Negli ultimi 500 anni, è scomparsa la metà delle lingue parlate nel mondo. Oggi ce ne sono circa 2500 sull’orlo dell’estinzione ed entro la fine del secolo, un’ulteriore metà sprofonderà per sempre nell’oblio.
Questi sono i dati emersi dagli studi di uno dei più importanti linguisti sulla scena mondiale, il britannico David Crystal; dati supportati da alcune ricerche dell’UNESCO, che hanno rilevato che negli ultimi dieci anni è scomparsa una lingua ogni quattordici giorni, in media. Dati inquietanti, incredibilmente dimenticati, poco noti e poco raccontati dai media.
Questo ha dato il via alla ricerca narrativa della redazione di CTRL magazine, rivista di reportage italiana, che racconta fa delle storie laterali, poco note e “fuori dai radar” il centro della sua linea editoriale.
La ricerca ha preso forma in un libro-reportage, “Stiamo scomparendo – Viaggio nell’Italia in minoranza”, dedicato ai luoghi d’Italia dove la lingua madre non è l’italiano.
CTRL magazine ha mandato Emanuela Colombo, fotografa e videomaker, nelle terre d’Italia dove ancora oggi si parla il walser, l’occitano, il tabarchino, l’arbëreshë, il grico: il viaggio è partito dalle pendici del monte Rosa ed è terminato in Salento. Sulle orme della fotografa, si sono mossi cinque scrittori che in questi stessi territori hanno passato diversi giorni, confondendosi con la popolazione locale, facendosi raccontare le storie di vita quotidiana, andando ad ascoltare con le proprie orecchie i suoni di queste lingue antiche che ancora resistono, per quanto a fatica e spesso grazie all’eroismo di illustri sconosciuti.
Non si tratta di folclore. Né di passatismo o di interesse linguistico-accademico. Si tratta di un viaggio in luoghi appartati che raccontano, concretamente, quanta diversità, quanta ricchezza, quanta umanità si perde quando una lingua scompare.
Prima puntata: OCCITANO
Seconda puntata: TABARCHINO
Terza puntata: WALSER
Quarta puntata: ARBËRESHË
Quinta puntata: GRICO