Quali sono le lingue più difficili del mondo per chi parla italiano?

Tutto è relativo, certo, ma ci sono degli oggettivi fattori di difficoltà.
Una bambina cinese seduta al banco doi scuola, che scrive su un foglio

Il concetto di difficoltà di una lingua è praticamente impossibile da misurare. Ovviamente, si possono fare dei tentativi basandosi su dei criteri oggettivi, come per esempio ha fatto il Foreign Service Institute, che ha diviso le lingue del mondo in 4 classi di difficoltà a seconda della prossimità con l’inglese individuando in tal modo le lingue più difficili del mondo.

Uno dei primi fattori da considerare è quello della prossimità linguistica. Per prossimità linguistica si intende il rapporto di parentela tra due lingue: per esempio, l’italiano, il francese e lo spagnolo sono lingue neolatine, ossia sono imparentate con il latino e perciò hanno molte similitudini nel vocabolario, nella grammatica eccetera. L’inglese e il tedesco, invece, hanno una parentela meno stretta con l’italiano e hanno quindi meno similitudini.

Ogni lingua presenta le sue difficoltà: per il tedesco può essere la grammatica, per il francese la pronuncia, per lo spagnolo la grafia. Inoltre, ogni persona impara le lingue in un modo diverso. È quindi impossibile stabilire con criteri oggettivi quali sono le lingue più difficili del mondo. Tuttavia, abbiamo cercato di elencare in questo articolo 10 lingue molto difficili per una persona di madrelingua italiana.

Per farlo, non abbiamo preso tutte le lingue del mondo ma solo alcune tra le più popolari e diffuse. Per stilare una classifica, poi, abbiamo usato questo strumento, chiamato “Genetic proximity calculator” che in sostanza calcola quanto stretto sia il livello di parentela tra due lingue. Più alto è il valore, più le lingue sono “geneticamente” distanti. Tuttavia, questo è solo un indicatore della parentela tra le lingue, non su quanto sia effettivamente difficile quella lingua, perciò abbiamo considerato altri fattori.

Le 10 lingue più difficili del mondo

10. Polacco

Il polacco (prossimità genetica con l’italiano: 46,1) utilizza lo stesso alfabeto dell’italiano, al contrario di altre lingue in questa classifica, ma ciò non toglie che sia una lingua estremamente complessa da imparare. Tanto per dirne una, la lingua polacca ha ben 7 casi. Eppure, non tutto è perduto, perché per esempio, in ambito culinario, molte parole hanno radici latine e sono quindi molto simili all’italiano.

Che cosa la rende difficile: i 7 casi (uno in più del latino: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, locativo e vocativo), l’ordine delle parole è piuttosto libero e una pronuncia difficile da assimilare, quantomeno all’inizio.

9. Russo

Il russo (prossimità genetica con l’italiano: 47,1) è una delle lingue più difficili del mondo per un italiano innanzitutto perché non utilizza il nostro alfabeto, ma l’alfabeto cirillico. Quindi, prima di tutto, prima di iniziare con il russo dovreste rimboccarvi e cominciare dalle basi (letteralmente). Superato lo scoglio dell’alfabeto, che comunque non è così terribile, non sarà una traversata semplice: la sintassi, per esempio è molto rigida; i verbi presentano degli aspetti difficili da cogliere all’inizio, come la differenza tra i verbi perfettivi e imperfettivi (i primi indicano un’azione compiuta, i secondi un’azione abituale che si svolge regolarmente)

Che cosa la rende difficile: l’alfabeto (ma non è di certo il più difficile da imparare, alla fine si tratta di solo 33 caratteri) e capire come funzionano i verbi russi.

8. Persiano

Usciamo dall’Europa con il persiano (prossimità genetica con l’italiano: 61,1). Questa lingua, che si parla principalmente in Iran, è comunque una lingua indo-europea, perciò ha un rapporto di parentela con la nostra lingua, seppur più lieve. Utilizza un alfabeto diverso dal nostro, vero, ma ha qualche similitudine ( nel vocabolario: sapevate che “scacchi”, “pasdaran”, “divano” e “asparago” vengono dal persiano? Inoltre, i tempi verbali sono piuttosto semplici e, come in inglese, i sostantivi non hanno genere.

Che cosa la rende difficile: il vocabolario e la pronuncia.

7. Tedesco

Il tedesco (prossimità genetica con l’italiano: 49,5) è considerato una delle lingue più difficili del mondo ed è certamente vero che la sua grammatica, ricca di regole ed eccezioni, la rende davvero ostica per tutti, italiani compresi. Tuttavia, non è molto in alto in questa classifica perché, tutto sommato, l’italiano e il tedesco hanno più di qualcosa in comune e, se già parlate bene l’inglese, non dovreste avere troppa difficoltà ad imparare il tedesco.

