Prima di vedere alcune parole spagnole che derivano dall’euskera, facciamo brevemente un po’ di chiarezza sulla terminologia che troverete entrando nel vivo di questo articolo: euskera è la parola basca che indica la lingua basca (per la cronaca: completamente incomprensibile a qualsiasi ispanofono), mentre Euskadi è la parola basca che indica i Paesi Baschi.
Il 3 dicembre è il Día Internacional del Euskera, un’occasione per celebrare la lingua basca che ricorre nel giorno dell’anniversario di morte di San Francisco Javier, deceduto il 3 dicembre 1552 dopo aver pronunciato le sue ultime parole – secondo la tradizione – proprio in basco.
Tra le migliaia di lingue che esistono al mondo, il basco è una delle poche cosiddette “lingue isolate”, ovvero non imparentate con nessun altra lingua (altre lingue isolate sono, ad esempio, l’albanese e l’armeno). Si tratta infatti di una lingua dalle origini misteriose e sconosciute e solo una piccola parte del suo vocabolario può essere ricondotta al latino, al castigliano o al guascone (un antico dialetto occitano).
Al tempo stesso, però, si tratta di una lingua che ha fortemente influenzato lo spagnolo, con cui è chiaramente a stretto contatto e con cui attualmente continua ad esserci influenza reciproca grazie ai circa 700mila vascoparlantes (o euskaldunes) presenti nelle tre province basche di Vitoria, Bilbao e San Sebastián e nel Paese Basco francese.
· Izquierda
Izquierda è la parola spagnola che significa “sinistra” e quindi, come potrete immaginare, viene utilizzata praticamente all’ordine del giorno. Forse non tutti sanno, però, che si tratta di un termine che deriva proprio dal nostro caro euskera.
· Bacalao
Bacalao è invece il termine che traduce il nostro “baccalà” ed è una delle tante parole spagnole che vengono dal basco Il bacalao a la vizcaína, in cui il pesce viene accompagnato da sugo e peperoni, è infatti una ricetta tipica dell’Euskadi ed è una delle specialità più apprezzate in tutto il nord della penisola iberica.
Per chi se lo stesse chiedendo: sì, parlando di “baccalà”, anche noi italiani possiamo dire di utilizzare un termine che viene dall’euskera.
· Chapela
Il caso di chapela è piuttosto singolare. Questo termine spagnolo di origine basca indica infatti quello che noi chiamiamo semplicemente… Basco! Il cappellino che ad oggi scegliamo per i nostri outfit più chic è infatti il copricapo tradizionale dei Paesi Baschi e veniva originariamente utilizzato dalle classi operaie o in ambito militare, in cui colori diversi indicavano unità diverse.
· Sirimiri
Sirimiri è un’altra delle parole spagnole che vengono dal basco e indica infatti una pioggerellina molto fine tipica proprio della regione basca. Alcuni sinonimi che indicano questo fenomeno sono llovizna, garúa e cernidillo.
· Guiri
Guiri è uno di quei termini che non ha traduzione e che quindi per essere spiegato, in italiano, richiede più di una parola. Un guiri è infatti un turista, ma il termine ha una forte e imprescindibile connotazione negativa perché non indica un turista qualsiasi, bensì il classico vacanziero un po’ maleducato che solitamente non suscita molta simpatia nella gente del posto. A questo proposito, esistono due interessanti termini baschi che indicano invece persone particolarmente gentili e disponibili nei confronti dei forestieri: kanpoeder e kanpolarrosa.
· Muñeca
Chiudo questa lista di parole spagnole che derivano dall’euskera con muñeca, ovvero “bambola”. A proposito, se per viaggi studio o di piacere passerete dalla splendida Salamanca, non potete perdervi la celebre collezione di muñecas de porcelana del Museo Art Nouveau y Déco Casa Lis. Salamanca – nota soprattutto per la sua antica e prestigiosissima Università – dal 1988 è patrimonio UNESCO e, se vi trovate a Madrid, potete visitarla in giornata. Qui trovate una lista di espressioni per salutare e presentarsi in spagnolo che potrebbero tornarvi utili.