Le lingue parlate in Svizzera

In Svizzera la diversità culturale e il plurilinguismo sono una realtà quotidiana.
Panini con delle bandierine della Svizzera

Il fascino della Svizzera è innegabile e non c’entrano solo il cioccolato e le passeggiate in montagna. Parte del suo fascino è dovuto alla presenza di diversi gruppi linguistici e al fatto che questa diversità non ha portato ai tipici conflitti sociali che hanno afflitto altre società multilingue nel corso della storia. La Svizzera, infatti, ha fatto della sua identità multilingue una delle sue più grandi risorse culturali. Ma quali sono esattamente le lingue della Svizzera?

Lingue in Svizzera: quante e quali sono quelle ufficiali?

Le lingue ufficiali parlate in Svizzera sono quattro (tedesco, francese, italiano e romancio), perlopiù circoscritte a regioni specifiche, nonostante i parlanti di queste lingue siano sparsi in tutto il Paese.

Mappa delle lingue in Svizzera
📸 Marco Zanoli, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons

1) Lo svizzero tedesco

Lo svizzero tedesco è la lingua più diffusa tra le lingue parlate in Svizzera, con una percentuale di parlanti che rappresenta poco più del 60% della popolazione (5,2 milioni di persone) ed è concentrata nelle regioni settentrionali, centrali e orientali del Paese.

Lo svizzero tedesco o Schwyzerdütsch, come lo chiamano i locali, è costituito da un insieme di dialetti alemanni che non sono più parlati in Germania o in Austria. Dunque, anche se parlate il tedesco standard, potreste avere più di qualche difficoltà a capire lo svizzero tedesco.

I parlanti di questa lingua si impegnano attivamente per mantenere in vita la ricca varietà di dialetti presenti nella loro comunità, di conseguenza non si può nemmeno dire che esista una versione unificata dello svizzero tedesco.

Lo svizzero tedesco che si sente parlare a Zurigo è completamente diverso da quello che si sente a Basilea, per non parlare di quello utilizzato nelle piazze dei villaggi alpini. Mentre in molti Paesi i dialetti sono spesso disprezzati e il loro uso a volte è persino disincentivato, in Svizzera sono apprezzati e valorizzati.

Quindi, se lo svizzero tedesco è una lingua ricca di dialetti e incredibilmente difficile da capire, sarebbe ridicolo anche solo tentare una conversazione in tedesco con uno svizzero, giusto? Per fortuna le cose non stanno così.

Agli svizzeri viene insegnato il “tedesco standard” (Hochdeutsch) fin dai primi anni di scuola e, per questo, sono in grado di comunicare senza problemi con tedeschi, austriaci e chiunque parli tedesco, passando quasi automaticamente al tedesco standard quando intrattengono conversazioni con una persona che non parla il tedesco svizzero.

Inoltre, dal momento che non esiste una forma scritta universale dei vari dialetti svizzero tedeschi, tutte le leggi, i libri, i giornali e le altre fonti di comunicazione scritta sono redatte in tedesco standard. Questo spiegherebbe il motivo per cui la maggior parte degli svizzeri tedeschi chiama il tedesco standard imparato a scuola Schriftdeutsch, letteralmente “tedesco scritto”. 

Tuttavia, c’è una tendenza a preferire prestiti stranieri rispetto ai loro termini corrispettivi in tedesco standard. Per esempio, al posto di Fahrrad (bicicletta), gli svizzeri tedeschi scelgono il termine francese Velo.

Ma in Svizzera l’Hochdeutsch non si trova solo nella forma scritta. Il tedesco standard è preferito anche come mezzo di comunicazione orale nelle occasioni più formali, in cui è maggiore la necessità di garantire una comprensione universale, come nelle discussioni parlamentari, nei telegiornali, negli annunci dei trasporti pubblici e nei contesti educativi.

I giovani svizzero-tedeschi si stanno però ribellando a questa ortodossia e i tentativi di utilizzare i dialetti svizzero-tedeschi in forme scritte stanno diventando sempre più popolari in situazioni informali, come ad esempio su Whatsapp e Facebook.

