Come prepararsi agli esami online: le testimonianze di 5 studentesse di lingue

Come preparare al meglio gli esami di lingua online? Vediamo le testimonianze di 5 studentesse dell’Università di Torino.
Come prepararsi agli esami online: le testimonianze di 5 studentesse di lingue

Sul nostro Magazine vi abbiamo già dato alcuni consigli per preparare al meglio gli esami di lingua in questa particolare sessione estiva del 2020, ma oggi vediamo insieme le testimonianze dirette di 5 studentesse di lingue dell’Università di Torino. Siccome studio lingue a Torino anche io, ho chiamato in causa solo ed esclusivamente ragazze che conosco molto bene, che sono mie amiche e che – detto tra noi – sono anche piuttosto secchione. Perciò, dal profondo del mio cuore, la prima tip di questo articolo ve la do io: seguite le loro tips!

1) Pianificare (Michela)

Uno degli aspetti più complicati dello studio in questo periodo è certamente la gestione di tuuutto questo tempo che abbiamo a disposizione. Infatti, organizzarsi in una situazione totalmente nuova come quella che stiamo vivendo, potrebbe, almeno all’inizio, spaventare un pochino. Michela, al terzo anno di Scienze della Mediazione Linguistica, ci dice che scrive, scrive tutto, scrive qualsiasi cosa, che tradotto in termini meno ansiogeni significa semplicemente “pianificare”.
Non ho mai sentito prima d’ora la necessità di un piano scritto da seguire alla lettera giorno per giorno, ma adesso, se non faccio così, la situazione sembra sfuggirmi di mano. Probabilmente continuerò ad organizzarmi in questo modo anche per i futuri esami della magistrale.
In effetti, molti studenti e studentesse hanno da sempre l’abitudine di scriversi una sorta di piano (io, ad esempio), ma noto che per questa sessione online sempre più persone la pensano come me e Michela (che – tra l’altro – ha già raccolto i primi frutti di questo suo nuovo modo di lavorare). Come si suol dire: tentar non nuoce.

2) Non snobbare i gruppi Facebook e Whatsapp (Giulia)

Giulia invece, anche lei al terzo anno di Mediazione Linguistica, ci invita a non sottovalutare l’aiuto che possono dare, soprattutto in un momento come questo, tutti quei gruppi Facebook e Whatsapp che magari, in situazioni normali, abbiamo tranquillamente ignorato per mesi e mesi.
Spesso ho pensato di togliermi da tutti i gruppi universitari: troppi messaggi e notifiche. Ma ora più che mai l’unione fa la forza.
In effetti, tra decine di mail a settimana, lavori da inviare, videoconferenze ad ogni ora e nuove modalità d’esame, stare dietro a tutto può sembrare un po’ più difficile del solito. Magari è solo un’impressione, anche perché – diciamocelo – non è che prima dell’emergenza sanitaria ci girassimo i pollici.

Ovviamente bisogna sempre valutare caso per caso alcuni gruppi sono sempre stati inutili e sempre lo saranno, precisa Giulia ridacchiando, ma se ora un po’ di conforto da compagne e compagni non dispiace nemmeno ai più individualisti, infondo cosa c’è di male?

3) Gruppo studio smart edition (Cristina)

Cristina è laureanda in Lingue e Culture per il Turismo e nemmeno per i suoi ultimi esami della triennale ha voluto rinunciare a quello che è sempre stato il suo metodo preferito: il gruppo studio.
All’inizio ero molto scettica, ci confessa, ma uno dei primissimi pomeriggi di studio in quarantena non riuscivo a trovare la giusta concentrazione in nessun modo e così mi sono detta: proviamo. Ho chiamato le amiche con cui studio solitamente e 5 minuti dopo eravamo tutte in webcam con un file Word condiviso. Ora, studiare così ci sembra la cosa più normale del mondo.

Se per caso – come me – preferite studiare da soli, potete comunque accogliere il suggerimento di Cristina; consideratelo come un semplice invito a non rinunciare in partenza a questi mezzi che, oggi più che mai, ci sembrano indispensabili, probabilmente lo sono e probabilmente proprio per questo ci spaventano un po’. Potreste trovarvi bene.

4) Tradurre, tradurre, tradurre (Erika)

Erika è al primo anno della magistrale in Traduzione. Ovviamente, non sa ancora cosa le toccherà tradurre in sede d’esame, ma nel dubbio si sta allenando con testi che le permettano di esercitarsi sia sul linguaggio di tutti i giorni, sia sul linguaggio di questi giorni, ovvero quello che l’emergenza ci ha, ahinoi, imposto.
Un’intervista a qualche politico o il primo articolo suggerito dall’iPhone che mi capita di aprire, cose di questo genere, ci spiega Erika. L’ultimo collegamento da Pechino di Giovanna Botteri, il monologo di Charlie Chaplin che stiamo ascoltando ogni giorno in tv o “La Cura” di Franco Battiato, aggiungo io.

5) Mai sottovalutare un buon film in lingua originale (Martina)

Non smetteremo mai di dirvelo: film e serie tv in lingua originale, una volta diventati un’abitudine, potrebbero davvero fare la differenza. Anche Martina, al secondo anno di Lingue e Letterature Moderne, non perde occasione per ricordarcelo, soprattutto in un periodo cui pub, ristoranti e discoteche sembrano un lontano ricordo e il fatturato di Netflix e piattaforme simili sarà molto probabilmente aumentato in modo esponenziale.
Quando la sera mi metto finalmente sul divano, mi racconta Martina, non ti nego che la tentazione di un bel film in italiano c’è, ma una volta preso il telecomando e impostata la lingua originale, tutto mi risulta abbastanza automatico e anche se sono perfettamente rilassata so che il mio cervello sta svolgendo esercizi utilissimi per i miei esami e, in generale, per le mie skills linguistiche.
Spesso questo consiglio sembra talmente banale da essere, paradossalmente, sottovalutato. E invece come darti torto, Martina! A tal proposito, qui trovate alcuni consigli che potrebbero interessarvi se studiate spagnolo.

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