Se, come per Nabokov, “le parole sono il vostro trastullo”, anche voi avrete atteso con trepidazione la messa online del consueto “Year in Search” di Google, che con un video di 2 minuti riassume i momenti clou dell’anno che sta per finire, un po’ come fosse il discorso presidenziale di fine anno – anche se sicuramente più vivace, coinvolgente e seguito.
Per quanto possa essere godibile il video 2018, così pieno di buoni sentimenti, per voi word addicted non basta, lo sappiamo. Voi volete i dati Google Trends del 2018 e vedere cosa è stato ricercato DAVVERO nel mondo, il lato oscuro, con le sue brutture, scempiaggini e nonsense, molti, molti nonsense.
Cos’è Google Trends
Google Trends è uno strumento lanciato da Google nel 2006, che consente all’utente di tenere monitorato con quale frequenza parole chiave, argomenti e frasi specifiche sono stati ricercati sul motore di ricerca in un determinato periodo di tempo, o, dal 2018, anche in tempo reale. Le funzionalità di Google Trends sono ampie e possono essere sfruttate sia da professionisti (esperti SEO, web writer, informatici…) ma anche da parte di semplici curiosi. Trends permette di effettuare queste analisi selezionando l’area geografica di proprio interesse, la lingua e persino la categoria d’argomento che si vuole prendere come riferimento. In modo molto semplice, seppure parziale (si parla di ricerche effettuate via Google ovviamente da internauti, condizione che esclude diverse aree mondiali) mostra uno spaccato di ciò che suscita maggiore interesse nella popolazione mondiale, i trend, appunto.
I trend in Italia
Anche l’Italia non è immune alle statistiche di Google Trends, che in questo caso classifica le top “keywords” ricercate in 9 categorie: Parole, Personaggi, Eventi, Cosa significa…, Come fare…, Perché…, Mete vacanze, Ricetta, Biglietti.
Se tra le principali ricerche statunitensi troviamo gli uragani Florence e Michael, le elezioni, e come fare la Unicorn Cake, in Italia nel 2018 si è scatenato l’interesse verso Marchionne e la sua morte, su come fare il backup e i pancake, sul perché si festeggia l’8 marzo e sulla ricetta della pastiera napoletana. Nella categoria “Eventi” le elezioni del 4 marzo vengono subito dopo i Mondiali e prima di Sanremo, mentre tra le top 5 dei “Perché…” troviamo delle questioni annose: “… Fedex e J-Ax hanno litigato”,”… Ilary Blasi porta la parrucca”, “… Asia Argento ha lasciato X Factor”.
Interessante è la ricerca dei significati di singole parole, e il relativo evento che ha scatenato l’interesse intorno a queste, portandole in testa alla lista. Il termine “sessista”, in prima posizione, ha avuto il suo boom nella settimana tra il 13 e il 19 maggio che corrisponde al periodo in cui un concorrente del Grande Fratello è stato squalificato dal reality a causa di una maglietta definita appunto da ogni media “sessista”, parola che a quanto pare non è risultata subito chiara al pubblico. Al secondo posto, “ipovedente”, che ha avuto il suo massimo picco dall’1 al 7 aprile, in concomitanza con un fatto di cronaca, e dall’11 al 17 marzo, settimana in cui lo sciatore ipovedente Bertagnolli ha vinto 4 medaglie in occasione delle Paralimpiadi. Jack Ma, il presidente esecutivo di Alibaba, nel settembre 2018 ha invece fatto balzare nella top 5 il termine “filantropia” con il suo repentino cambio di vita.
La statistica globale
Su Google Trends è anche possibile avere una visione globale degli argomenti di tendenza su cui, per mesi e mesi, si è arrovellata la popolazione mondiale.
“World Cup” è stato il termine di ricerca più di tendenza nel 2018, dominando sia nella categoria generale “Searches” che in “News”, scavalcando il temuto uragano Florence e il Royal Wedding.
Per il secondo anno consecutivo Meghan Markle è stata la persona più ricercata grazie al Royal Wedding di poc’anzi; Avicii invece svetta nella categoria “Loss” insieme a McMiller e Stan Lee, mentre Sylvester Stallone ha conquistato il premio di “Attore più ricercato”, a causa di un’accusa di aggressione sessuale e per la sua partecipazione al film “Creed II”.
La serie televisiva cinese “Story of Yanxi Palace” è in cima alla lista delle serie televisive di tutto il mondo: si tratta di un dramma d’epoca ambientato nel XVIII secolo, negli anni della dinastia Qing, che ha interessato la popolazione mondiale più della situazione commerciale tra USA e Cina, o del tifone Mangkhut. A livello mondiale, le ricerche per la serie cinese hanno registrato un aumento maggiore rispetto alle offerte di Netflix, tra cui “Altered Carbon” e “The Haunting of Hill House”.
Si potrebbero scrivere centinaia di riflessioni sociologiche a riguardo, lo so. Preferisco però chiudere con una nota positiva: nel trend “Songs” “Bohemian Rhapsody” ha finalmente battuto “Despacito”.