Che cosa la rende difficile: grammatica complessa, il genere dei sostantivi che va imparato (quasi) sempre a memoria (selezionate quelli più importanti, all’inizio, e concentratevi su di quelli: è uno dei nostri primi consigli se siete alle prime armi col tedesco), un vocabolario molto ampio.

6. Ungherese

L’ungherese (prossimità genetica con l’italiano: 83,1) è una delle lingue più difficili del mondo. Com’è possibile, visto che l’Ungheria non è poi così distante dall’Italia? Innanzitutto, l’ungherese non è una lingua indo-europea (appartiene al ceppo uralico o ugro-finnico) e quindi ha ben poco in comune con l’italiano. Come se non bastasse, la sua grammatica è considerata una delle più complesse al mondo.

Che cosa la rende difficile: non è imparentata con l’italiano, le regole sono complesse e rigide.

5. Basco

La lingua basca (prossimità genetica con l’italiano: 89,9) non ha legami di parentela con l’italiano. Ma non si tratta solo dell’italiano: il basco è infatti una lingua misteriosa, isolata, che non ha rapporti con nessun’altra lingua, il che la rende al tempo stesso una delle lingue più difficili del mondo, ma anche una delle più affascinanti. È anche una delle lingue più antiche del mondo, tanto per dire.

Che cosa la rende difficile: è una lingua di tipo ergativo-assolutivo, e non di tipo nominativo-accusativo come l’italiano e tutte le altre lingue indo-europee, il lessico varia molta a seconda della zona in cui è parlato, il sistema dei verbi è piuttosto complesso.

4. Arabo

Se la lingua italiana ha un modo di dire come “parlare arabo” da usare quando qualcuno sta parlando in maniera incomprensibile, un motivo dev’esserci. E in effetti l’arabo (prossimità genetica con l’italiano: 76,5) è una delle lingue più difficili del mondo. Innanzitutto, è una delle lingue più diffuse al mondo, perciò è ricca di varietà regionali. E, in generale, la sua pronuncia non è affatto semplice. Piccolo vantaggio: alcune parole che usiamo in italiano vengono dall’arabo.

Che cosa la rende difficile: l’alfabeto (che comunque non è impossibile, rispetto ad altre lingue), la pronuncia e la sua enorme varietà.

3. Coreano

Nel podio tra le lingue più difficili del mondo c’è il coreano (prossimità genetica con l’italiano: 83,7) che naturalmente non ha praticamente nulla a che fare con la nostra lingua. La sua recente popolarità, dovuta all’esplosione del K-Pop, ma non solo, ha aumentato il numero delle risorse disponibili, ma ciò non toglie che questa sia una lingua molto ostica. Tuttavia, ci sono lingue ancora più difficili, perché, per esempio, l’alfabeto non è così complicato da imparare e la pronuncia è facile da assimilare.

Che cosa la rende difficile: l’ordine delle parole, la coniugazione dei verbi che cambia a seconda della persona a cui ci stiamo rivolgendo, due diversi sistemi numerici (!).

2. Giapponese

Al secondo posto delle lingue più difficili del mondo per una persona di madrelingua italiana c’è il giapponese (prossimità genetica con l’italiano: 86,8). Si tratta di una lingua molto popolare, anche per via degli aspetti culturali, ma è indubbio che sia anche molto complessa. Le buone notizie sono: il giapponese non ha il plurale e non esistono articoli definiti e indefiniti.

Che cosa la rende difficile: i tre diversi sistemi di scrittura (hiragana, katakana e kanji), i tre diversi livelli di formalità, delle forme verbali sconosciute all’italiano, come ad esempio quelle che esprimono l’intenzionalità di un’azione.

1. Cinese Mandarino

Come detto, non è possibile stabilirlo con certezza, ma se si considerano i vari aspetti di una lingua, il cinese mandarino (prossimità genetica con l’italiano: 88,5) è la lingua più difficile del mondo. Dai suoni alla scrittura, dai toni al lessico, è davvero difficile decidere da dove cominciare. Eppure, questa lingua è parlata da più di 900 milioni di persone ogni giorno: impossibile non può essere, giusto?

Che cosa la rende difficile: suoni che non appartengono all’italiano, toni che possono dare un significato diverso alla stessa parola, i tantissimi caratteri da imparare a memoria, talmente tanti che è difficile dire quanti siano esattamente (secondo uno studio, comunque, 28 di essi coprono circa il 20% di un testo medio in cinese mandarino; i 1000 caratteri più frequenti, invece, coprono circa il 90% di un testo medio).

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