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Quante parole ha la lingua italiana?

E quante di queste usiamo veramente?
Quante parole ha la lingua italiana?

Rispondere ad alcune domande sulle lingue è abbastanza semplice: per esempio, dove si parla italiano? Le cose si fanno più complicate se ci si chiede quante persone parlano una determinata lingua. Una delle più difficili da rispondere, però, è quella sul numero di parole di cui dispone una determinata lingua. Per esempio, vi siete mai domandati quante parole ha la lingua italiana? E quante di queste parole conoscete?

Come vedremo, la risposta non è semplicissima.

Che cosa sono le parole?

Prima di tutto bisogna mettersi d’accordo su che cosa intendiamo per “parola”. Infatti, quando si parla di quante parole ha la lingua italiana, bisognerebbe parlare piuttosto di “lessemi”.

Il lessema è un’unità linguistica che ha un significato autonomo e può essere flesso (declinato o coniugato) in varie classi di parole.

Per esempio “cane” è un lessema che definisce un mammifero a quattro zampe e da questo lessema derivano poi altre parole come “cani”; il verbo “parlare” dà origine a “parlerei”, “parlava”, “parlassero”; il lessema “buono” può essere declinato in buono, buona, buoni, buone e così via.

I vocabolari elencano i lessemi (o vocaboli), non le parole: infatti nel vocabolario troviamo “cane”, ma non “cani”. Perciò contiamo i lessemi, non le parole.

Il vocabolario di base, comune ed esteso

Una volta stabilito che cos’è un lessema, possiamo indagare su quanti lessemi esistono in una certa lingua. Non è ovviamente un compito semplice. Vari linguisti si sono cimentati nell’impresa e tutti sono concordi nell’affermare che in ogni lingua sono tre tipi di vocabolari:

  • Il vocabolario di base
  • Il vocabolario comune
  • Il vocabolario esteso

La somma di questi tre vocabolari rappresenta la gran parte dei lessemi di una lingua.

Il vocabolario di base rappresenta il nucleo del lessico di una lingua, ossia sono quelle parole di uso più comune, quelle che usiamo più spesso per farci capire. Il vocabolario di base dell’italiano comprende circa 6.700 lessemi:

  • 2.000 sono i lessemi fondamentali, quelli che qualunque madrelingua può capire;
  • il lessico di alto uso comprende circa 3000 lessemi e sono parole che utilizziamo meno spesso e richiedono un livello di istruzione medio;
  • il lessico di alta disponibilità, infine, consta di circa 2300 lessemi e sono quelle parole che non nominiamo o scriviamo spesso, essendo fortemente legate al contesto, ma che ogni adulto conosce, come “balletto”, “ferie” o “iscrizione”.

Come detto, al vocabolario di base si affianca il vocabolario comune, che comprende circa 45.000 lessemi che sono alla portata di chi ha un’istruzione medio-alta.

Come nota De Mauro, vocabolario di base e vocabolario comune formano il vocabolario corrente, ovverosia l’insieme delle parole che una persona di istruzione media può capire, a prescindere dal proprio mestiere.

Al di fuori del vocabolario corrente, troviamo il vocabolario esteso, che comprende i termini tecnici che generalmente una persona non conosce, a meno che non si occupi di quel campo (pensate, per esempio, al termine “paronomasia”), i regionalismi e i termini aulici.

👉 Leggi anche: Le parole latine che usiamo tutti i giorni (o quasi)

E quindi, quante parole ha la lingua italiana?

Come avevamo detto, decretare quante parole ha la lingua italiana è un compito assai difficile e di certo è impossibile dare una risposta netta. Tuttavia, si può andare a spanne, come dire.

Secondo Luca Lorenzetti, sono circa 270.000 i lessemi della lingua italiana (7.000 lessemi di base; 45.000 lessemi comuni; e circa 200.000 appartenenti al vocabolario esteso). Siccome gran parte di questi lessemi possono essere flessi, sono circa 2 milioni le parole di cui dispone l’italiano.

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Daniele Vallotto
Daniele ha una laurea in Lettere, durante la quale ha approfondito la linguistica e la filologia, e una in Comunicazione, dove ha studiato i linguaggi dei nuovi media. Ha una passione smodata per i dialetti italiani e i modi di dire passati di moda. Il suo Graal è la ricetta per una cacio e pepe perfetta.
Daniele ha una laurea in Lettere, durante la quale ha approfondito la linguistica e la filologia, e una in Comunicazione, dove ha studiato i linguaggi dei nuovi media. Ha una passione smodata per i dialetti italiani e i modi di dire passati di moda. Il suo Graal è la ricetta per una cacio e pepe perfetta.

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