Senza ombra di dubbio, il calcio è lo sport più popolare e seguito al mondo. I mondiali in Russia del 2018 hanno registrato un’audience record di 3,5 miliardi di telespettatori, un numero rispetto al quale i 380 milioni per la finale di Champions League del 2021 sembrano quasi irrisori. La persona più seguita su Instagram, con l’astronomica cifra di 357 milioni di followers, è Cristiano Ronaldo, mentre il rivale Messi, che ha vinto recentemente il suo settimo Pallone d’Oro, è ‘solamente’ al quarto posto, con 275 milioni di followers. Inoltre, la crescente popolarità del calcio femminile con star del calibro di Megan Rapinoe o della capitana dell’Italia Sara Gama sta rendendo il calcio uno sport con il potenziale di raggiungere e appassionare la stragrande maggioranza delle persone, in qualsiasi paese o città del mondo. Il calcio, insomma, è una specie di lingua che connette tantissime persone, ma non tutti la parlano fluentemente (se invece pensate di avere un livello avanzato di “calcese”, vi consiglio questa guida ai termini calcistici inventati da Gianni Brera).
In effetti, durante i miei viaggi all’estero, la mia passione e conoscenza del calcio mi ha salvata da moltissime circostanze spinose. In Germania, ad esempio, conosco la geografia del paese e anche le cittadine più piccole proprio grazie al calcio, che mi ha permesso di non rimanere a bocca aperta quando conoscevo persone provenienti da città come Dortmund o Wolfsburg. In Tanzania, invece, dove il calcio è quasi una religione, era l’unico argomento di conversazione con negozianti e autisti, che iniziavano a trattarmi con riguardo diverso quando dicevo loro di venire da Torino, per loro sinonimo di Juventus, e, all’epoca, di Cristiano Ronaldo.
L’Europa è largamente riconosciuta come il continente con i migliori campionati, nei quali giocano le principali stelle del calcio mondiale. Le migliori squadre di ogni campionato, infatti, disputano la famosa Champions League (letteralmente: la lega dei campioni), che di solito è appannaggio di una delle squadre dei 5 campionati principali: Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania. Vediamo insieme, allora, quali sono i termini calcistici fondamentali nelle lingue di questi paesi (qui invece trovate i termini tennistici per principianti).
I termini calcistici fondamentali che dovete conoscere
I termini calcistici di base
Cominciamo dalle basi. Il calcio è nato in Inghilterra nel 1800, con il termine Football, che letteralmente significa piede-palla, e che viene adattato in tutte le lingue, tranne, ovviamente, l’italiano. I miei amici francesi continuano a domandarmi perché usiamo come nome un elemento della tavola periodica… Si gioca poi in un campo rettangolare di dimensione variabile dai 90 ai 120 metri di lunghezza e dai 45 ai 90 metri di larghezza. Due squadre, composte ognuna da 5 oppure 11 giocatori, o calciatori, si scontrano per 90 minuti, con lo scopo di fare più gol, o reti, dell’avversario, cioè di far entrare la palla nella porta avversaria, sperando che non colpisca i pali o la traversa. l tempo di gioco, come già accennato, è normalmente di 90 minuti, divisi in due tempi da 45 minuti ciascuno, più qualche minuto di recupero, alla fine di ogni tempo, di solito non più di 5 minuti, per recuperare il tempo perso durante un tempo. Se si tratta di una partita secca, o a eliminazione diretta, e al termine dei 90 minuti le due squadre sono in una situazione di parità, si disputano i tempi supplementari, di 15 minuti ciascuno. Se al termine di essi le squadre sono ancora in parità, le squadre si sfidano ai rigori. Ecco come si traducono questi termini calcistici in inglese, tedesco, francese e spagnolo.
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Il ruolo dei giocatori / delle giocatrici
Tra i termini calcistici che bisogna per forza conoscere, non si possono certo dimenticare i ruoli dei calciatori.
A difendere la porta viene sempre schierato un portiere. Il numero e i nomi dei giocatori negli altri ruoli, invece, è leggermente più complesso, perché varia a seconda dei moduli. In ogni caso, generalmente i giocatori o le giocatrici si schierano in tre linee: difensori, centrocampisti, attaccanti. Nel corso della partita, tradizionalmente fino a cinque giocatori (ma prima della pandemia erano solo tre) possono essere sostituiti. Nelle partite amichevoli, invece, non c’è un limite al numero di sostituzioni.
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I termini calcistici fondamentali: la partita
Quando viene commessa un’azione ‘scorretta’, come un insulto, un contrasto violento che rischia di far male ad un avversario/a, toccare la palla con le mani o togliersi la maglietta l’arbitro fischia un fallo. Se questa violazione è grave, l’arbitro/a assegna a chi ha commesso il fallo un cartellino giallo. Se si collezionano due cartellini gialli o si commette un gesto estremamente grave, come la famosa testata di Zidane a Materazzi nella finale dei Mondiali del 2006, l’arbitro/a assegna un cartellino rosso. Se il fallo viene commesso in una zona d’attacco, un giocatore o una giocatrice possono battere un calcio di punizione, nel quale il gioco viene ripreso posizionando e colpendo la palla dal punto del fallo.
Ulteriori regole riguardano l’uscita della palla dal terreno di gioco. Se esce in un punto della parte ‘lunga’, viene rimessa in gioco con le mani da un giocatore o una giocatrice della squadra che non l’ha toccata per ultima, mentre se esce nella parte ‘corta’ si batte un calcio d’angolo, un calcio battuto dall’angolo del campo, se l’ultima squadra a toccarla è stata quella la cui porta si trova nella parte corta. Nel caso contrario, il portiere rimette semplicemente la palla in gioco.
Infine, tra i termini calcistici più utili, c’è il fuorigioco: una regola che viene venduta come complessa ma che è in realtà abbastanza semplice. Un giocatore o una giocatrice sono in fuorigioco se si trovano oltre l’ultimo difensore, nella direzione della porta avversaria, quando un compagno o una compagna calcia la palla per passargliela. In questo caso, l’azione non è valida e la squadra che stava difendendo batte un calcio di punizione.
📸 by Dion Raftopoulos | Flickr | (CC BY 2.0)