Andamenti musicali: l’italiano allegro ma non troppo

Come mai la lingua ufficiale degli spartiti musicali è l’italiano? Quale sarà l’origine di tutte quelle strane espressioni?
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Che siate in Spagna, Brasile o in Russia, la lingua ufficiale degli andamenti musicali è l’italiano, notoriamente per quanto riguarda indicazioni come allegro, adagio, marcia, ecc. Il linguaggio di queste annotazioni e la sua origine però, non sono sempre chiari agli italiani, con l’eccezione di musicisti o musicofili. Il termine tecnico appropriato è agogica, usato per la prima volta da uno scrittore latino del IV-V secolo d.C., Marziano Capella, e le indicazioni degli andamenti musicali sono anche dette indicazioni agogiche. La diffusione del melodramma, nato in Italia alla fine del ‘500, contribuì enormemente all’adozione dell’italiano come lingua franca della musica nelle corti europee.

Musicisti del calibro di Mozart usarono l’italiano per i testi delle loro composizioni, e solo nel ‘700 l’italiano perse terreno nel settore a favore di altre lingue. Ma le indicazioni agogiche (insieme a molti altri termini tecnici) persistono ancora oggi, nonostante la loro apparente vaghezza. Cosa vuol dire, esattamente, eseguire un pezzo in modo “allegro ma non troppo”? Abbiamo esaminato gli andamenti musicali più diffusi negli spartiti, traducendoli col metronomo in battiti per minuto (bpm).

Lento (o Largo)

Si tratta di un andamento solenne, tipicamente compreso tra i 40 e i 60 bpm.

Adagio

Tra gli andamenti musicali lenti, l’adagio si colloca tra il lento e l’andante, con bpm compresi tra 66 e 76. Famosi quello in Sol minore di Tomaso Giovanni Albinoni e la Sonata al chiaro di luna di Beethoven (adagio sostenuto).

Andante

È caratterizzato da un numero di battute più elevato (76-108 bpm) e, come dice il nome, si colloca al limite tra gli andamenti musicali lenti e quelli più veloci. Mozart ci ha lasciato il famosissimo andante Concerto per pianoforte e orchestra n. 21.

Marcia

Il nome stesso ci suggerisce l’idea musicale di questo andamento, che prevede 83-85 bpm, e che bene si adatta alle parate militari. Tra le più celebri, la Marcia di Radetzy di Johann Strauss padre e l’ineguagliabile marcia dell’Aida di Giuseppe Verdi.

Allegro

È un tempo decisamente collocato tra gli andamenti musicali veloci, con bpm compresi tra 120 e 168. Tra gli allegri, la classica Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini.

Presto

Dai 168 ai 208 bpm, l’andamento presto si adatta alle esecuzioni veloci, come il III movimento dell’Estate dalle Quattro Stagioni di Vivaldi, una rappresentazione dell’impetuoso tempo estivo.

Oltre agli andamenti musicali di base, una serie di suffissi determinano un’ulteriore precisazione per gli esecutori, come:

  • -etto: diminutivo es. “allegretto”, meno veloce di allegro
  • -issimo: accrescitivo es. “lentissimo”, cioè molto lento o “prestissimo”, cioè molto presto
  • ma non troppo: limita l’esecutore a una parziale riduzione delle battute. L'”allegro ma non troppo” è quindi meno veloce dell’allegro
  • con brio: indica un maggior vigore da dare all’esecuzione. Un “allegro con brio” risulterà quindi leggermente più accentato di un allegro normale.
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