7 stranissime fobie di cui non avete mai sentito parlare

La maggior parte di voi conosce sicuramente l’aracnofobia (la paura dei ragni) e la claustrofobia (la paura degli spazi chiusi) ma esistono tante altre fobie di cui vi vogliamo parlare… giusto in tempo per Halloween!
Strane fobie

1. Chorofobia (paura di ballare)

Se vi siete sentiti solidali con Baby, la giovane protagonista di “Dirty dancing”, allora forse sapete già che cosa significa essere chorofobici. La paura di ballare, soprattutto in pubblico, ha – come quasi tutte le fobie – un’origine etimologica greca: “chorofobia” deriva infatti da choro (danza) e phobia (paura).
Se ne siete affetti, purtroppo per voi la diagnosi è infausta: la danza è e rimarrà una parte integrante di molte attività umane ed è davvero difficile eliminarla completamente dalla propria vita.

2.Hipopotomonstrosesquipedaliofobia (paura delle parole lunghe)

Questa lista di strane fobie non sarebbe completa senza la “hipopotomonstrosesquipedaliofobia”, ossia la paura delle parole lunghe. L’etimologia di questo nome è in parte latina: deriva da sesqui (uno e mezzo) e pedis (piede), formula che veniva usata dagli antichi romani per indicare le parole composte da molte sillabe.
Chi ha battezzato questa fobia, ha evidentemente deciso che questo nome non fosse lungo abbastanza e ci ha aggiunto un paio di dettagli: l’elemento monstrum (“mostro”, “mostruoso”) e la parola hippopotamus con un errore ortografico voluto. Lo scopo era evidentemente quello di colpire al cuore tutti gli Hipopotomonstrosesquipedaliofobici del mondo.

3.Xantofobia (paura del colore giallo)

Così come per i chorofobici, anche per gli xantofobici la vita non è tanto facile. Devono evitare gli emoji, i post-it, i limoni, il sole… giusto per menzionare alcuni elementi necessari alla sopravvivenza umana! Tanto per peggiorare le cose, agli xantofobici vengono i brividi anche solo a sentir nominare la parola “giallo“. L’etimologia di questa fobia è abbastanza ovvia, dato che xanthos significa proprio “giallo” in greco.

4.Metrofobia (paura della poesia)

Siamo sicuri che, dopo aver letto questa parola, avete immediatamente pensato alla paura di prendere i mezzi pubblici sotterranei. Vi capiremmo, a volte c’è da aver paura là sotto. La “metrofobia”, però, si riferisce alla paura della poesia e vi assicuriamo che è molto più comune di quel che credete. Quindi, se in occasione di Halloween, volete spaventare i vostri amici, parenti e vicini di casa, vi consigliamo di appendere in giro per il condominio degli haiku. Dolcetto o scherzetto?

5.Hexakosioihexekontahexafobia (paura del numero 666)

Questa parola è terrificante di per sé ma vi assicuriamo che leggerne l’origine spaventa ancora di più. Chi se ne intende di Cristianesimo, probabilmente sa che questa fobia si riferisce a uno dei libri dell’Apocalisse, in cui viene profetizzata la fine del mondo e dove il numero 666 è considerato il marchio della bestia, cioè del diavolo. Oggi, il numero 666 è comunemente associato all’Anticristo e ai demoni e certamente vi farà tornare in mente alcuni film dell’orrore che vi hanno tolto il sonno.
L’etimologia della parola deriva dal greco, naturalmente: hexakosioi (seicento) + hexekonta (sessanta) + hex (sei) +‎ phobia (paura).

6.Alectorofobia (paura delle galline)

Se credete che non esistano al mondo animali più inoffensivi delle galline, ecco qualche numero che vi farà riflettere: le galline costituiscono la specie di uccelli più popolosa del pianeta, con circa 25 miliardi di esemplari e un rapporto di 3 a 1 con gli uomini. È stato dimostrato che questi volatili sono in grado di imparare osservando e possono compiere semplici operazioni matematiche. E, ultimo aneddoto inquietante, in origine sono state allevate come animali da combattimento. Scommettiamo che non le guarderete più con gli stessi occhi?

7.Arachibutirofobia (paura che il burro d’arachidi si attacchi al palato)

Questa fobia ci sembra quella che nasconde il maggior numero di traumi reconditi. Che cosa significa aver paura che il burro di arachidi si attacchi sul palato? Temere di non essere in grado di parlare correttamente? Avere un problema con la consistenza di alcuni cibi? Oppure, semplicemente e terribilmente, essere allergici a questo cibo? (Se è così, correte in ospedale!)
L’etimologia rimanda al latino arachis (cioè la categoria alla quale appartiene la pianta di arachidi) e butyrum (burro).

Avete paura di non riuscire a imparare le lingue?
Ci pensa Babbel! La prima lezione ve la offriamo noi.
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