In linea di massima, quanto più l’occasione è formale, tanto più è alta la probabilità che la comunicazione avvenga in tedesco standard, soprattutto se a portata d’orecchio ci sono persone non svizzero-tedesche. Al contrario, nella sfera privata e tra persone svizzero-tedesche, sono i dialetti ad avere la meglio.

2) Il francese svizzero

E le altre lingue della Svizzera? Ad ovest prevale il francese. In totale, i francofoni rappresentano circa il 20% della popolazione svizzera (quindi quasi 2 milioni di persone).

Rispetto al tedesco standard, le differenze tra il francese della Svizzera e la forma standard di francese che si sente in Francia sono molto meno evidenti. Anche se ci sono alcune differenze nel lessico e nelle espressioni idiomatiche, il francese svizzero non creerà troppi problemi a chi sa già parlare il francese standard.

Anzi, le differenze che esistono sono spesso molto apprezzate dagli stranieri. Per esempio, gli studenti di francese apprezzeranno l’uso svizzero delle parole “settante” e “nonante” per “settanta” e “novanta” – niente a che vedere con le formule “sessanta-dieci” (70) e “quattro venti-dieci” (90) con cui avete dovuto lottare quando imparavate il francese a scuola! Sarà forse l’influenza dei metodici svizzeri di lingua tedesca ad averci messo lo zampino?

3) L’italiano svizzero

Nel sud della Svizzera, lungo il confine con l’Italia, si trovano gli svizzeri italiani. Questa comunità di italofoni costituisce il terzo gruppo linguistico nazionale del Paese, con circa 673.000 parlanti, pari a circa l’8% della popolazione. Una recente ricerca, tuttavia, ha mostrato che un terzo di loro ne possiede una conoscenza solo parziale.

L’italiano svizzero, come il francese, può essere compreso da qualsiasi studente di italiano o di lingua italiana con relativa facilità. Sebbene esistano dialetti locali, come il ticinese e altri dialetti di influenza lombarda, l’italiano parlato in Svizzera è molto simile all’italiano standard, con solo alcune differenze dovute ai prestiti linguistici dal tedesco o dal francese.

Se in Italia si entra in un panificio e si ordina un cornetto, nella Svizzera italiana si deve ordinare un chifer. Inoltre, l’italiano svizzero si distingue dall’italiano standard per la presenza dei cosiddetti “calques”, un procedimento che consiste nel tradurre ogni elemento costitutivo di una parola o di una espressione dal francese e dal tedesco.

Prendiamo ad esempio la parola svizzero-italiana per “patente di guida”. In italiano sarebbe patente, ma gli svizzeri italiani usano Licenza di condurre, che è una traduzione diretta del francese permis de conduire.

4) Il romancio

Quando si pensa alle lingue parlate in Svizzera, è molto probabile che questa venga dimenticata. Il romancio è infatti la lingua nazionale meno parlata in Svizzera: è stata riconosciuta ufficialmente solo nel 1996 e viene parlata da circa 40.000 persone (ma non è comunque tra le lingue meno parlate al mondo).

È una lingua ufficiale riconosciuta nel cantone sud-orientale dei Grigioni, dove viene utilizzata come mezzo di governo e di istruzione, e gode anche di una solida reputazione come lingua comunitaria.

Il fatto che la maggior parte dei suoi parlanti provenga dalle zone più remote e montuose della Svizzera sud-orientale spiega il motivo per cui questa lingua è ancora parlata nel ventunesimo secolo, nonostante la significativa invasione dell’italiano e del tedesco nelle aree tradizionalmente di lingua romancia.

Il ristretto numero di parlanti, tuttavia, espone indubbiamente questa lingua al rischio di scomparire, come viene spesso denunciato da organizzazioni che si battono per la conservazione del romancio.

