“Macello di corvi” e altri divertenti nomi collettivi in inglese

I nomi collettivi inglesi sono davvero divertenti: ecco la storia della loro origine.
Uno stormo di oche in volo con un faro e il mare sullo sfondo

Se un’amica o un amico inglese iniziassero a descrivervi con minuzia di particolari i suoi recenti avvistamenti ornitologici, dicendovi che quel “macello di corvi” e quel “tripudio di fenicotteri” erano davvero indimenticabili, come reagireste? Forse con un po’ di confusione, vero? La sorpresa è normale, perché l’italiano non usa queste formule bizzarre, ma i nomi collettivi in inglese per gli animali (e non solo) sono decisamente fantasiosi. A volte geniali.

Che cosa sono i nomi collettivi?

Ma facciamo qualche passo indietro. Prima di tutto, un piccolo ripasso della definizione. Ecco che cosa sono i nomi collettivi secondo Treccani:

Un nome collettivo è un nome che […] denota un insieme di entità o individui, rappresenta cioè un’idea di collettività.

Per fare qualche esempio concreto, sono nomi collettivi lo sciame (di api), lo stormo (di rondini), il branco (di tigri). Fino a qui siamo tutti d’accordo, vero? Perfetto.

Adesso alzate la mano se, almeno una volta, vi è venuto il dubbio: i rinoceronti si riuniscono in branchi? E i delfini? Sono mammiferi ma nuotano. Branchi o banchi? E le tartarughe? Le meduse? Le iguane?

Illustrazione sull'espressione inglese "a mess of iguanas"
Illustrazioni di James Chapman

Singolare o plurale?

Prima di tutto, va detto che in inglese i nomi collettivi seguono delle regole differenti a seconda che sia inglese britannico o americano.

Nell’inglese britannico, infatti, i nomi collettivi possono essere usati sia al singolare che al plurale, ma c’è una distinzione importante da fare. Di norma, infatti, si usa il singolare quando l’azione riguarda il gruppo in maniera coesa, per esempio: “The team has won the championship” (“La squadra ha vinto il campionato”: ovviamente tutta la squadra ha vinto il campionato, non solo una parte). Quando invece i membri di quel gruppo stanno agendo individualmente e si vuole sottolineare quindi il gruppo come un insieme di individui, allora si preferisce la forma plurale: “The staff are giving each other presents” (“Lo staff si sta scambiando i regali”, in questo caso si sta parlando dell’atto di ciascun membro del gruppo quindi ha senso sottolineare il fatto che si tratta di un gruppo di individui).

In inglese americano, invece, questa distinzione non esiste e si usa sempre la forma singolare.

I nomi collettivi inglesi più divertenti

Ma vediamo ora come la lingua inglese crea i propri nomi collettivi e perché sono così fantasiosi.

Quando si tratta di scegliere come definire un gruppo, gli inglesi infatti vanno a guardare di che cosa si tratta e scelgono il vocabolo che meglio trasmette la – chiamiamola così – attitudine degli individui di cui la collettività è composta.

Ed ecco che una combriccola di fieri leoni, non potrà che chiamarsi “pride of lions” (“orgoglio di leoni”), che i vistosi fenicotteri rosa shocking non potranno che essere riuniti in una sfavillante “flamboyance of flamingos” (“tripudio/appariscenza di fenicotteri”) e che i gufi, saggi e posati volatili, renderanno bene l’idea solo se raggruppati in un serissimo “parliament of owls” (“parlamento di gufi”). Magnifico, vero?

Illustrazione sull'espressione inglese "Illusion of magicians"

L’origine di questi vocaboli è da imputare al patchwork culturale su cui l’Inghilterra ha costruito la propria lingua. Dopo la conquista normanna del 1066, infatti, la presenza della classe dirigente francese ha influenzato pesantemente il linguaggio di corte dando vita, tra le altre cose, a questi nomi collettivi così affascinanti ed evocativi.

L’usanza non si è persa, anzi: se, in un primo momento, erano solo gli animali ad essere “raggruppati in un unico vocabolo” (i nobili inglesi e francesi, infatti, amavano sbizzarrirsi, specialmente in ambito venatorio), con il trascorrere del tempo anche altre collettività sono state accolte nel club.

Il risultato, ai giorni nostri, è davvero fantastico: per esempio, sentire parlare di una “truppa di funghi” o di un “macello di corvi”.

Illustrazione sull'espressione inglese "troop of mushrooms"
Illustrazione sull'espressione inglese "parliament of owls"

Nomi collettivi sugli animali

Per quanto riguarda il campo prediletto, vi sarete accorti che sono gli animali a dare più soddisfazioni. Ecco altri esempi!

  • Un brivido di squali (A shiver of sharks)
  • Una rumba di serpenti a sonagli (A rhumba of rattlesnakes)
  • Un’ostentazione di pavoni (An ostentation of peacocks)
  • Uno schiaffo di meduse (A smack of jellyfish)
  • Un caos di iguane (A mess of iguanas)
  • Un’orda di canguri (A mob of kangaroos)
Illustrazione sull'espressione inglese "smack of jellyfish"
Illustrazione sull'espressione inglese "mob of kangaroos""
Illustrazione sull'espressione inglese "macello di corvi" e altri divertenti nomi collettivi in inglese

Altri esempi che non hanno a che fare con gli animali

Ma non ci sono nomi collettivi solo sugli animali: ecco alcuni esempi che riguardano gruppi di persone o… batteri!

  • Un’eloquenza di avvocati [An eloquence of lawyers]
  • Una pila di bibliotecari [A stack of librarians]
  • Un disagio di compromessi [An unease of compromises]
  • Una coltura di batteri [A culture of bacteria]. Questo, merita una menzione a parte: in italiano, “coltura” e “cultura” hanno significati totalmente diversi. In inglese, si utilizza semplicemente “culture” e l’effetto… Beh, guardate l’immagine!
  • Una truppa di funghi [A troop of mushrooms]
Illustrazione sull'espressione inglese "culture of bacteriah"
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