svedesi non sono soliti conoscere le regole di base della pronuncia danese, quindi può sembrare che i danesi “facciano a orecchio”.
Ecco come ogni lingua scandinava dice “il colore”:
Danese: en farve
Svedese: en färg
Norvegese: en farge
Differenze nel lessico: attenzione ai falsi amici!
Oltre alla pronuncia, è importante non farsi ingannare da alcuni falsi amici. Ad esempio, se una persona svedese e una norvegese decidono di fare qualcosa di roligt insieme, lo svedese si aspetterà di divertirsi molto, mentre il norvegese potrebbe avere in mente qualcosa di più tranquillo e rilassante.
Inoltre, se un danese definisce un norvegese come rar, questo è da intendersi come un complimento, indicando che la persona è simpatica o carina. Il norvegese, invece, potrebbe fraintendere, dato che in norvegese rar significa “strano.”
Infine, se una persona norvegese dice di voler chiudere i bottoni della sua kneppe (camicia), potrebbe sorgere un malinteso con una persona danese, ma lasciamo alla vostra immaginazione cosa potrebbe pensare.
Ortografia delle lingue scandinave
Nonostante alcune differenze nel vocabolario, la lingua scritta danese e quella norvegese sono praticamente identiche. Questo è dovuto al fatto che la Norvegia faceva parte del Regno di Danimarca tra il quattordicesimo e il diciannovesimo secolo. Dato che il potere reale, intellettuale e amministrativo del regno era concentrato a Copenaghen, ogni documento ufficiale doveva essere redatto in danese.
Tuttavia, il danese non ha mai realmente influenzato la lingua parlata e, in questo contesto, la vicinanza geografica alla Svezia ha assunto un ruolo più significativo. Di conseguenza, nelle conversazioni moderne tra norvegesi e danesi è comune sentire molte esclamazioni come “hva?” (che significa “cosa?” in norvegese). Se si scambiassero solo messaggi di testo anziché parlare, la comunicazione tra di loro sarebbe molto più scorrevole.
Questo significa che svedesi, norvegesi e danesi non dovrebbero parlarsi?
Certo che no! Semplicemente, devono sforzarsi leggermente per comunicare, ma è strabiliante che possano farlo! Questo non avviene automaticamente, infatti la comprensione di una lingua richiede un’abbondante esposizione, soprattutto all’ascolto.
Questo principio si applica anche quando la comunicazione avviene in una sola direzione, in cui non è richiesta la produzione attiva dell’altra lingua, ma è comunque necessario interpretare il messaggio dell’interlocutore. Le conversazioni di questo tipo rientrano nella categoria della semi-comunicazione, un termine coniato dal linguista americano Einar Haugen.
Per essere in grado di “semi-comunicare”, è sufficiente abituarsi a una lingua. Se gli svedesi non venissero mai esposti al danese, avrebbero difficoltà a comprenderlo, nonostante le numerose somiglianze linguistiche. Per fortuna, i danesi hanno dimostrato di saper creare programmi televisivi che catturano l’attenzione di tutti, rendendo l’ascolto del danese parlato un’esperienza piuttosto divertente!
Il premio per il miglior semi-comunicatore va a…
La verità sta spesso nel mezzo e, anche in questo caso, il norvegese, il cosiddetto “figlio di mezzo,” si dimostra il migliore nell’ambito della comprensione delle lingue scandinave. Questo può essere attribuito a tre principali motivi.
Innanzitutto, il norvegese svolge un ruolo intermedio, con una forma scritta simile al danese ma una pronuncia più vicina allo svedese. In secondo luogo, i norvegesi sono abituati ad ascoltare svedese e danese nei media pubblici. Terzo, in Norvegia esistono numerosi dialetti, il che significa che i norvegesi devono saper comprendere chi parla con diverse sfumature dialettali, altrimenti avrebbero difficoltà a spostarsi all’interno del loro stesso paese.
Pertanto, se desiderate comprendere facilmente le altre due lingue scandinave, imparare il norvegese è la scelta più indicata. Ma se preferite svedese o danese, non c’è motivo di preoccuparsi, perché, dopotutto, le famiglie linguistiche rimangono unite. Con un po’ di pazienza e flessibilità (e, se necessario, ricorrendo al linguaggio del corpo), sarete in grado di comunicare senza problemi in qualsiasi parte della Scandinavia, indipendentemente dalla lingua scelta!