Il romancio è una lingua romanza che ha preso in prestito una quantità enorme di vocaboli e strutture frasali dal tedesco. Anche se le dimensioni della comunità romancia sono relativamente ridotte, si possono comunque contare fino a cinque dialetti romanci nell’uso quotidiano. Proprio per questo motivo, i tentativi del governo dei Grigioni di introdurre un “pan-romancio” universale sono stati accolti con risultati contrastanti a livello locale.

Quanto è multilingue la vita di tutti i giorni in Svizzera?

Alcuni cantoni, come Berna, Vallese e Friburgo, sono ufficialmente bilingui tra francese e tedesco mentre il cantone dei Grigione è addirittura trilingue, visto che vi si parlano ben tre delle lingue parlate in Svizzera: romancio, tedesco ed italiano. In generale, a prescindere dalla zona della Svizzera in cui vi trovate, non dovrete cercare troppo a lungo per trovare esempi dell’identità multilingue del Paese.

L’esempio più evidente del plurilinguismo svizzero è rappresentato dalla grande quantità di aziende, banche, enti scientifici e organizzazioni politiche internazionali che si stabiliscono in Svizzera per la disponibilità di forza lavoro multilingue del Paese.

Il plurilinguismo è presente anche nei più piccoli ambiti della vita quotidiana: ad esempio, se entrate in un supermercato a Zurigo, verrete accolti da diversi cartelli che vi metteranno in guardia dai taccheggiatori in tedesco, francese e italiano.

Allo stesso modo, se avete intenzione di attraversare la Svizzera in treno e contate sul fatto che gli annunci vengano fatti in inglese, dovrete avere la pazienza di un monaco trappista, perché tutti gli annunci verranno fatti prima in tedesco e francese, solo alla fine – e non sempre – in italiano e in inglese. Tra l’altro, è straordinario che gli svizzeri riescano a mantenere i loro treni così puntuali se si considera la quantità di tempo che impiegano per fare gli annunci in tutte le lingue della Svizzera e anche in inglese.

Il popolo svizzero viene educato al plurilinguismo fin da bambini: devono imparare almeno un’altra lingua nazionale a scuola (insieme a un’altra lingua “straniera”, che di solito è l’inglese). Tuttavia, mentre la conoscenza delle altre lingue nazionali è richiesta a tutti gli studenti elvetici, questo plurilinguismo può spesso cadere nel dimenticatoio in età adulta.

Per questo motivo, quando ci si trova in una determinata area linguistica, raramente si sentono parlare le altre lingue della Svizzera e, a causa del sistema politico svizzero fortemente decentralizzato, può capitare di rimanere all’interno di una bolla linguistica.

Ogni comunità linguistica può accedere a TV, film, libri, musica, ecc. nella propria lingua madre e le aziende fanno in modo di pubblicizzare i propri prodotti nel maggior numero di lingue possibile, per garantire che nessun consumatore si senta escluso.

Questo articolo è apparso originariamente nell’edizione inglese di Babbel Magazine.

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David Sumner

David Sumner è originario di una cittadina portuale del Devon (quella parte dell'Inghilterra così rurale che farebbe arrossire la Terra di Mezzo di Tolkien) e vive a Berlino dal 2010. Dopo essersi laureato in Scienze Politiche all'Università di Potsdam, ha iniziato a lavorare da Babbel per condividere con gli altri le gioie e i dolori dell'apprendimento linguistico. Quando non sta vivendo il suo "sogno berlinese" fatto di kebab e "currywurst", si esercita nel rock islandese, suona la batteria come Animal del Muppet Show e scappa sulle Alpi ogni volta che può.

David Sumner è originario di una cittadina portuale del Devon (quella parte dell'Inghilterra così rurale che farebbe arrossire la Terra di Mezzo di Tolkien) e vive a Berlino dal 2010. Dopo essersi laureato in Scienze Politiche all'Università di Potsdam, ha iniziato a lavorare da Babbel per condividere con gli altri le gioie e i dolori dell'apprendimento linguistico. Quando non sta vivendo il suo "sogno berlinese" fatto di kebab e "currywurst", si esercita nel rock islandese, suona la batteria come Animal del Muppet Show e scappa sulle Alpi ogni volta che può.