Vi ricordate quando avete imparato a contare? Probabilmente no: gli esseri umani iniziano ad assimilare il concetto di “numeri” quando hanno circa 3 anni e questa abilità, che ovviamente necessita di qualche anno per essere affinata, rimane poi intrinseca in ciascuno di noi. Ma vi siete mai chiesti se contiamo tutti allo stesso modo? Per noi è logico che dopo il dieci venga l’undici (cioè dieci più uno) e che dopo il settantanove (settanta volte dieci più nove) venga l’ottanta (ossia otto volte dieci) ma non per tutti è così. Così come la gente usa le mani in modo diverso quando sta contando, così ci sono anche dei sistemi numerici inusuali. O meglio, inusuali per chi pensa che il sistema metrico decimale sia quello più logico. Ma per tante persone sparse per il mondo, quello che per noi è normale è assolutamente bizzarro.
I sistemi numerici diversi dal nostro
Il modo in cui contiamo, cioè in base a 10, è di gran lunga il modo più diffuso per contare ed ecco perché ci sembra così strano che altre popolazioni contino in modo differente. Fu addirittura Aristotele a notare che il sistema decimale aveva molto probabilmente a che fare col fatto che gli esseri umani hanno dieci dita. E non è con le dita che impariamo a contare?
Forse penserete che a contare in modo diverso dal nostro siano delle remote popolazioni che contano poche migliaia di individui. È vero solo in parte, perché ci sono sistemi numerici europei che non si possono definire esattamente decimali. Pensateci bene: vi vengono in mente dei parenti stretti?
Come si conta in Francia?
Esatto: il sistema numerico utilizzato in Francia non è completamente decimale. Fino al 79, infatti, è tutto regolare, quando si passa all’80, però il sistema è a base 20 visto che 80, in francese, non si dice come per le altre decine (vingt, trente, quarante, cinquante, soixante, septante) ma quatre-vingt, ovverosia “quattro volte venti”. E novanta segue lo stesso sistema, perché non è “novante” ma quatre-vingt-dix, ossia “quattro volte venti più dieci”.
Il sistema numerico danese
Rimaniamo in Europa e vediamo come si conta in Danimarca. Anche i danesi non seguono pedissequamente il sistema decimale coma fanno invece, tra gli altri, l’italiano, l’inglese, lo spagnolo e il tedesco (che pure ha le sue particolarità). A partire dal numero 50, infatti, il danese segue il sistema a base 20. E le cose qui si fanno abbastanza complicate. Per dire 60, infatti, basta dire tresindstyve, tre volte 20. Ma quando le decine sono dispari, il discorso si fa molto più complesso perché si continua a moltiplicare per 20 ma con numeri non interi: 50, per esempio, si dice halvtredsindestyve, che si potrebbe tradurre con due volte e mezza venti. Cioè 50: logico, no?
I sistemi numerici inusuali al di fuori dell’Europa
Lingua yoruba
La lingua yoruba è parlata da circa 50 milioni di persone nell’Africa orientale e principalmente in Nigeria. Tra i sistemi numerici insoliti, quello yoruba si distingue perché comprende un sacco di addizioni e sottrazioni. Il sistema è a base 20 (quindi 40 si dirà “due volte venti”, 60 “tre volte venti” eccetera) ma la vera peculiarità riguarda i numeri che stanno tra una decina e l’altra. Per i primi quattro numeri successivi alla decina, si fa un’addizione, per gli ultimi cinque, si fa una sottrazione. E quindim per dire 14, la lingua yoruba dice 10+4 mentre 15 è 20-5, 16 è 20-4 e così via fino al 19.
Lingua alamblak
Anche la lingua alamblak conta eseguendo tante operazioni. Siccome questa lingua parlata in Papua Nuova Guinea ha pochissime parole per identificare i numeri (1, 2, 5 e 20), ogni numero diverso da quelli dev’essere costruito con qualche complicato meccanismo aritmetico. 3 per esempio è 2+1, e fin qui è facile ma 12 è (5×2)+2 mentre 38 è 20+[5x(2+1)]+(2+1), ovvero yima yohtti tir hosfirpati hosfirpat. Vi sembra di stare di nuovo tra i banchi di scuola durante quelle tremende ore di matematica? Non solo voi.
Lingua ndom
Rimaniamo in Papua Nuova Guinea (non è un caso, del resto: è il paese più multilingue del mondo) per vedere come funziona il sistema numerico della lingua ndom, una lingua a rischio di estinzione così come la lingua alamblak. A differenza di altri sistemi numerici, quello della lingua ndom è a base 6 e questo significa che i calcoli si fanno ancora più complicati: 11 è 6+5, 31 è 18+(6×2)+1… e ci fermiamo qua.
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Sistemi numerici alternativi: il caso unico della lingua Oksapmin
Tra tutti i sistemi numerici diversi dal nostro, comunque, non ce n’è uno che si avvicina alla complessità di quello in uso nella lingua Oksapmin, che, sorpresa delle sorprese, si parla in Papua Nuova Guinea. Il sistema numerico di questa lingua è a base 27, avete letto bene, e ogni numero corrisponde ad una parte differente del corpo umano. Il numero 12, per esempio, corrisponde all’orecchio mentre il numero 16 è “l’orecchio della parte opposta”. Questo sistema, ad ogni modo, ha subìto delle modifiche, e in alcuni contesti – in particolar modo quello scolastico ed economico – è lentamente subentrato il sistema numerico inglese, per facilitare la vita di tutti.
I numeri in hindi
Ad occhio, i numeri in hindi (una delle 22 lingue ufficiali dell’India) sono piuttosto semplici, dato che questa lingua usa un sistema numerico decimale, esattamente come l’italiano o l’inglese. C’è un piccolo problema: pur utilizzando il sistema decimale, le parole hindi per i primi 100 numeri sono caratterizzate da talmente tante irregolarità che si è costretti ad imparare ciascuna parola a memoria, come se fosse un sistema a base 100!
E il sistema numerico più facile da imparare?
Impossibile sbagliarsi: è quello che si usa nell’isola di Tonga. La lingua tongana usa un sistema decimale e ha nove parole per le prime cifre, come l’italiano quindi. Ma imparate quelle nove parole, siete a cavallo, perché dal dieci in poi dovrete semplicemente leggere la cifra come se steste leggendo un numero di telefono: dieci è uno-zero, undici è uno-uno, centododici è uno-uno-due eccetera.